Gli Stati Uniti durante le operazioni a seguito dell’attacco di 80 membri dell’ISIS al carcere di al Sina’a hanno fatto ampio uso dell componente aerea. Ciò ha portato a diverse distruzioni di infrastrutture ad Hasaka, compresa una scuola (istituto tecnico di Hasaka). Si segnalano anche vittime. Giunge ora la notizia di un raid contro il rifugio del leader dell’ISIS, non senza effetti collaterali che hanno portato alla morte di 13 persone, tra cui tre bambini.
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha annunciato l’uccisione del leader del gruppo estremista dello Stato islamico (ISIS) Abu Ibrahim al-Hashemi al-Qureishi da parte delle forze speciali americane la notte del 3 febbraio in una battaglia in Siria, nella provincia di Idlib. Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qureishi, il capobanda assassinato, è stato responsabile del recente attacco alla prigione di Hasakah, secondo il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, che ha detto:
“Durante la notte, sotto la mia direzione, le forze statunitensi nel nord-ovest della Siria hanno condotto con successo un’operazione antiterrorismo per proteggere il popolo americano e i nostri alleati e rendere il mondo un posto più sicuro”, ha affermato il presidente in una nota, in cui si afferma anche che “tutti Gli americani coinvolti nell’operazione sono tornati a casa”.
Il comunicato afferma inoltre che nel corso della giornata seguiranno ulteriori commenti relativi all’operazione.
In precedenza, come notato dall’agenzia di stampa Associated Press, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha confermato le informazioni sul raid in Siria, senza nominarne lo scopo. Lo scontro a fuoco e le esplosioni sono continuate per più di due ore. Le forze speciali USA sono arrivate in elicottero, circondato una casa vicino alla città di Atimah, vicino al confine con la Turchia.
Atimah si trova nella parte nord-orientale della Grande Idlib, lungo la linea di separazione con Afrin, occupata dai turchi. La città – che come potete vedere nella cartina è anche al ridosso del confine turco – è una roccaforte di Hay’at Tahrir al-Sham (HTS), affiliato ad al-Qaeda, che amministra de facto la provincia.
Reuters ha affermato che l’esercito americano ha utilizzato altoparlanti per avvertire donne e bambini di lasciare urgentemente la scena dello scontro. Sarebbero in tutto 13 persone insieme a lui, tra cui 3 bambini e 4 donne.
CONSIDERAZIONI
Gli Stati Uniti infieriscono sulla Siria comminando da anni inique sanzioni che sono devastanti per la popolazione intera. Il problema della sicurezza in gran parte è dovuto allo stato di povertà del paese e alla divisione appositamente acutizzata sulle linee di faglia dai paesi occidentali e dai loro alleati del Golfo.
Se gli Stati Uniti lasciassero questo paese e sollevassero le sanzioni, tutto questo non accadrebbe, Perché il governo centrale e gli alleati in breve tempo potrebbero riprendere il controllo totale della situazione.
Da notare che gli Stati Uniti permangono in Siria come esercito di invasione ed hanno mostrato sempre grande ambiguità verso l’ISIS, favorendolo in molte occasioni, quando poteva essere utile alla distruzione del governo siriano.
È davvero singolare che, nello stesso tempo, gli USA accusano la Russia di rappresentare un pericolo di invasione dell’Ucraina, pur mantenendo sotto scacco ed isolata la Siria e molti altri paesi, come l’Iraq.
Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qureishi aveva assunto la guida dell’ISIS pochi giorni dopo che un raid statunitense nella stessa regione siriana nell’ottobre 2019 aveva ucciso l’ex leader militante Abu Bakr al-Baghdadi. E’ singolare che le forze statunitensi in Siria eliminino principalmente i leader delle organizzazioni terroristiche e non la struttura, le forze, gli arsenali o la logistica.
Queste uccisioni sono così sistematiche anche a carico dei leader di al Qaeda in Siria, ovvero il gruppo Tharir al Sham, senza però intaccare il suo dominio. Questa particolarità avvicina il sospetto che questi leader uccisi sapessero troppo delle passate collaborazioni con i finanziatori occidentali dei terroristi in Siria. Nel caso dell’ultima operazione, è altresì da notare come il rifugio di al-Qureishi si trovasse in provincia di Idlib, una località che gli Stati Uniti sostengono da tempo sia la parte libera della Siria, nonostante sia amministrata dal gruppo terroristico Tharir al Sham.
Le Nazioni Unite hanno aperto una indagine su questi eventi.
L’ONU è preoccupata per le notizie di vittime civili durante l’operazione statunitense per eliminare il leader dell’organizzazione terroristica ISIS in Siria, Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qureishi, ritiene importante condurre un’indagine, lo ha detto Farhan Haq, vice portavoce dell’ONU Il segretario generale, durante un briefing.
“Per quanto riguarda le morti di civili, continuiamo a invitare tutte le parti ad adottare tutte le misure per proteggere i civili e le infrastrutture civili. Nel contesto del tentativo di individuare i responsabili delle vittime dell’attacco, ovviamente, sarebbe importante condurre un’indagine “, ha detto Haq in risposta alla domanda pertinente.
Vp News
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AGGIORNAMENTO:
Durante l’operazione le forze USA hanno perso un elicottero, probabilmente colpito da una mitragliatrice o per un malfunzionamento, ma senza vittime (probabilmente è stato distrutto al termine dell’operazione dallo stesso commando USA): https://www.youtube.com/watch?v=GaHmnXDOn7I
Free News dell’inviato di guerra Oleg Solovyov riferisce che secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani (SOHR) con sede a Londra “tra i deceduti ci sarebbero tre donne e sette bambini. Successivamente sul luogo degli scontri sono comparsi i Caschi Bianchi, che non hanno perso l’occasione di filmare l’evacuazione dei civili feriti”. Gli americani hanno avuto contro anche il fuoco delle case vicine, oltre il fuoco di armi dall’interno dell’edificio. Le foto dei deceduti non le allego, anche se girano in rete.
La stessa fonte rileva che, fonti nelle fila dei curdi hanno rivelato molto rapidamente i dettagli dell’operazione speciale degli americani. Si scopre che è stato realizzato con l’obiettivo di catturare l’organizzatore dell’attacco dei terroristi dello Stato Islamico al carcere di al-Sinaa ad Hasaka, un certo Ali Ubeyda al-Maslavi . Le SDF riferiscono espressamente che quest’ultimo era sotto gli auspici dei servizi speciali turchi.
Altra osservazione interessante:
Nella notte tra il 26 e il 27 ottobre 2019, il leader del gruppo IS, Abu Bakr al-Baghdadi, è stato eliminato dalle forze armate statunitensi. L’operazione è avvenuta nel territorio della provincia siriana di Idlib, nell’area dell’insediamento di Barisha, situato a soli 5 chilometri dal confine turco e sotto il controllo del gruppo terroristico Hayat Tahrir al-Sham.
Il 3 febbraio 2022 è stata annunciata l’eliminazione del nuovo leader dell’ISIS, Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qureishi. L’operazione per distruggere il terrorista è avvenuta all’incrocio di due province siriane: Idlib (il patrimonio dell’HTS) e Aleppo (la zona di operazione delle Forze armate turche e dei militanti da esse controllati), ovvero nell’insediamento di Atma , situata a soli 3 chilometri dal confine turco. È sorprendente (no) che entrambi i terroristi abbiano scelto come rifugio il territorio completamente sotto l’influenza della Turchia.
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