ROMANIA: l’incongruenza di annullare le elezioni per ‘propaganda estera’ senza violazioni del candidato

ROMANIA – Sto sbirciando sui social rumeni, leggo “Se vuoi che gli USA annullino le elezioni del 2024, allora probabilmente dovresti organizzare proteste di massa PRIMA che Trump presti giuramento. La Romania si è presentata per la democrazia, puoi farlo anche tu.”. Capite il pericolo e la logica?

Cosa è successo?

La Corte Costituzionale della Romania ha annullato il primo turno delle elezioni presidenziali, che aveva visto il successo sorprendente di Calin Georgescu, di destra. Questa decisione senza precedenti arriva dopo che i servizi di intelligence romeni hanno reso pubbliche prove di una campagna online coordinata da parte della Russia per promuovere Georgescu.

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Gli eventi principali:

  1. Risultati e accuse di interferenze esterne:
    • Georgescu, che aveva dichiarato zero spese di campagna, è stato accusato di aver ricevuto un massiccio supporto online da una campagna sostenuta dalla Russia, coinvolgendo piattaforme come TikTok e Telegram.
    • Le agenzie di sicurezza hanno riportato un investimento di oltre 381.000 dollari da parte di utenti per promuovere contenuti favorevoli al candidato.
  2. Reazione istituzionale e politica:
    • Il presidente uscente Klaus Iohannis ha declassificato i rapporti di intelligence e promesso nuove elezioni.
    • La candidata Elena Lasconi, arrivata seconda, ha definito la decisione della Corte “illegale e immorale”, sottolineando la necessità di rispettare il voto dei cittadini.
  3. Implicazioni sulla democrazia:
    • L’annullamento del voto ha sollevato preoccupazioni per possibili disordini civili e per il futuro della democrazia in Romania.
    • Il caso evidenzia vulnerabilità nelle istituzioni contro le interferenze straniere.
  4. Prossimi passi:
    • Le elezioni saranno ripetute con nuove date, e Iohannis resterà in carica fino a quando non verrà eletto un nuovo presidente.

Questo episodio rappresenta una crisi politica significativa per la Romania, mettendo in luce sfide relative alla protezione dell’integrità elettorale e alla resistenza contro ingerenze esterne.

1. Le evidenze fornite dai servizi di intelligence romeni

Secondo i rapporti pubblicati:

  • I servizi segreti (SRI, SIE e altre agenzie) hanno dichiarato che migliaia di account sui social media (soprattutto su TikTok e Telegram) hanno promosso contenuti favorevoli a Calin Georgescu. Si parla di un “coordinamento massiccio” mirato a influenzare il discorso pubblico in favore di un candidato ritenuto meno ostile agli interessi russi.
  • Sono stati citati casi di profili social presumibilmente falsi e campagne pagate (oltre 381.000 dollari investiti da utenti non identificati, una cifra invero molto limitata se consideriamo lo standard in questi casi) per amplificare messaggi politici e aumentare la popolarità di Georgescu, anche attraverso meccanismi di engagement artificiale.
  • TikTok avrebbe dato un trattamento “preferenziale” a Georgescu rispetto ad altri candidati, promuovendo contenuti a lui favorevoli.

Non ci sono però prove dirette che Georgescu fosse consapevole o coinvolto in queste attività. La sua dichiarazione di “zero spese di campagna” e il suo rifiuto di aver collaborato con attori stranieri rafforzano questa posizione.

ALLA LUCE DI QUESTE EVIDENZE C’E’ PERO’ UN FATTO SOSTANZIALE A CUI BISOGNA PRESTARE MOLTA ATTENZIONE:

2. Il diritto internazionale e la propaganda online

La propaganda estera, anche se considerata discutibile, non è automaticamente illegale:

  • Libertà di espressione: Un paese straniero, come la Russia, può legittimamente esprimere la propria opinione su un candidato, se lo fa in modo trasparente e senza violare le leggi locali (ad esempio, finanziando illegalmente la campagna).
  • Distinzione tra propaganda e interferenza: La propaganda diventa problematica solo se si traduce in violazioni di sovranità, come hacking, finanziamenti occulti o manipolazione diretta del processo elettorale (ad esempio, alterazione dei voti).

In questo caso, non sono state presentate prove che dimostrino violazioni tecniche (come il furto di dati o la manipolazione diretta delle elezioni). La controversia riguarda più il peso percepito dell’influenza online sul processo democratico.

