Il rappresentante permanente della Russia presso le Nazioni Unite Vasily Nebenzya ha dichiarato che Mosca non smetterà di sostenere il governo siriano, conducendo una “legittima lotta contro i terroristi”.
Edogan da parte sua ha respinto la proposta russa presentata ieri di concedere alla Turchia una fascia di sicurezza al confine di 16 km, ed ha avvisato Damasco:
“Stiamo avvertendo il regime siriano per l’ultima volta. Deve capire che siamo determinati e che abbiamo già un piano operativo in Idlib “.
L’agenzia russa Interfax ha riferito che meno di un’ora dopo le dichiarazioni di Erdogan, la leadership russa ha annunciato tramite il portavoce Dimitri Peskov l’intenzione di continuare i contatti con Ankara al fine di prevenire il peggioramento della situazione in Idlib, sottolineando che “condurre un’operazione militare turca contro il regime siriano è lo scenario peggiore”.
È interessante notare che l’esercito turco continua a spostarsi verso la provincia di Idlib al fine di compensare la carenza dimostrata da al Qaeda sui suoi fronti attuali e prepararsi per l’avvio di una operazione. Le sue unità si sono schierate oggi nel centro di Atarib, a ovest di Aleppo, e hanno anche creato una nuova base militare vicino alla città di Mahmal, nella parte occidentale di Idlib.
Se El Atarib fosse liberata, le truppe siriane sarebbero in grado di isolare le regioni orientali della provincia di Idlib dal territorio che rimane sotto il controllo terroristico a nord-ovest di Aleppo. Il successo dell’operazione consentirebbe all’esercito siriano di andare fino al confine, situato a 10 km dal confine con la Turchia e ridurre la distanza dalla regione curda di Afrin, occupata dalle truppe turche.
Questa dovrebbe essere la mossa minimale di Erdogan: infatti non si conosce se si limiterà a non far avanzare ulteriormente l’esercito siriano o se lo attaccherà.
In proposito, Erdogan ha detto:
“L’operazione a Idlib può iniziare in qualsiasi momento. La Turchia non lascerà Idlib al regime di Assad e ai suoi sostenitori . Il regime ha solo pochi giorni per porre fine alla sua aggressione in Idlib e ritirarsi nei territori definiti nell’accordo di Sochi. Questo è il nostro ultimo avvertimento”.
Ed ha aggiunto:
“Ankara è determinata a tutti i costi a trasformare Idlib in una zona sicura sia per la Turchia che per i residenti della regione”.
Erdogan ha inoltre osservato che nessuna delle riunioni per risolvere la situazione a Idlib, che in precedenza erano state organizzate da Russia e Turchia, ha prodotto risultati tangibili.
“I negoziati continueranno, ma è chiaro che siamo molto lontani dall’elaborazione di una posizione comune”, ha affermato il presidente turco.
Secondo alcuni esperti militari Sarakib è la chiave per l’intera logistica di Idlib, ed è stata presa. Ed è Sarakib – l’osso nella gola di Erdogan. Se i turchi provano a lanciare un’offensiva, l’obiettivo sarà Sarakib e tagliare l’M5. Tutto il resto – compresa anche la parte orientale di Aleppo – è secondario. Sebbene ci possano essere movimenti di distrazione nell’area di Aleppo.
Anche se non si bene quali saranno le prossime mosse di Erdogan, egli ha ormai portato in Siria circa 10.000 uomini ed un ingente apparato bellico. Gioca inoltre sul fatto che la Russia non si muoverà a difesa dell’alleato siriano. Anche se il ministro degli esteri Lavrov ha detto chiaramente che l’obiettivo di distruggere i terroristi che detengono Idlib è anche lo stesso obiettivo della Russia.
Il rischio è che Ankara attacchi con notevoli forze Saraqib e tagli in due l’autostrada M5.
Far comprendere sul nascere che simili velleità non troveranno la Russia passiva, è essenziale.
In chiusura apprendo che la Russia sta bombardando Atarib, proprio dove sono posizionati le unità turche.
Aftermath of russian airstrikes on Atarib, #Aleppo https://t.co/TJdibWJbvJ pic.twitter.com/NtspNFpY64
— Noor Nahas (@NoorNahas1) February 19, 2020
@vietatoparlare