Ieri ho notato questa polemica: “Salvini mette le divise della polizia perché non ha più chi gli stira le camicie“. Il problema è stato sollevato da Matteo Renzi contro Salvini, e segue a ruota l’altra polemica sul ministro delgli Interni che mangiava Nutella in diretta facebook. Segno che questo genere di accuse siano tutte funzionali a se stesse. In particolare in quell’analogo episodio della Nutella, come ricorderete, ci fu altrettanto polverone con titoli di testa sui giornali. La vicenda si è prestata poi alle ‘comiche’ quando Salvini ha replicato mangiando un arancino di riso in diretta da Catania.
Sarebbe da stendere un velo pietoso poi quando Renzi – pur di trovare un modo per attaccare Salvini- ha usato la fine della storia privata con la sua ex compagna Elisa Isoardi. Nell’occasione Renzi – in diretta facebook – ha accusato il leader della Lega in questo modo: “C’è un articolo, una norma di legge, che impedisce di girare in divisa, se non in determinate situazioni”.
A queste parole Salvini ha replicato: “Ah, ah, ah, simpaticone di un Matteo Renzi, che infatti si è dato alla tv”, lo zittisce il ministro dell’Interno, “Neanche i fiorentini lo hanno guardato, però. Renzi si preoccupa e dice che dovrei essere arrestato perché con orgoglio e con onore indosso le divise. Lo faccio con orgoglio, arrestatemi allora, da ministro dell’Interno”.
Uno scambio di battute insomma. Senonché è partita pure la presa di posizione del sindacato dei Vigili del fuoco e stamattina il quotidiano Repubblica rincara la dose in un lungo articolo paragona Salvini ad altri personaggi che indossavano la divisa nelle loro apparizioni pubbliche: Gheddafi, Mussolini, Stalin…
Beh, è evidente che l’accostamento è del tutto fuori luogo e che l’intenzione sia il discredito.
Ma come stanno le cose, cosa dice il nostro ordinamento? Giorni fa AGI nella rubrica ‘fastcheck’ ha dato una risposta impeccabile ma nessuno sembra rendersene accorto, soprattutto i giornali che dovrebbero garantire l’informazione ed il rispetto della verità .
Riporto qui di seguito quella spiegazione che mi sembra del tutto esauriente:
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Salvini commette un reato indossando le uniformi dei militari o della polizia?
Il Ministro degli Interni e Vice Primo Ministro Matteo Salvini indossa spesso uniformi militari o corpi di polizia, come si può facilmente verificare sul suo profilo Instagram. Ad esempio, l’uniforme dell’Aeronautica della Polizia di Stato e dei vigili del fuoco.
Ma può farlo? O la legge lo proibisce in alcun modo?
Vediamo i dettagli legali del caso.
L’atto illecito di “usurpazione di titoli o onori”
L’articolo 498 del codice penale disciplina il “furto di titoli o onorificenze” e prevede che “chiunque (…) pubblica illegalmente la valuta o i segni distintivi di un ufficio pubblico o di una funzione, o di un organo politico, amministrativo o giudiziario, o una professione per la quale è richiesta una speciale autorizzazione dello Stato o che veste illegalmente abiti pubblici ecclesiastici in pubblico, è punibile con una sanzione amministrativa pecuniaria di centocinquanta. quattro euro a novecentoventinove euro “.
Fino al 1999, l’usurpazione di titoli o onori era un crimine. Ma quell’anno, con il decreto legislativo 30 dicembre 1999 n. 507 (sezione 43), la depenalizzazione è diventata un reato amministrativo.
Apparentemente, insomma, Salvini commise un atto illecito portandolo illegalmente – nel senso che non è un poliziotto, un carabiniere, un pompiere, un soldato, ecc. – sotto l’uniforme delle diverse forze di polizia e dell’esercito degli ultimi mesi. Parliamo solo di vere uniformi, con ranghi, mostri, ecc., Non con magliette o cappelli, come spesso mostra Salvini.
Ma in realtà, l’applicazione pratica della legge è meno severa di quanto non appaia nell’articolo del codice penale.
L’interpretazione della giurisprudenza
La Corte di Cassazione ha stabilito il male di cui stiamo parlando, ci vuole più del semplice atto di indossare la divisa.
La sesta sezione della Corte di Cassazione, con una sentenza del 2012 (numero 31427 del 24 aprile 2012), specifica che il punto importante per valutare se è possibile applicare questo articolo del codice penale “è l’attribuzione di un titolo d “pubblico ufficiale”. E ciò che è descritto nel codice “protegge la fiducia del pubblico che può essere ingannato dalle false apparenze”.
In breve: se il comportamento di Salvini era “atto a ingannare la fiducia del pubblico” e a convincere chi lo osserva di essere in realtà un agente di polizia o un carabiniere, il reato amministrativo in questione potrebbe quindi insorgere.
Ma dato il profilo pubblico del personaggio e la sua notorietà, sarebbe assurdo pensare che Salvini voglia portare qualcuno a credere che di tanto in tanto sia un vigile del fuoco, una guardia costiera, un pilota di aerei militari, eccetera
Possiamo discutere dell’opportunità del gesto – e in passato, diversi sindacati di polizia hanno anche fortemente attaccato Salvini per la sua abitudine di indossare le uniformi – ma non sembra esserci alcuna base per un’ipotesi.
Conclusione
Chiunque indossi uniformi ufficiali, identiche sotto tutti gli aspetti a quelle usate da persone che appartengono effettivamente alle forze armate o alla polizia, commette un reato amministrativo se intende assegnare il titolo di pubblico ufficiale.
Nel caso di Salvini, la magistratura non è mai stata chiamata a governare e non abbiamo il conforto di una frase per poterla affermare in sicurezza, ma sembra difficile dire che il suo comportamento ” rischio di ingannare la fiducia del pubblico “. Pertanto, con ogni probabilità, non vi è alcuna prova che il Ministro degli Interni, con indosso varie uniformi, commetta un atto illecito.
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Insomma scesi a terra, ci si accorge che c’è tanto polverone per nulla. Inoltre, c’è da considerare che non è plausibile che i grandi media non siano al corrente di queste evidenze riportate da AGI.
E evidente che la vicenda vada traslata su un altro piano. Tuttavia, pur riconoscendo che il fatto non sia strumentale o fatto secondo secondi fini “… con orgoglio e con onore indosso le divise”, consiglierei al ministro Salvini di limitare l’uso della ‘divisa’ solo nelle occasioni in cui si presenta come ministro degli Interni, ovvero limitarne l’uso ad occasioni non palesemente legati al suo ruolo quale segretario di partito. Altrimenti in taluni potrebbe continuare ad ingenerare l’impressione che i punti di vista espressi – a prescindere se siano buoni o sbagliati – si identifichino con quelli delle forze dell’ordine. Mi sembra così lontano dal personaggio, ma tant’è…
Detto questo però non nascondiamoci dietro ad un dito. Il movente della maggior parte dei critici non è la sacrosanta ‘questione di opportunità’. La colpa è innanzitutto che Salvini riscuoti credito da parte dei cittadini. E’ innanzitutto per questo che i media fanno ‘fuoco di fila’, alternando a paventate rotture del patto tra Lega e 5 Stelle, gli attacchi personali a Salvini o di Maio. Insomma, manifestano un grande attivismo strumentale, una faziosità che non si erano mai riscontrati prima con i passati governi.
@vietatoparlare