Chiesa

San Padre Pio: il programma del cattolico in tempi di apostasia

Ripropongo , dal Il Settimanale di Padre Pio, cosa consigliava San Padre Pio prevedendo tempi degenerativi come quelli attuali:

Padre Pio: il programma del cattolico in tempi di apostasia
dal Numero 12 del 21 marzo 2021

I Lettori forse sapranno che esistono – raccolte da numerosi figli spirituali – importanti testimonianze di san Pio da Pietrelcina († 1968) che potremmo, a ragione, definire profetiche e che gettano tanta luce sul nostro momento presente nonché sul prossimo futuro.

Queste affermazioni del Santo di Pietrelcina sono particolarmente efficaci e utili sia perché ci riguardano di persona – in quanto sono relative al nostro tempo e non a quello finale in cui Cristo tornerà sulla terra per la seconda e ultima volta nella carne, avvenimento temporalmente lontano – sia per l’autorità di colui che le ha proferite, vale a dire uno dei più grandi santi e mistici della Chiesa Cattolica.

Il documento che vorrei condividere è una preziosa perla di padre Pio, il cui contesto storico è l’immediato post-Concilio Vaticano II. Si riferisce a qualcosa che diceva soprattutto negli ultimi anni della sua vita (intorno, quindi, agli anni 1965-’68). Si tratta di un avvertimento che padre Pio aveva indirizzato ad una sua figlia spirituale, inginocchiata presso il suo confessionale per ricevere la sua benedizione a seguito della Confessione. Eccolo a seguire:

«Ricordati… quando verranno quei tempi: i Comandamenti di Dio, preghiere del mattino e della sera, Santo Rosario, Sacramenti, catechismo, i santi e fate tutto nella fede dei nostri padri, nella fede dei nostri padri!… nella fede dei nostri padri!!… e non ascoltate più nessuno».

Sono parole, queste, da considerare con molta attenzione e, per comprenderne più a fondo il significato, sarà opportuno fare qualche commento.

Quando padre Pio dice “quando verranno quei tempi” si riferisce ai nostri tempi, al nostro momento storico: egli si preoccupava precipuamente di sostenere, nella buona battaglia della fede, i suoi figli spirituali che sarebbero vissuti più a lungo di lui; esistono, per giunta, non pochi messaggi che hanno predetto – in primo luogo ai figli spirituali – il dramma che si sarebbe consumato nei decenni dopo la sua morte, come pure hanno indicato la necessità di combattere spiritualmente per non crollare e non finire preda del demonio e delle sue arti malefiche.

Padre Pio, in questa “rivelazione”, ha dato delle indicazioni fondamentali per restare saldi nella fede nei tempi bui ormai sopraggiunti:

• Richiamando i Comandamenti, il Santo intese ribadire la necessità dell’osservanza della Legge di Dio e la sua obbligatorietà morale in ogni tempo con un riferimento particolare, chiaramente, al nostro. Legge che, già iscritta nel cuore dell’uomo, è stata confermata con la Rivelazione positiva, dove ne vengono precisate le esigenze alla luce dell’Alleanza. Obbedirvi è la vera “formula della felicità” in questa vita, è un pegno di beatitudine che si compirà pienamente nel Regno dei cieli. Se, nell’osservarla, è necessario passare per la dolorosa mortificazione delle tendenze corrotte, è perché la natura umana, nello stato di pellegrinaggio di questa vita, non è stata ancora assunta alla condizione della natura nuova, impassibile e immortale, che sarà quella definitiva per tutti coloro che saranno stati fedeli al Signore. Purtroppo gli uomini spesso – troppo spesso… – non comprendono questa dinamica, questa realtà: disattendono e disobbediscono ai precetti divini autocondannandosi, temporalmente, alla tristezza e all’infelicità e, eternamente, alla rovina e alla dannazione che non avranno più fine. Nei tempi previsti e predetti da padre Pio, per poter sostenere le grandi prove che verranno, sarà necessario anzitutto obbedire a Dio osservando le esigenze morali da Lui stabilite.

