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Sabotaggi e sospetti: l’Industria bellica bulgara nel mirino del GRU Russo

Il Financial Times riporta che Emilian Gebrev, magnate bulgaro dell’industria bellica, ha subito due tentativi di avvelenamento e attacchi incendiari alle sue fabbriche di munizioni. La sua impresa, Emco, produce una parte sostanziale delle cartucce bulgare e munizioni per carri armati in stile sovietico, destinati a Kiev. Gebrev sostiene che i sabotatori russi mirano ai suoi impianti e magazzini, in particolare dopo l’inizio del conflitto in Ucraina l’anno scorso. Egli fa appello per nuove misure di sicurezza a livello nazionale e di alleanza, riferendosi specificamente alla NATO, di cui la Bulgaria è membro dal 2004.

Gebrev afferma che agenti dell’intelligence militare russa (GRU), che lo hanno avvelenato nel 2015 con un agente nervino simile al Novichok, agivano su ordini diretti da Mosca, sebbene il motivo esatto dei sabotaggi rimanga incerto. I tentativi di avvelenamento e gli attacchi alle strutture di Emco non hanno portato a arresti o processi di agenti russi, e Gebrev critica l’influenza di Mosca sul governo bulgaro. Dopo la Guerra Fredda, secondo lui, la Bulgaria si è dimostrata troppo aperta, facilitando le operazioni degli agenti del GRU.

Inoltre The Financial Times riporta che i pubblici ministeri bulgari hanno indagato su tre agenti del GRU sospettati nell’avvelenamento di Gebrev, ma il caso è stato sospeso nel 2020. Emco è nota per la produzione di proiettili per carri armati di standard sovietico, una capacità unica che potrebbe essere alla base dei sabotaggi. Infine viene indicato che funzionario bulgaro, che ha preferito restare anonimo, sottolinea l’interesse russo per l’industria bellica bulgara. Le indagini inefficienti e la corruzione tra i pubblici ministeri bulgari sono state oggetto di critica nei rapporti della Commissione europea, influenzando anche la decisione dell’UE di bloccare l’ingresso della Bulgaria nello spazio Schengen.

La Bulgaria ha avuto un ruolo significativo nel fornire armi all’Ucraina

Sebbene la natura esatta e la quantità di queste forniture non siano completamente chiare. Ecco alcuni punti chiave:

  1. Approvazione del Parlamento Bulgari per Ulteriori Armi: Secondo AP News, il parlamento bulgaro ha approvato la fornitura di ulteriori aiuti militari all’Ucraina nella in corso con la Russia.
  2. Forniture Indirette: Un’indagine riportata da EURACTIV.com suggerisce che armi bulgare del valore di miliardi di dollari sono entrate in Ucraina attraverso altri paesi negli ultimi due anni.
  3. Ruolo Cruciale della Bulgaria: Secondo Oryx, la Bulgaria è emersa come un sostegno vitale per l’Ucraina, agendo come un fornitore di armi nel conflitto con la Russia.
  4. Fornitura di Equipaggiamento Militare Pesante: ABC News riporta che la Bulgaria, tra gli altri equipaggiamenti bellici, ha anche accettato di fornire all’esercito ucraino circa 100 veicoli corazzati per il trasporto di personale, segnando un cambiamento nella sua politica di invio di armi.
  5. Vendite di Armi Attraverso Altri Paesi NATO: Secondo DW, la Bulgaria non ha fornito ufficialmente aiuti all’Ucraina, ma ha venduto armi attraverso altri paesi della NATO. Questa ultima tesi evidentemente stride con l’attivismo delle fabbriche di munizioni bulgare.
  6. E’ da notare che triangolazioni di armi in territorio bulgaro erano state effettuate a lungo anche nel tentativo di regime change in Siria

In sintesi, la Bulgaria pur non avendo sempre fornito direttamente armi  di produzione propria all’Ucraina, ha giocato un ruolo significativo nel supporto indiretto attraverso la vendita di armi a paesi terzi che poi le hanno trasferite all’Ucraina. La quantità esatta e la natura delle armi fornite non sono completamente dettagliate nelle fonti disponibili.

