Quello strano incontro dell’opposizione armata siriana a Riyad del 22 di novembre…

[su_heading style=”modern-2-blue” size=”22″]Riyad 2[/su_heading]

Il 22 di novembre ovvero lo stesso giorno del vertice di Sochi dei capi di Stato di Russia, Turchia ed Iran, per boicottare l’evento i sauditi hanno organizzato a Riyad l’incontro “Riyad 2” tra la ‘Coalizione nazionale per le forze rivoluzionarie e di opposizione siriane'(CNS) con la partecipazione del ministro degli esteri saudita Adel al-Jubeir e del il rappresentante speciale dell’ONU Steffan De Mistura.

Il CNS ha rifiutato di partecipare agli incontri di Astana e partecipa però ai negoziati di Ginevra tramite il gruppo al’uopo formato, denominato ‘Suprema Commissione di Negoziazione’. Quest’ultima è una rappresentanza più ristretta che raggruppa il gruppo unitario di opposizione con circa 50 membri scelti in seno alla Coalizione Nazionale Siriana e in seno al gruppo di Mosca e del Cairo. Il gruppo di Mosca rappresenta invece due gruppi di opposizione non armata filo-russi “Mosca-Cairo” e “Hmeymim”.

[su_heading style=”modern-2-blue” size=”22″]Il congresso del CNS ribadisce la pre-condizione della ‘cacciata di Assad’ forte dell’ininterrotto sostegno occidentale e dei sauditi[/su_heading]

Il  convegno si è incentrato sulla pre-condizione dell’esclusione di Assad da ogni confronto per il futuro del paese. Riyad 2 nel documento finale richiede “la partenza di Assad e della sua banda e del sistema di repressione e tirannia” , prima del periodo di transizione .

Naturalmente è inutile dire che ci vuole molta arroganza e presunzione nel partire da tale richiesta da parte di chi ha prima distrutto il paese e ha perso la guerra, ma è la prova chi parla si sente al sicuro con le spalle coperte da amici molto potenti.

[su_heading style=”modern-2-blue” size=”22″]Riyad 2 chiede il ritiro dell’Iran nella Siria e proietta le proprie colpe sull’avversario[/su_heading]

E’  ormai abitudine consolidata per le opposizioni armate usare i negoziati di pace come palcoscenico internazionale per il lancio di nuove accuse allo scopo di consolidare la propria percezione pubblica. Anche questa occasione non fa eccezione: nella dichiarazione finale di Riyad 2, i delegati hanno espresso il loro  “rifiuto ad interventi regionali e internazionali, in particolare il ruolo iraniano nella destabilizzazione della sicurezza e la stabilità della regione” e denunciano il tentativo “di portare su cambiamenti demografici” e condannano ” la diffusione del terrorismo , compreso il terrorismo di stato , quello estero e delle milizie settarie”. Insomma  il CNS tocca  i problemi più scottanti accusando unilateralmente il governo siriano rifuggendo da ogni responsabilità.

Come è possibile rendersi conto, alcuni passaggi cruciali, stridono con la realtà. Infatti,  ogni qualvolta si è affacciata la possibilità pacifica del conflitto – specialmente in concomitanza con i negoziati di pace – i  gruppi estremisti islamici che l’SNC rappresenta, hanno intensificato gli  attacchi terroristici e i loro attacchi, insieme al lancio di campagne fittizie di discredito basate su false flag di attacchi chimici od altro.

[su_heading style=”modern-2-blue” size=”22″]Le milizie jihadiste  portatrici di diritti umani ma Assad non lo consente?[/su_heading]

L’adozione del  linguaggio dei diritti umani e della democrazia ‘per ogni stagione’, suscita il compiacente  consenso internazionale .

La dichiarazione prosegue. I delegati esprimono “il loro impegno affinché la Siria abbia un sistema democratico di governo basato sul principio del decentramento amministrativo dello Stato, e che conservi la sua ricchezza diversità nazionale, religiosa e etnica, nel rispetto delle convenzioni internazionali e dei diritti umani. Si ribadisce inoltre il principio della pari cittadinanza, e il pluralismo nel sistema di governance, senza discriminazioni o esclusioni su base confessionale o etnica, e si basa sui principi della cittadinanza, dei diritti umani, della trasparenza, sulla  regola della legge uguale per tutti”.  Insomma, chiunque non ha posizioni pre-costituite , capisce bene che  queste sono enunciazioni di principio in grande conflitto con il reale comportamento dei ribelli.

In proposito, ricordiamo non formalmente le decine di civili proditoriamente uccisi tramite tiri mirati sulle aree residenziali a Damasco nel corso delle ultime due settimane mentre è ancora in corso la tregua stabilita da Russia ed USA e sottoscritta dalla quasi totalità delle milizie armate.

Infine,  l’inviato Onu De Mistura nella sua allocuzione di apertura  ha detto che in previsione del prossimo convegno di Ginevra a dicembre, l’opposizione  “avrà bisogno di una delegazione forte che rappresenta l’ opposizione siriana” , ed ha aggiunto: “Vediamo una grande guerra in Siria che ha avuto un impatto significativo sulla la regione e noi, le Nazioni Unite, ci atteniamo alle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza in materia di Siria, in particolare alla risoluzione 2254 , che ci indica e ci mostra un percorso chiaro da tener presente per la dichiarazione di Ginevra teso ad ottenere una soluzione politica della crisi”.

 

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