Radio vaticana scopre che i quartieri cristiani di Aleppo sono presi di mira . Ma che fatica dire da parte di chi!

Bombe intelligenti e bombe non intelligenti, missili dei jadisti e i missili dei ribelli: quali fanno più male?

Papa Francesco ha richiamato stamattina (nella matttutina messa a Santa Marta)  che il cammino della Chiesa è cammino della franchezza: “Il cammino della Chiesa è quello della franchezza: dire le cose, con libertà”.

di Patrizio Ricci

[su_heading style=”modern-2-orange” size=”15″]Il cammino della franchezza[/su_heading]

Di quell’articolo ‘Des quartiers chrétiens pris pour cible à Alep, en Syrie‘ (Radio Vaticana ed. francese) mi ha scosso quella domanda “Chi sono gli aggressori“? – E’ la domanda che  Radio Vaticana rivolge a –  padre George Sabè a metà intervista.

A quella domanda il sacerdote risponde “Non posso dire se sono del Fronte Al-Nusra, o se sono altri ribelli, ma sappiamo che questi uomini armati ora hanno cambiato la loro tattica”.

Il ‘cammino della franchezza’ richiamato dal Papa vorrebbe che venisse semplicemente sottolineato, senza distinguo,  che i ribelli appoggiati dalla comunità internazionale e jadisti (o chicchesia) usano gli stessi metodi.

Conseguentemente l’appello alla comunità internazionale consiste chiaramente (quantomeno) di nell’interrompere loro il sostegno. Interrompere il sostegno agli ‘uomini armati’ che lanciano missili grad e ordigni di ogni genere sulla popolazione.

Perciò a fronte della testimonianza così chiara e struggente (di cui riporto brevi stralci) sarebbe stato adeguato un titolo così: “appello da Aleppo, città martire presa di mira dai finti ribelli e dai finti islamisti con la complicità della comunità internazionale”. Il papa ha fatto così, si è esposto con la Turchia dicendo la verità: ha detto che contro il popolo armeno ci fu un genocidio. E’ più difficile a chi per mestiere deve denunciare, cosa costa parlar chiaro e dire che è in atto un genocidio anche in Siria?

Ma tant’è. Radio Vaticana, nell’edizione in lingua francese raccoglie la testimonianza di  padre Sabé  George , marista di Aleppo.

E’ l’ennesima testimonianza accorata di chi vede chiudersi ogni via di sopravvivenza. Nonostante il sacrificio e l’abnegazione per amore di Cristo e per amore al piccolo gregge, ai piccoli, la sua comunità. E rivolge un appello di aiuto al Papa e alla comunità internazionale. Un appello al Papa, ed alla comunità internazionale che non vuol vedere.

[su_heading style=”modern-2-orange” size=”15″]Altra testimonianza vivida nelle ambiguità.[/su_heading]

I media del bombardamento di Aleppo con i missili hanno riportato la conta dei morti come parte di una guerra in corso.

In definitiva mettono sullo stesso piano gli aggrediti e gli aggressori.

Come da consueta scellerata abitudine si sono subito affrettati a riportare la rappresaglia dell’aviazione siriana contro le postazioni di lancio dei missili.

Come c’è da aspettarsi le incursioni aeree fanno vittime. Anche bambini. Infatti come sappiamo, i terroristi sono nascosti nei centri abitati. Se si bombardasse altrove non si bombarderebbero i jadisti e/o ribelli (distinzione solo semantica). Ma i terroristi ovviamente continuerebbero senza scrupoli a bersagliare le città.

[su_heading style=”modern-2-orange” size=”15″]Quindi morti di quà e morti di là. Che differenza c’è?[/su_heading]

In una situazione normale ci si chiederebbe chi è l’aggressore: una sola volta, poi si denuncerebbe. 

Radio vaticana scopre che i quartieri cristiani di Aleppo sono presi di mira . Ma che fatica dire da parte di chi!

Eppure oggi dire tutta la verità avrebbe un peso enorme, ad esempio, tutti sanno del genocidio degli armeni ma è bastato che il Papa lo dicesse esplicitamente che la Turchia ha avuto la reazione irritata che conosciamo.
Gli ambasciatori richiamati e sono seguite proteste ufficiali.

Aleppo era già allo stremo ma la popolazione ha reagito finora con un desiderio ed una dignità grande. Però il religioso marista avverte che questo non basta più e che la città potrebbe presto cadere nelle mani dei jihadisti, ‘come Idleb controllato dalla fine del mese di marzo dal Fronte Al- Nusra ‘.

[su_heading style=”modern-2-orange” size=”15″]La situazione è peggiorata e si sta perpetrando una vendetta settaria, un genocidio frutto di puro odio[/su_heading]

[su_quote style=”modern-orange”]frère Georges Sabé:

In Siria , la situazione sta peggiorando. Ad Aleppo la lotta si è intensificata nelle ultime ore.