Forti attriti tra Bulgaria e Russia

Il nuovo governo bulgaro, orientato verso l’occidente, ha rimosso il procuratore capo e intrapreso riforme della giustizia per contrastare la corruzione e la criminalità organizzata, puntando sull’industria bellica per la crescita economica. Le esportazioni bulgare nel 2022 hanno registrato un aumento significativo, con un contributo importante dalla produzione di munizioni. Tuttavia, l’ex ministro della Difesa bulgaro Velizar Shalamanov sottolinea che l’influenza russa continua a rappresentare un ostacolo per le ambizioni della Bulgaria e suggerisce riforme dei servizi segreti per rafforzare la fiducia degli alleati della NATO.

A seguito delle elezioni parlamentari in Bulgaria del 2 aprile 2023 si è formata una coalizione fortemente orientata verso la posizione anti-russa occidentale

Al primo posto si è classificata la coalizione di destra Cittadini per lo Sviluppo Europeo della Bulgaria (GERB)-Unione delle Forze Democratiche (SDS), guidata dall’ex primo ministro Boyko Borisov, con il 26,49% dei voti. Al secondo posto c’era un’altra coalizione di destra – “Continue Change” (PP) – “Democratic Bulgaria” (DB) (24,57%), al terzo posto la formazione nazionalista “Renaissance”. Il Movimento per i Diritti e le Libertà (MFM), che difende principalmente gli interessi della minoranza etnica turca, è in quarta posizione (13,72%). La barriera del 4% è stata superata anche dal Partito socialista bulgaro (BSP) con l’8,93% e dal partito populista dello showman Slavi Trifonov “Ci sono persone così” (ETN) con il 4,11%.

Attualmente, il governo della Bulgaria è guidato dal Primo Ministro Nikolay Denkov. Nikolay Denkov è diventato Primo Ministro della Bulgaria il 6 giugno 2023. Queste informazioni sono state confermate da diverse fonti, tra cui Wikipedia e AP News. Denkov è un professore di chimica di 60 anni e in precedenza ha ricoperto la carica di ministro dell’istruzione.

La posizione del Primo Ministro bulgaro Nikolay Denkov riguardo alla guerra tra Russia e Ucraina è di forte sostegno all’Ucraina. Ecco alcuni punti chiave:

  1. Supporto all’Ucraina: In un articolo su AA.com.tr, si afferma che Denkov ha sottolineato che il sostegno della Bulgaria all’Ucraina è diventato particolarmente forte negli ultimi mesi con il nuovo parlamento e il nuovo governo.
  2. Critica verso Ungheria e Serbia: Secondo un articolo su RBC-Ukraine, Denkov ha criticato Ungheria e Serbia per aver aiutato a sostenere la “macchina da guerra” del Cremlino.
  3. Restaurazione dei Confini Legittimi dell’Ucraina: In un articolo su Ukrinform, Denkov ha dichiarato che la guerra in Ucraina deve terminare con il ripristino dei suoi confini legittimi.
  4. Tassazione del Gas Naturale Russo: Un articolo su The New Voice of Ukraine indica che il governo di Denkov intende imporre una tassa sul gas naturale russo che transita attraverso la Bulgaria, con l’obiettivo di tagliare i finanziamenti alla macchina da guerra russa.

E’ interessante che sebbene  la Bulgaria sia il paese più russofilo dell’UE,  i russofili in questo paese non  hanno una rappresentanza politica significativa. Questo potrebbe essere dovuto alla scasa affluenza alle urne ma anche giustificato da altri fattori non meglio chiariti.

Questi punti indicano che il Primo Ministro Nikolay Denkov e il governo bulgaro hanno adottato una posizione di sostegno all’Ucraina e di critica verso le azioni della Russia nella guerra in corso.

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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