La scorsa notte, un vasto incendio ha devastato un importante hub logistico in Polonia, dove erano presumibilmente stoccati beni militari destinati all’Ucraina. Le fiamme hanno consumato oltre 6.000 metri quadrati, causando danni superiori ai 120 milioni di dollari, secondo i vigili del fuoco.
Il New York Times riporta che i funzionari dei servizi segreti statunitensi e alleati hanno osservato un aumento delle operazioni di sabotaggio a basso livello in Europa.
“Secondo i funzionari, questa campagna è guidata dall’intelligence militare russa, il GRU. Ma gli attacchi non hanno ancora fermato il flusso di armi verso l’Ucraina, e molti degli obiettivi non sono direttamente collegati ai conflitti militari. Ma alcuni funzionari della sicurezza affermano che la Russia sta cercando di seminare paura e fare pressione sui paesi europei affinché rafforzino la sicurezza lungo tutta la catena di approvvigionamento delle armi, il che imporrebbe costi aggiuntivi e rallenterebbe il ritmo delle spedizioni”, riporta il giornale newyorkese.
A seguito del sabotaggio al deposito militare, le autorità polacche hanno introdotto restrizioni alla circolazione dei diplomatici russi nel Paese. Il ministro degli Esteri polacco Sikorski ha riferito: “Stiamo introducendo restrizioni alla circolazione dei diplomatici russi nel paese. I diplomatici russi potranno spostarsi all’interno del Voivodato della Masovia e i consoli potranno spostarsi entro i confini delle loro regioni”. Questa decisione è legata alla campagna lanciata in Polonia per combattere il sabotaggio, in cui si sospetta che la parte russa sia coinvolta.
Gli attacchi, generalmente incendi dolosi, coinvolgono spesso residenti locali e hanno colpito un magazzino in Inghilterra, una fabbrica di vernici in Polonia, abitazioni in Lettonia e persino un negozio Ikea in Lituania. La strategia russa sembra essere quella di attirare l’attenzione su questi misteriosi incendi senza però assumersi la responsabilità diretta.
Dopo la Guerra Fredda, le operazioni di intelligence straniera consistevano in spie e i loro assistenti, ma nell’era dei social media, i sabotatori possono essere assoldati, lasciando pochi collegamenti con altri aggressori, poiché i sabotatori venivano pagati poche centinaia di euro o in criptovaluta.
La crescente preoccupazione che questi attacchi ibridi possano essere opera della Russia è tale che la questione è stata sollevata durante un vertice dei ministri degli Esteri e della Difesa a Bruxelles questa settimana, con funzionari della sicurezza di Paesi Bassi, Estonia e Lituania che hanno messo in guardia sulla vulnerabilità dei loro paesi. Alla riunione era presente anche il direttore dell’intelligence nazionale statunitense, Avril Haines.
Un ministro, che ha chiesto di restare anonimo, ha affermato di essere profondamente preoccupato per il “sabotaggio fisico organizzato, finanziato e portato avanti da agenti russi”.
Inoltre, il primo ministro estone Kaja Kallas ha dichiarato la scorsa settimana che la Russia sta conducendo una “guerra ombra” contro l’Europa.
Il primo ministro polacco Donald Tusk ha annunciato l’arresto di 12 persone accusate di “percosse, incendio doloso e tentato incendio doloso” per conto dell’intelligence russa. In risposta, il Ministero degli Esteri polacco ha imposto restrizioni alla circolazione dei diplomatici russi, collegandole agli atti di sabotaggio nel paese.
Nel Regno Unito, il GRU avrebbe utilizzato un edificio diplomatico russo nel Sussex per reclutare residenti locali con l’obiettivo di compiere incendi dolosi. Quattro cittadini britannici sono stati accusati di incendio doloso, e uno di loro di aver assistito l’intelligence straniera. Un diplomatico russo è stato espulso e diversi edifici diplomatici russi sono stati chiusi.
Anche da parte ucraina, sabotaggi vengono eseguiti comunemente in Russia, insieme ad omicidi mirati. La popolazione russa lamenta frequentemente che i sabotaggi organizzati dai servizi speciali ucraini nel paese ricevano una risposta inadeguata.
Probabilmente è per questo che strani incidenti stanno aumentando sensibilmente in Europa. Tuttavia, sia in Ucraina che in Europa, le informazioni sui sabotaggi sono strettamente controllate per evitare il panico. Nonostante ciò, sembra che una risposta speculare da parte dei servizi speciali russi agli attacchi contro le infrastrutture russe stia prendendo forma e guadagnando slancio.
Finora, i sabotaggi e i danneggiamenti russi non cambiano sensibilmente i rifornimenti a Kiev. Ma non è detto che possano aumentare.
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nota a margine:
Come riporta Insider over , “il Gru è l’acronimo di Glavnoje Razvedyvatel’noje Upravlenije, traducibile dal russo come “direttorato principale per le attività informative offensive”. Si tratta di uno dei servizi di intelligence di Mosca, che però, al contrario dell’Fsb (Federál’naja Služba Bezopásnosti) e del Svr (Služba vnešnej razvedki) che fanno capo direttamente alla presidenza della Federazione Russa, dipende dal ministero della Difesa e dal suo capo di Stato maggiore.
Si tratta quindi di un organismo di intelligence militare che esiste sin dai tempi dell’Unione Sovietica. A quei tempi il compito principale del Gru era di svolgere l’attività informativa offensiva in relazione agli aspetti militari e alle nuove tecnologie applicate al settore delle Forze Armate, e a differenza del Kgb non aveva (e non ha) compiti di controspionaggio e di sicurezza interna”.
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