I quartieri cristiani sono stati attaccati venerdì sera da missili , facendo un numero imprecisato di vittime .

Finora , i cristiani di Aleppo sono stati per lo più presi di mira da attacchi di mortaio.

I missili usati (sono missili ‘grad’ n.d.r. vietato parlare) attualmente fanno molto più danni e dimostrano che i ribelli posseggono ora delle armi sempre più distruttive.

In questo situazione di caos , la comunità dei Fratelli Maristi in Aleppo cerca di aiutare le vittime della devastazione.[/su_quote]

Padre George Sabé  racconta che la gragnola di missili e mortai ha raggiunto la Cattedrale maronita, la cattedrale greco-cattolica, e tutta la zona intorno a loro, ha ricevuto un massiccio bombardamento, che ha portato giù i tetti delle due cattedrali e costretto il vescovo greco-cattolico a raggiungere un altro punto un po ‘più sicuro.

[su_heading style=”modern-2-orange” size=”15″]Il religioso riferisce (come è evidente) che i missili sono stati diretti volutamente per infliggere perdite e danni alla comunità cristiana[/su_heading]

[su_quote style=”modern-orange”]frère Georges Sabé:

Ci sono stati diversi missili che cadevano sugli edifici, distruggendo completamente gli edifici e costringendo le persone a vagare per le strade, all’aperto, cercando di far uscire dalle macerie i loro genitori, i loro figli e questa è una situazione drammatica che abbiamo vissuto la notte scorsa.

E’ terribile, posso dirvi che è orribile, tutto quello che sta succedendo da ieri sera. Non sappiamo come ci si aspetta la situazione nelle prossime ore.

E ‘davvero drammatico quello che accade, le persone hanno perso le loro case, le persone che erano già stati spostati una volta, una seconda volta, si incontrano per la terza volta in strada senza un posto dove andare. (…) [/su_quote]

[su_heading style=”modern-2-orange” size=”15″]E’ qui che RADIO VATICANA a fronte di una guerra che dura 4 ani fa questa domanda: ”Voi sapete esattamente chi sono gli gli aggressori”?[/su_heading]

[su_quote style=”modern-orange”]frère Georges Sabé:

Sappiamo che si tratta dei ribelli. Non posso dire se sono del Fronte Al-Nusra, o se sono altri ribelli, ma sappiamo che questi uomini armati ora hanno cambiato la loro tattica, e non usano più i mortai ma missili.

E i missili hanno una terribile capacità distruttiva.

Abbiamo accettato, sostenuto i colpi di mortaio che cadono ma nulla possiamo fare per proteggerci dai missili.

Sono capaci di realizzare distruzioni di massa e per questo sono una reale minaccia per le persone. Attraverso la radio, mi appello a Sua Santità: dobbiamo andare.

Abbiamo ospitato una comunità di famiglie da ieri sera, hanno dovuto evacuare le loro case per cercare di trovare un rifugio, e ci troviamo in una situazione terribile.

Volevo fare un appello a Sua Santità: aiutateci! Aiutateci! Se è necessario che i cristiani rimangano in Medio Oriente, restiamo in Aleppo come cristiani ma abbiamo bisogno di tutto l’aiuto, sia esso pubblico, politico, umano, per salvare la piccolo minoranza che rimane in Aleppo.[/su_quote]

[su_heading style=”modern-2-orange” size=”15″]Mancanza di una denuncia chiara e franca nonostante la sollecitazione del Papa e dei Vescovi[/su_heading]

E’  la classica domanda di molti media cattolici che evitano di entrare nell’argomento ‘responsabilità’.

Mentre l’attenzione è infatti focalizzata solo presenza dei cristiani in medio oriente nessuno spiega con chiarezza cosa sta succedendo e perchè. E’ come se nel credo si omettesse di dire che nostro Signore fu mandato a morte da Ponzio Pilato.
Da qui la domanda fatta da Radio Vaticana: ‘quanti cristiani rimangono in Aleppo e quanti sono i morti degli attentati recenti’? Cosa aggiunge questa domanda alla nostra percezione? Neanche il dottore più ‘professionale’ all’ospedale al proprio paziente userebbe tanto distacco…

[su_heading style=”modern-2-orange” size=”15″]Non ci manca la cronaca dei fatti ma un giudizio[/su_heading]

Non credo che interviste di questo tipo, ‘documentaristiche’, aiutino. Non ci manca infatti la cronaca dei fatti ma un giudizio assente su fatti abbondantemente conosciuti. E’ un giudizio che da tempo sollecitiamo e ci aspettiamo dai più importanti media cattolici. Se c’è una sincera preoccupazione è ‘perchè i cristiani rimangano perchè altrimenti scompare la presenza cristiana in oriente’: allora perchè ciò avvenga (giacchè sia il Papa che le stesse chiese orientali non fanno che fare appelli alla comunità internazionale) non aiuterebbe una informazione più decisa, che denunciasse le ambiguità? Non aiuterebbe che questo appello fosse fatto proprio e che si denunciasse senza ulteriore indugio l’agressore e lo si distinguesse dall’aggredito?). A quando un ”Je suis Charlie Hebdo”?