3. La legalità dell’annullamento delle elezioni

L’annullamento delle elezioni basato su queste evidenze solleva molteplici interrogativi:

  • Sproporzione della decisione: Annullare il voto per attività di propaganda potrebbe essere eccessivo, soprattutto in assenza di prove che il candidato abbia violato leggi elettorali.
  • Precedenti legali: In altre democrazie, come gli Stati Uniti, interferenze simili (ad esempio, il presunto supporto russo per Donald Trump nel 2016) non hanno portato all’annullamento delle elezioni, anche se hanno sollevato discussioni politiche e inchieste penali.
  • Sovranità democratica: Un principio fondamentale delle elezioni è che la volontà popolare deve prevalere. Se il popolo ha scelto un candidato, anche con l’influenza di campagne estere, invalidare il risultato potrebbe minare la fiducia nelle istituzioni democratiche.

4. Implicazioni etiche e politiche

  • Discriminazione contro il candidato:
    Georgescu potrebbe essere stato penalizzato non per proprie azioni o violazioni, ma per l’interesse dimostrato da una nazione estera nei suoi confronti. Questo solleva interrogativi sull’equità del trattamento riservato ai candidati e sulla possibilità che, in situazioni simili, un candidato meno favorito dai poteri dominanti venga marginalizzato a vantaggio di un antagonista politicamente allineato con gli interessi prevalenti.Questo meccanismo apre scenari preoccupanti:

    1. Le prossime elezioni, la cui data non è ancora chiara, offrono un ampio spazio temporale per ulteriori campagne, che potrebbero includere interventi propagandistici su larga scala, anche da parte degli stessi attori istituzionali o di entità collegate al governo o all’Unione Europea. Non è un segreto che fondi comunitari siano spesso destinati a campagne mirate a promuovere i valori dell’UE attraverso fondazioni, ONG e altre iniziative propagandistiche.
    2. Se il risultato elettorale avesse favorito un altro candidato, sarebbe stato altrettanto probabile che la Corte Costituzionale avesse indagato con lo stesso rigore? Il sospetto di un doppio standard appare fondato, poiché spesso l’analisi di influenze esterne tende a privilegiare narrative favorevoli ai poteri consolidati. Questo approccio selettivo mina la credibilità stessa dell’intervento istituzionale e rafforza il dubbio che tali decisioni siano motivate politicamente.
  • Pericolo di un precedente:
    L’annullamento delle elezioni a causa di propaganda estera crea un precedente pericoloso che rende ogni processo elettorale vulnerabile a simili accuse, anche infondate. Questo apre la strada a una delegittimazione sistematica del voto in qualsiasi contesto in cui esistano contrasti geopolitici. Per esempio, la Russia ha espresso opinioni favorevoli a Donald Trump durante le elezioni statunitensi, ma questo non ha portato all’annullamento del voto, sebbene il dibattito sull’interferenza abbia generato tensioni. Se tale precedente fosse stato applicato, molti processi democratici in paesi influenti sarebbero stati messi in discussione.
  • Libertà di scelta e pluralismo:
    Un candidato che propone una piattaforma meno aggressiva rispetto alla guerra in Ucraina, favorendo la diplomazia rispetto all’uso della forza, ha pieno diritto di essere sostenuto, sia dagli elettori nazionali che da opinioni estere, se ciò avviene nei limiti della legalità. Demonizzare o criminalizzare una posizione che mette in discussione lo status quo geopolitico rischia di soffocare il dibattito democratico, impoverendo il pluralismo e riducendo la competizione politica a una mera ripetizione di opinioni uniformi.

Questo quadro evidenzia come il principio democratico rischi di essere strumentalizzato non solo per preservare un ordine politico dominante, ma anche per discreditare legittime alternative politiche. Una vera democrazia deve essere capace di tollerare la divergenza, proteggendo al contempo l’autenticità del processo elettorale senza cadere nella trappola dell’autoreferenzialità.

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materiali:

Il titolo di Politico EU è emblematico:

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E c’è chi addirittura chiede la prigione:

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Anche questo tipo di messaggio è ovviamente un bot o trol come si suol dire, chi ha preso in questo caso l’iniziativa in questo caso.

Attenzione , rischiamo di far sfumare quella democrazia per cui milioni di persone per un futuro più libero.

Certamente il tempo attuale sta toccando il punto più basso in tema di cosidetta democrazia, ove ne conserviamo solo il ricordo.

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… TUTTO NORMALE?