Roberto Speranza e Nicola Magrini indagati
In uno sviluppo significativo, i procuratori italiani hanno avviato un’indagine che coinvolge l’ex Primo Ministro Giuseppe Conte, l’ex Ministro della Salute Roberto Speranza e altri 17 individui. L’indagine si concentra su sospetti di “epidemia colposa aggravata” e omicidio colposo, in particolare in relazione alla gestione della pandemia di coronavirus nelle sue fasi iniziali.
Questa indagine, guidata dai procuratori di Bergamo, la provincia lombarda che è stata gravemente colpita durante la prima ondata del virus, ha avuto origine da un’inchiesta preliminare iniziata a metà del 2020. Essa è stata in gran parte spinta dai parenti delle vittime del Covid-19 che cercavano responsabilità per la perdita dei loro cari.
Tra coloro che sono sotto esame ci sono Attilio Fontana, il presidente recentemente rieletto della Lombardia, e Giulio Gallera, l’ex assessore alla salute della regione. L’investigazione si concentra sul presunto fallimento delle autorità nell’attuare misure adeguate per prevenire la diffusione del virus. Ciò include la decisione di non mettere in quarantena immediatamente le città di Alzano Lombardo e Nembro subito dopo che i focolai sono stati rilevati lì. Bergamo ha registrato 6.000 morti in eccesso durante la prima ondata del virus, con i procuratori che suggeriscono che 4.000 di questi avrebbero potuto essere prevenuti con misure di quarantena tempestive.
Un altro aspetto critico dell’indagine è l’assenza presunta di un piano pandemico nazionale aggiornato, con il piano italiano risalente al 2006. L’Italia è stato il primo paese europeo a sperimentare un significativo focolaio del virus, con il primo caso confermato a Codogno, nel sud della Lombardia, il 21 febbraio 2020. Nonostante la quarantena immediata di Codogno e altre città, l’ospedale di Alzano Lombardo è stato riaperto ore dopo un focolaio, e la provincia di Bergamo è entrata in lockdown con il resto della Lombardia solo due settimane dopo.
Antonio Chiappani, il procuratore che guida l’indagine, ha menzionato che l’inchiesta preliminare ha comportato l’analisi di una notevole quantità di documenti, email e messaggi telefonici che coinvolgono i sospettati. I sospettati avranno ora l’opportunità di presentare la loro difesa davanti a un giudice, che deciderà poi se procedere a processo.
Giuseppe Conte, attualmente alla guida del Movimento Cinque Stelle, ha espresso la sua disponibilità a collaborare con la magistratura e ha dichiarato la sua serenità nel confrontarsi con il paese e i cittadini italiani, sottolineando il suo impegno e la sua responsabilità durante il difficile periodo della pandemia. Anche Roberto Speranza, che ha ricoperto l’incarico di ministro della salute fino al crollo del governo di Mario Draghi, ha espresso “serenità e certezza sulle sue azioni”, affermando di aver sempre agito con disciplina e onore nell’esclusivo interesse del paese.
Anche Attilio Fontana e Giulio Gallera hanno commentato l’indagine, con Fontana che critica il modo in cui è stato informato del suo status di sospettato e Gallera che esprime la sua calma e la sua volontà di collaborare con la magistratura.
L’indagine solleva domande sull’adeguatezza della preparazione alle emergenze, sui processi decisionali durante una pandemia e sulla responsabilità dei funzionari pubblici nella gestione delle emergenze sanitarie pubbliche. L’esito di questi approfondimenti investigativi potrebbe avere implicazioni significative per la politica sanitaria pubblica e la governance, non solo in Italia ma anche in altri paesi che hanno affrontato sfide simili durante la pandemia.
Tuttavia, molto si sa di ciò che è successo durante la pandemia ed emergono leggerezze ingiustificabili e responsabilità enormi per aver scelto inspiegabilmente tutto ciò che ci veniva propinato da Bruxelles, con un rincorrersi ad essere i più diligenti nell’applicare le direttive.