Ron DeSantis sembra mancare di coerenza e essere allineato con il “Deep State” su alcune questioni specifiche.
La sua posizione sulla guerra in Ucraina sembra essere il suo punto debole e dà l’impressione di essere influenzato dai neocon. Nonostante sia stato interrogato dai giornalisti due volte sull’argomento, DeSantis si è sottratto alla domanda specifica sull’Ucraina e ha evitato di rispondere in modo diretto. La soluzione alla guerra in Ucraina è vista in maniera chiara solo da Donald Trump, ma DeSantis non può adottare tale posizione e deve invece seguire la narrativa promossa dai repubblicani. La posizione dell’amministrazione sulla questione è basata sui soldi e DeSantis fa fatica a non conformarsi a questa politica.
L’atteggiamento di DeSantis in merito all’Ucraina sembra essere poco trasparente e induce a pensare che non possa essere onesto nemmeno in futuro riguardo alla sua vera posizione sulla questione. Questo atteggiamento potrebbe dipendere dal fatto che rispettare la narrazione ufficiale sui temi esteri è importante per i politici che aspirano ad avere ruoli di potere all’interno del governo americano, ma non per questo è giustificato. Si tratta comunque di una strategia cinica, perchè si direbbe che De Sanctis guardi solo moltiplicare le possibilità di vincere, ovvero sposare la strategia con cui crede possa avere un maggiore accesso ai fondi e al sostegno degli apparati di potere. Tuttavia, questa posizione potrebbe apparire poco sincera agli occhi del pubblico, e potrebbe portare a una perdita di consensi.
🇺🇦 Dancing around Ukraine
🇨🇳 Deflect to China pic.twitter.com/a49FBja9qQ— miguelifornia (@miguelifornia) June 22, 2023
La posizione di Trump sulla guerra
Il fatto che il presidente Trump abbia un’opinione contrastante sulla questione dell’Ucraina mette in evidenza la presenza di una divergenza di vedute all’interno del Partito Repubblicano. L’approccio di Trump potrebbe essere visto come più pacifico e meno incline a sostenere le posizioni neoconservatrici che spesso sono alla base della politica estera americana. Questo potrebbe rappresentare una svolta positiva nella politica estera degli Stati Uniti, ma allo stesso tempo potrebbe creare dei contrasti con i membri del partito che vogliono continuare con la vecchia politica estera. In ogni caso, il comportamento di DeSantis evidenzia la continua presenza di una narrativa approvata dal partito che non sempre riflette l’opinione e i desideri degli elettori.
L’atteggiamento di De Sanctis potrebbe anche minare la sua credibilità con gli elettori che desiderano vedere rappresentanti politici più trasparenti e onesti, capaci di esprimere le proprie opinioni senza filtri imposti dall’establishment politico. In definitiva, il comportamento di DeSantis sull’Ucraina dimostra la complessità della politica americana e mette in evidenza le pressioni che i politici subiscono per adeguarsi alle narrazioni ufficiali, anche quando queste non riflettono necessariamente i loro veri propositi.