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Riassunto sulla Siria – L’attacco americano non riesce a interrompere l’avanzata verso Deir el-Zor

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Il nostro ultimo riassunto affermava che la fine della guerra in Siria era in vista:

A meno che gli USA non cambino tattica e diano il via ad un attacco su larga scala alla Siria con le proprie forze armate, la guerra contro la Siria è finita.

Ci sono alcuni civili malati di mente alla Casa Bianca che spingono [in Inglese] per allargare la guerra alla Siria in una guerra totale USA-Iran. La leadership militare oppone resistenza, perché teme per le sue forze che si trovano in Iraq e nelle altre zone dell’area, ma ci sono [in Inglese] elementi che assumono una posizione più aggressiva a favore della guerra anche all’interno delle forze armate statunitensi e della CIA.

Ieri un jet americano F/A-18 ha abbattuto [in Inglese] un aereo da attacco siriano vicino alla città di al-Raqqa. Il Comando Centrale statunitense sostiene [in Inglese] in modo ridicolo che si è trattato di “autodifesa” delle sue forze di invasione e dei suoi burattini curdi (Forze Democratiche siriane – SDF) all’interno di una “zona di de-escalation, dopo che le SDF sono state attaccate nella città di Jardin.

Si tratta di bugie, perché non c’è nessun accordo su una “zona di de-escalation” in quella parte del paese, e la città di Jardin non era in mano alle SDF al momento dell’attacco. L’attacco è stato chiaramente illegale [in Inglese]:

Gli USA […] non hanno alcun diritto legale di proteggere le forze alleate non legate allo Stato, che stanno perseguendo il cambio di regime o altri obiettivi politici. Non esiste il diritto di autodifesa collettiva di attori non statali, …

Il governo siriano [in Inglese] e i testimoni in zona smentiscono le dichiarazioni statunitensi. L’Osservatorio Siriano con base in Gran Bretagna, spesso citato come autorevole sugli eventi in Siria, afferma [in Inglese] che non ha avuto luogo nessun attacco siriano contro le SDF. Gli aerei statunitensi hanno attaccato quello siriano per sostenere le forze dello Stato Islamico:

Un aereo da guerra del regime è stato preso di mira e abbattuto nei cieli dell’area di Rusafa […] il bersaglio è stato abbattuto sull’area di Rusafa, di cui le forze del regime hanno raggiunto oggi le sue frontiere, e le fonti hanno suggerito all’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani che gli aerei della Coalizione Internazionale lo hanno attaccato durante il suo volo in prossimità dello spazio aereo dei velivoli della Coalizione Internazionale, cosa che ha causato la caduta dei suoi detriti sulla città di Rusafa, il destino del suo pilota è sconosciuto, le fonti hanno confermato che l’aereo non stava attaccando le Forze Democratiche siriane nelle aree da esse controllate, situate sulla linea di contatto con le aree controllate delle forze del regime, nella campagna occidentale di al-Thawrah sulla strada di al-Raqqa-Rusafa.

Ecco una panoramica della situazione in Siria sudorientale:

Mappa di Peto Lucem – clicca qui per una versione più grande

In basso a sinistra c’è l’area di Palmira, a destra c’è Deir el-Zor, in alto c’è al-Raqqa. Le aree scure sono occupate dallo Stato Islamico. A Deir el-Zor centomila civili e una piccola guarnigione siriana sono assediati dallo Stato Islamico. L’esercito siriano si sta muovendo verso est da due direzioni per soccorrere la città. Una delle direttrici dell’avanzata parte dalla zona di Palmira, lungo la strada che andando verso nordest arriva a Deir el-Zor. La distanza da percorrere è di circa 130 chilometri, e dovrà essere presa una grande città in mano allo Stato Islamico, al-Sukhna, prima che l’avanzata possa procedere.

Una seconda avanzata proviene dalla zona a sud di al-Raqqa.

AGGIORNAMENTO: evil_SDOC, alias Weekend Warrior [in Inglese] ha creato quest’ottima mappa di quella che gli ricorda [in Inglese] la tattica della Seconda Guerra Mondiale nota come “salto delle isole”. Il deserto orientale siriano ha pochi luoghi abitati collegati da strade, che sono di massima importanza per controllare le enormi aree che si trovano nel mezzo. La mappa mostra i potenziali vettori delle avanzate e l’importanza di Rusafa, che è stata al centro dell’incidente di ieri.

