Quotidiano israeliano pubblica i termini di quello che dovrebbe essere l’ “accordo di secolo”

Secondo il  quotidiano israeliano Israelayom (Israel Today), un documento è stato diffuso tra il personale del ministero degli Esteri israeliano, che contiene presumibilmente dettagli del piano dello stanziamento israelo-palestinese, il cosiddetto “accordo del secolo”, preparato dall’amministrazione statunitense.

Israel Today precisa che non conosce la fonte di questo documento. Tuttavia, il giornale – noto per i suoi stretti legami con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu – ha destato grande interesse nei media stranieri, soprattutto perché molte idee del documento corrispondono a precedenti dichiarazioni di rappresentanti dell’amministrazione Trump.

1. Accordo

Sarà firmato un accordo tra Israele, OLP e Hamas per creare uno stato palestinese sul territorio della Giudea, della Samaria e di Gaza, che sarà chiamato “Nuova Palestina”

2. Evacuazione dei territori

Gli insediamenti ebraici isolati saranno eliminati e la loro popolazione trasferita in ampie enclavi che rimarranno sotto il controllo israeliano. Il territorio delle enclavi aumenterà proporzionalmente.

3. Gerusalemme

Gerusalemme non sarà divisa e diventerà la capitale non solo di Israele, ma dello stato palestinese. I residenti arabi della città riceveranno la cittadinanza della “Nuova Palestina”. Il municipio di Gerusalemme si occuperà delle questioni municipali, ma le scuole arabe saranno sotto la giurisdizione dei palestinesi. Il nuovo stato pagherà le tasse municipali comunali e le tasse idriche.

Agli ebrei non sarà permesso di acquistare proprietà nelle aree arabe, e agli arabi non sarà permesso di acquistare proprietà ebraiche. Gerusalemme rimarrà nei suoi attuali confini municipali, e i luoghi santi manterranno il loro stato attuale.

4. Gaza

L’Egitto fornirà a Gaza l’area necessaria per la costruzione dell’aeroporto, la costruzione di zone industriali e terreni agricoli. La costruzione di alloggi in quest’area non sarà consentita. Ci sarà una superstrada tra Gaza e la West Bank, oltre a una condotta per l’acqua desalinizzata. 

5. Sponsor dello stato

I fondi necessari per l’attuazione di questo piano saranno forniti da sponsor: gli Stati Uniti, l’Unione europea e gli stati arabi moderati del Golfo Persico. Entro cinque anni, assegneranno 30 miliardi di dollari a progetti nazionali in Nuova Palestina. Il costo dell’evacuazione degli insediamenti sarà a carico di Israele.

6. La divisione tra gli stati sponsor

Gli stati arabi dovrebbero fornire il 70% dei finanziamenti, gli Stati Uniti – il 20%, i paesi europei – il 10%. Si noti che sono gli sponsor arabi a ricevere il massimo beneficio dall’accordo.

7. Esercito

Uno stato palestinese sarà demilitarizzato. Solo la polizia avrà il diritto di portare armi. Si prevede di concludere un trattato difensivo, secondo il quale Israele assumerà la difesa della Palestina da minacce esterne. Il nuovo stato pagherà Israele per la protezione, i fondi saranno forniti dagli sponsor dello stato.

8. Fasi e tempi

I militanti di Hamas consegneranno armi personali agli egiziani, i membri del gruppo, fino alla creazione dello stato, continueranno a ricevere gli stipendi dagli stati sponsor.

I confini di Gaza con Israele e l’Egitto, compreso il mare, saranno aperti a beni e cittadini.

Durante l’anno, si terranno elezioni democratiche nella Nuova Palestina, a cui tutti i cittadini possono partecipare.

Un anno dopo la formazione del governo, inizierà la graduale liberazione di prigionieri palestinesi. Questo processo dovrebbe richiedere tre anni.

In cinque anni, un nuovo porto e un aeroporto saranno costruiti a New Palestine. Fino ad allora i palestinesi useranno i porti e gli aeroporti israeliani.

I confini tra “Nuova Palestina” e Israele saranno aperti ai beni e ai cittadini, come è consuetudine nei paesi amici.

L’autostrada che collega Gaza con Giudea e Samaria correrà a un’altezza di 30 metri dal suolo. L’appaltatore sarà una società cinese. La Cina fornirà il 50% del finanziamento, il Giappone, la Corea del Sud, l’Australia, il Canada il 10% ciascuno, gli Stati Uniti e l’Unione Europea il restante 10%

9. Valle della Giordania

La Valle del Giordano rimarrà sotto il controllo israeliano. L’autostrada numero 90 sarà a pagamento e a quattro corsie. Israele pubblicherà un’offerta per la sua costruzione. “Nuova Palestina” collegherà due valichi di frontiera con la Giordania, che sarà sotto il controllo palestinese.

10. Responsabilità

Se l’OLP e Hamas rifiutano l’accordo, gli Stati Uniti smetteranno di sostenere economicamente i palestinesi e si assicureranno che altri Stati facciano lo stesso.

Se l’OLP accetta le condizioni, e Hamas e la Jihad islamica le respingono, la responsabilità per il nuovo round di violenza sarà assegnata a questi gruppi, e gli Stati Uniti sosterranno la politica di liquidazione mirata dei loro leader (è inaccettabile che parecchie decine di persone determineranno il futuro di milioni)

Se l’accordo viene rifiutato da Israele, gli Stati Uniti interromperanno il sostegno finanziario per tale stato.

Il governo israeliano si è astenuto dal commentare  la pubblicazione di Israelayom. In un’intervista al quotidiano britannico Al-Quds Al-Arabi, un membro del Comitato esecutivo dell’OLP, Ahmad Al-Majalani  , ha  definito la pubblicazione inaffidabile.

La pubblicazione di Israel Today è stata ripresa dal quotidiano palestinese  Al-Vatan e da molti media arabi con una montagna di aspre critiche.

@vietatoparlare

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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