Ma sogno, e quella domanda mi fa tornare alla realtà. Infatti, Radio Vaticana ad un certo punto chiede: ” Attualmente, avete un’idea del numero di cristiani che rimangono in Aleppo , e il numero delle vittime degli attentati recenti”? Sembra una domanda dell’Istat…

[su_quote style=”modern-orange”] frère Georges Sabé:

Non so dirvi il numero esatto perché c’è una terribile emorragia che imperversava in città per qualche tempo. Ma vi posso assicurare che oggi, molte persone dopo gli eventi della notte sono andati via dalla città.

Molti hanno espresso il desiderio di lasciare la città e andarsene. So che ci sono persone che sono ancora sotto le macerie, so che ci sono persone che prendiamo feriti agli ospedali finora, ma non esistono statistiche. La situazione attuale  un po’ ricorda una visione apocalittica, la capacità di distruggere, che  crea nelle persone una paura terribile.

Come fratelli cerchiamo per quanto possibile di accogliere nelle nostre comunità di famiglie di profughi, che prendono quel poco che hanno lasciato. Accogliamo i bambini, gli adulti sono invitati a cercare di garantire una tragedia che stanno vivendo.[/su_quote]
[su_heading style=”modern-2-orange” size=”15″]Ma la città ‘è vulnerabile’? [/su_heading]

La terza domanda di Radio Vaticana sembra scritta prima (George Sabè ha già risposto!) ma tant’è: “La città è vulnerabile ad un ingresso dei jihadisti? L’entrata dei jihadisti in città ora sembra possibile”?

[su_quote style=”modern-orange”] frère Georges Sabé:

Sì, assolutamente, ci sono incursioni città per una settimana, e diventano sempre più minacciose, quello che è successo ieri è stato il preludio di ciò che ci aspetta, e la gente ha già visto l’esempio di un’altra città nord-ovest della Siria, Idlib, che è statoa completamente invaso dai jihadisti. La gente ha paura che da un momento all’altro possa accadere una invasione totale, con tutto ciò che potrebbe accadere come conseguenza.

E’ vivo in noi l’immagine di Mosul e sappiamo molto bene che siamo circondati da tutti i lati.

Queste forze potrebbero chiudere, l’unico via che potrebbe tirarci fuori della città. Si tratta di un Sabato Santo per tutta la Chiesa ortodossa , e oggi stiamo davvero vivendo il dramma della Passione . Non so se si può parlare per la città di Aleppo per una possibile speranza .

Stiamo davvero vivendo un Calvario. Vorrei dire al Santo Padre, con tutto il cuore : abbiamo bisogno di voi ![/su_quote]

 

[su_note note_color=”#dcdcdc”]nota a margine: sono arrivate alcune proteste ‘tra tanti giornali dovevi prendertela proprio con Radio Vaticana…”. E un’osservazione giusta, rispondo così: sono attaccato al valore e non a Radio Vaticana. Tuttavia capisco il rischio del fraintendimento. Radio Vaticana è un mezzo di informazione cattolico e capisco che posso toccare la ‘sfera affettiva’. Però ad un certo punto è a tema il giudizio pubblico cattolico e non il richiamo fraterno al collega d’ufficio… Il giudizio di Radio Vaticana, quale strumento cattolico guida i cattolici appunto nel giudizio e crea essa stessa mentalità. Il Papa e dei Vescovi e Patriarchi siriani hanno parlato chiaro e onestamente tengo di più a rispondere alle loro esortazioni ed al loro giudizio che accettare pidissequamente la linea editoriale di Radio Vaticana o quella di chiunque altro. C’è un unico modo da parte nostra di aiutare i cristiani perseguitati a motivo della loro fede: prendere sul serio ognuno la propria vocazione e vivere di conseguenza. La responsabilità per i cristiani è maggiore. Perciò il giudizio deve essere chiaro e questo tanto più vale per i nostri mezzi di diffusione che sono mezzi di presenza cristiana. Sono rattristato di dover dire certe cose ma non è un insulto ma la constatazione che quella ‘franchezza’ è propria del cammino della Chiesa. E’ stato ribadito proprio dal Papa a proposito del genocidio degli armeni deve essere imitata. Altrimenti dire ‘viva il Papa ‘ non serve affatto. E questo vale anche per Radio Vaticana. Certo non posso prendermela con i giornali laicisti che parteggiano ancora dopo 4 anni ancora per ‘il fiore che non colsi’ della rivoluzione e parlargli di verità….ma se ne avessi le forze lo farei. Intanto cerchiamo di mettere ‘ordine’ a casa nostra…[/su_note]