Mappa di Weekend Warrior – clicca qui per una versione più grande

[Fine dell’aggiornamento]

Al-Raqqa è attualmente assediata dalle forze curde delle SDF. Quelle forze (in giallo) hanno conquistato parti della riva meridionale dell’Eufrate intorno alla città di al-Tabqah. L’esercito siriano si muove a sud di queste forze da ovest verso est. Il suo obiettivo attuale è la città di Rusafa, all’incrocio fra la strada 6 e la strada 42. Se conquista l’incrocio si può muovere a sudest lungo le strade principali verso Deir el-Zor. Inoltre bloccherà le vie di ritirata per le forze dello Stato Islamico in fuga verso sud per sfuggire all’attacco curdo contro al-Raqqa. La distanza da percorrere fino a Deir el-Zor è di circa 100 chilometri e non ci sono ostacoli importanti lungo la strada. Conquistare l’incrocio è estremamente importante per le operazioni di soccorso della città orientale assediata.

Clicca qui per una versione più grande

Al-Raqqa si trova in alto a destra, fuori da questa mappa dettagliata della zona di al-Tabqah. Le forze curde sono segnate in giallo, l’esercito siriano in rosso. L’esercito siriano si stava muovendo molto velocemente verso est per catturare il crocevia di Rusafa (a destra al centro sulla mappa). Poche ore prima che il jet siriano venisse abbattuto, aveva già preso la città di Jardin [in Inglese]:

Yusha Yuseef Account verificato @ MIG29_

Ultim’ora, le Forze Tigre dell’esercito siriano liberano il villaggio di Jaadeen, a nord di al-Easawii e a sud di al-Raqqa

15:36 del 18 giugno 2017

L’abbattimento americano del jet siriano è avvenuto ore dopo [in Inglese]:

Dott. Abdulkarim Omar @abdulkarimomar1

La Coalizione Internazionale ha abbattuto un aereo militare del regime siriano a al-Raqqa dopo che questi ha bombardato i siti delle Forze Democratiche siriane nella zona di al-Tabqah

17:18 del 18 giugno 2017

Yusha Yuseef Account verificato @ MIG29_

Posso confermare che abbiamo perso un jet ad est di Rusafa, lontano dalle posizioni delle SDF

Non ci sono ulteriori informazioni, se siano stati gli Americani a farlo

18:14 del 18 giugno 2017 [in Inglese]

Ora gli Stati Uniti affermano che l’aereo siriano ha attaccato le forze curde a Jardin, ma non c’era più nessuno quando l’incidente è avvenuto, la città era già nelle mani dell’esercito siriano. Il velivolo siriano ha attaccato le forze dello Stato Islamico vicino a Rusafa, dove l’esercito siriano stava procedendo alla conquista della città di Rusafa dallo Stato Islamico, per poi raggiungere l’incrocio che gli avrebbe consentito di procedere al soccorso dell’assediata Deir el-Zor. Il jet dell’aeronautica siriana ha bombardato le forze dello Stato Islamico a Rusafa, e gli USA hanno abbattuto l’aereo affermando falsamente che aveva attaccato le sue forze per procura curde.

Si può solo interpretare questo avvenimento come un tentativo da parte degli Stati Uniti di impedire alle forze siriane di soccorrere Deir el-zor il prima possibile. Gli USA hanno, volontariamente o meno, aiutato le forze dello Stato Islamico che sono impegnate in feroci attacchi contro la guarnigione assediata di Deir el-Zor. Il governo russo ha definito [in Inglese] l’attacco americano un “atto di aggressione” in “violazione del diritto internazionale” e un “aiuto ai terroristi” dello Stato Islamico. Sospenderà [in Inglese] il coordinamento dello spazio aereo con il comando delle operazioni degli Stati Uniti in Siria. Inoltre:

“nelle aree delle missioni di combattimento dell’aeronautica russa nei cieli della Siria, tutti gli oggetti aerei, compresi i velivoli e i droni senza equipaggio della coalizione internazionale [a guida americana], situati a ovest del fiume Eufrate, saranno considerati dei bersagli dalle forze terrestri e della difesa aerea russe”, ha dichiarato il Ministero della Difesa russo.

