Roger Waters, fondatore dei Pink Floyd: “Sono nella Kill list ucraina”

Roger Waters – fondatore dei Pink Floyd – non vuole che si ignorino le sue opinioni politiche, soprattutto perchè c’è una grande attinenza tra queste e il prodotto musicale proposto. Così non deve sorprendere che l’artista, nell’ambito del tour This Is Not A Drill , inizia il concerto rivolgendosi al suo pubblico con queste parole: “Se sei uno di quelli che amano i Pink Floyd, ma non sopporta le mie opinioni politiche, vai al bar proprio ora…”

Ricordo la sua posizione controcorrente sulla Siria, sottoposta da tempo a sanzioni inique ed a una proxy war geopolitica che ha già causato centinaia di migliaia di morti.
In definitiva, Roger Waters è uno dei pochi artisti rimasti senza peli sulla lingua e non allineati con il potere. Si può essere d’accordo o meno con le sue posizioni, ma è da notare che la maggior parte delle volte i dissidi sorgono soprattutto a causa di una narrativa deformata o eccessivamente polarizzata, che non tiene conto della realtà nella totalità dei suoi fattori.

Inserito nell Kill list ucraina

E’ normale in una società civile vedersi inseriti in una Kill list? Tuttavia, è proprio questo che è accaduto a Roger Waters.  In un’intervista al a Rolling Stone pubblicata il 4 ottobre, l’artista ha denunciato di essere stato inserito in una lista di morte ucraina per essersi opposto al coinvolgimento dell’Occidente nella guerra e aver fatto appello al governo di Zelenskyi di negoziare con la Russia:

– Non dimenticare che sono su una lista di morte sostenuta dal governo ucraino. Sono su quella dannata lista e hanno ucciso persone di recente… Quando ti uccidono, scrivono “liquidato” sulla tua foto e io sono su una di quelle dannata foto , dice in un’intervista a Rolling Stone.

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Roger Water’s aggiunge: “La Russia non avrebbe dovuto essere spinta a invadere l’Ucraina dopo aver tentato per 20 anni di evitarlo offrendo misure diplomatiche ai governi occidentali” Ed anche: “Tutti questi rapporti [sulle atrocità russe in Ucraina] sono ciò che ho appena chiamato propaganda occidentale. Questo è esattamente l’opposto della parola “propaganda russa” – “i russi hanno interferito nelle nostre scelte”, “l’hanno fatto i russi”. Sono tutte bugie, bugie, bugie, bugie.”

Waters evidenzia anche il caso della filosofa, politologa e giornalista Darya Dugina come esempio. La giornalista russa, è stata uccisa ad agosto da un’autobomba. Anch’essa era stata inserita nell’elenco in quelli che il “tribunale” Mirotvorets  considera nemici dell’Ucraina.

La stella del rock osserva che dopo l’omicidio di Dugina, la stessa è stata indicata sul predetto sito come “liquidata” e la stessa cosa è stata fatta nel cas di altri giornalisti critici del regime di Kiev , come  Andrea Rocchelli e Andrei Stein che sono stati assassinati dopo essere stati inseriti in lista come nemici dell’Ucraina.

I responsabili del sito ucraino Mirotvorets (Peacemaker) rende pubbliche  informazioni personali di tutti coloro che considerano una minaccia per la sicurezza nazionale ucraina. Politici, giornalisti e attivisti per i diritti umani sono inseriti nella lista nera insieme a privati, personaggi pubblici e celebrità di vario genere che si sono espressi in modo critico sull’Ucraina.

Naturalmente governo e responsabili del sito negano la funzione delle cosiddette “lista di proscrizione” e affermano che la loro funzione è fornire alla polizia, alle forze speciali e ai servizi di sicurezza informazioni su terroristi, separatisti e criminali di guerra filo-russi. Ovviamente, questa giustificazione è irricevibile, dato che, persone come Roger Waters, non sono pericolosi latitanti ma noti al grande pubblico. Certo la polizia non ha né bisogno di imbeccate, né potrebbe legittimamente arrestare artisti – come il fondatore dei Pink Floyd – per reati di opinione.

Per la cronaca, “Mirotvorets” è stato creato nel 2014 dal politico ucraino, ex governatore e ministro, George Tuka. Sebbene i responsabili descrivano l’operazione come indipendente, il sito è ancora oggi indicato con  stretti legami con il ministero dell’Interno ucraino.

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Sul Rolling Stone ha anche ricordato che la maggior parte di noi è alimentata dalle narrazioni dei “media controllati” che sono “monopolizzati dai poteri esistenti e dal governo, invece di essere in grado di giungere autonomamente alle proprie conclusioni …”.

Quei media compiacenti, continua, “ci alimentano l’idea che Russia e Cina siano malvagie e noi invece siamo buoni…”

Ed alla CNN questa estate ha rivolto la seguente domanda: “Perché gli Stati Uniti non incoraggiano il presidente Zelensky a negoziare con la Russia, invece di alimentare la guerra, e quindi cercare di porre fine a questo terribile guerra che ha mietuto tante vittime?”.

Roger Waters sebbene abbia ricevuto aspre critiche dalla propaganda europea russofoba ed addirittura gli sia stato impedito di tenere alcuni concerti, ha deciso ugualmente di sostenere il suo giudizio sugli avvenimenti.

Bisognerebbe almeno distinguere le opinioni dalle pallottole e non bisognerebbe trovarsi qui a far notare che le opinioni sono nell’ambito dele libertà fondamentali. Dovrebbe saperlo chi parla utilitaristicamente di democrazia e chi, in occidente è del tutto allineato sulle posizioni ucraine, anche quando, come in questo caso, non sono sostenibili.

VPNews

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