Se fossi un pilota americano, cercherei di evitare la zona…

Qualunque fossero le intenzioni degli Stati Uniti, l’esercito siriano non si è fermato. Rusafa è stata appena conquistata (mappa) dalle forze armate siriane. Il pilota abbattuto, Ali Fahed, è stato prelevato da dietro le linee nemiche da una squadra delle Forze Tigre siriane.

Indipendente dagli avvenimenti nei pressi di al-Raqqa, le Guardie Rivoluzionarie iraniane hanno lanciato missili balistici a medio raggio dall’Iran contro le forze dello Stato Islamico nei pressi di Deir el-Zor, in Siria. La distanza era di circa 600 chilometri. Il lancio è stato definito una vendetta per gli attacchi terroristici del 7 giugno al Parlamento di Teheran, Iran. I missili hanno colpito i loro obiettivi [in Inglese].

Il messaggio inviato è stato più di un semplice atto di vendetta. L’Iran ha dimostrato di poter colpire in modo preciso obiettivi lontani dal proprio paese, e gli stati Wahhabiti del Golfo Persico e tutte le forze americane nella zona dovranno prenderne nota. Non saranno al sicuro dalla rappresaglia iraniana anche quando le forze iraniane non saranno nell’area. L’Iran ha sottolineato [in Inglese] di poter ripetere tali attacchi quando necessario:

“I Sauditi e gli Americani sono i destinatari speciali di questo messaggio”. Ha detto [il Generale delle Guardie Rivoluzionarie Ramazan] Sharif. “Ovviamente alcuni paesi reazionari della regione, in particolare l’Arabia Saudita, avevano annunciato che avrebbero cercato di portare insicurezza in Iran”.

Come descritto nel nostro ultimo riassunto, le forze americane occupano il valico di confine di al-Tanf, tra Siria e Iraq, nel sudest della Siria. Il valico e i “ribelli” arabi addestrati dagli USA non possono spostarsi più a nord a causa dell’esercito siriano che sta avanzando verso il confine con l’Iraq. Sul lato iracheno del confine, la milizia sotto il comando del Primo Ministro si è unita ai Siriani, e ora al-Tanf è isolata. Diversi rapporti di ieri hanno sostenuto che gli Stati Uniti hanno fatto arrivare via aria forze per procura curde dal nordest della Siria per difendere al-Tanf. Ovviamente non si fidano delle forze “ribelli” arabe che avevano addestrato per occupare la Siria sudorientale. Poche centinaia di forze curde non cambiano la situazione tattica. Quelle forze non sono utili e il contingente (sostenuto dagli) Americani alla fine dovrà allontanarsi e ritirarsi verso la Giordania.

Israele sostiene da tempo [in Inglese] i “ribelli” di Al-Qaida nel sudovest della Siria, sulle alture del Golan e nei loro pressi. Questo si sa almeno dal 2014, e il sostegno israeliano è stato documentato anche dagli osservatori delle Nazioni Unite nella zona. Ma in qualche modo i media americani si sono “dimenticati” di riferirlo, e gli Israeliani sono sempre stati riluttanti a rilasciare commenti al riguardo.

La situazione è cambiata: adesso c’è un diluvio di rapporti [in Inglese] sul sostegno e sui finanziamenti di Israele ai “ribelli” nel Golan nei pressi delle aree siriane occupate da Israele. Alcuni si spingono perfino ad affermare che le forze sostenute da Israele sono terroristi di Al-Qaida [in Inglese]. Ci sono perfino gruppi dello Stato Islamico che si sono “scusati” con Israele dopo uno scontro con le forze israeliane. È chiaro che Israele ora appoggia apertamente i terroristi.

Qualcuno sta rendendo intenzionalmente pubblici questi rapporti. Presumo che Israele faccia questo in preparazione di uno scenario politico che vede un’occupazione di territorio siriano ancora più grande. I rapporti confrontano le manovre israeliane con l’occupazione israeliana del Libano meridionale negli anni ‘80 e ‘90, ma omettono di raccontare tutta la storia. L’occupazione israeliana del Libano meridionale ha portato all’ascesa di Hezbollah, e alla fine alla sconfitta delle forze israeliane. Nel 2000 dovettero ritirarsi dai territori occupati, ed Hezbollah adesso è il nemico più temuto da Israele. Sembra che Israele voglia ripetere questa esperienza.

*****

Articolo pubblicato da Moon of Alabama il 19 giugno 2017.

Traduzione in Italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.

[Le note in questo formato sono del traduttore]

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Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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