• Preghiere del mattino e della sera significa prendere coscienza della necessità di cominciare e chiudere la giornata all’insegna di Dio. Padre Pio ricorda che non esiste nessuna vera bontà, verità, giustizia nella vita dell’uomo se questa non è indirizzata tutta – dall’inizio alla fine – alla lode e gloria di Dio, ricordandosi di Lui, ringraziandolo, pregandolo e mettendosi a suo servizio. Il santo Cappuccino parla di preghiera del mattino e della sera, i momenti cruciali della giornata, perché definiscono il minimo indispensabile dell’impegno giornaliero di preghiera di un cristiano; implicitamente, questa indicazione, vorrebbe anche ribadire l’importanza della preghiera durante la giornata, la quale dovrebbe essere interamente vivificata da un’orazione continua. Questo non significa che occorra trascorrere tutto il giorno in chiesa, ma che ogni cosa sia fatta in spirito di preghiera, innalzando a Dio un sospiro, rivolgendo gli occhi dell’anima verso di Lui. La vita del cristiano, al di fuori di questa unione con Dio da cercare e ravvivare di frequente, non ha senso.

• Non poteva mancare, poi, il Santo Rosario. Fu la preghiera prediletta da padre Pio, lo testimoniano tutti. Basti ricordare il fatto mistico, straordinario ed ineguagliato nella storia, per cui il “frate con le stimmate” pregava più di cento corone (tra le cento e le centoventi) ogni giorno! Stava, letteralmente, sempre con la corona in mano e i suoi figli nello spirito hanno imparato – dal suo esempio ancora più che dalle sue parole – a pregare il Rosario con fede, pietà e perseveranza. Il Rosario, in effetti, è davvero la preghiera di Maria, la preghiera per i tempi difficili e padre Pio non poteva non raccomandarla con grande forza a coloro di cui aveva la cura spirituale.

• I sacramenti, poi, non possono né devono mancare in ogni tempo e particolarmente nei momenti più difficili e delicati perché sono la via ordinaria attraverso la quale Dio ci dona la sua grazia e, finché sono accessibili, ad essi è necessario accostarsi per ricevere il soccorso spirituale attraverso la mediazione della Madre Chiesa.

• Il catechismo, interpretazione autentica della Sacra Scrittura e della Tradizione della Chiesa, è compendio della Dottrina cristiana e sintesi di tutta la Fede cattolica. La Sacra Scrittura letta senza sussidi e spiegazioni e senza il catechismo può portare fuori strada. Il cattolico si riconosce tale per l’adesione alla vera Fede che viene codificata nei catechismi della Chiesa. Oltre al Catechismo della Chiesa Cattolica, ultimo catechismo ufficiale della Chiesa universale, è sempre possibile servirsi con frutto del catechismo di san Pio X e dei suoi commenti che presentano in maniera più estesa l’esposizione chiara e concisa del catechismo di papa Sarto.

• Padre Pio raccomanda, inoltre, di leggere la vita dei santi. Indicazione preziosa e fondamentale. Ve ne sono così tanti e di tutte le categorie: vescovi, sacerdoti, religiosi, laici, sposi, padri e madri di famiglia, missionari… li possiamo definire vere e proprie verità di fede incarnate, visibili a tutti, immediate nel linguaggio dei fatti che raggiunge in modo immediato la mente ed il cuore. I santi ci dicono che ciò che parrebbe impossibile è, invece, possibile; dobbiamo semplicemente metterci sulla via aurea da loro battuta.

• Eccoci giunti alla parte conclusiva della “rivelazione”, la più drammatica, quella in cui padre Pio dice qualcosa che, di primo acchito, potrebbe lasciare perplessi: «…e non ascoltate più nessuno!». Se non si può sollevare del tutto il velo del mistero da queste parole, si può, tuttavia, provare a interpretarle. Che padre Pio vedesse molto lontano è cosa certa e ben documentata da chi lo ha conosciuto. Di certo conosceva, per dono di Dio, il momento che stiamo vivendo oggi e ci ricorda che in questi momenti bui nei quali è sempre più difficile trovare guide sicure – eccetto rari casi – persino tra coloro che sono costituiti in autorità da Cristo, è la Tradizione ad essere la nostra guida e ad illuminarci il cammino. Infatti, nel medesimo tempo aggiunge: «Fate tutto nella fede dei nostri padri!», scandendo le dense parole per ben tre volte.

È d’obbligo, se non vogliamo andare fuori strada, ancorarci alla sacra Tradizione: se così faremo conserveremo la fede di sempre, “la fede dei nostri padri” e non avremo più il problema di capire cosa sia giusto e cosa sbagliato. Il problema è che noi non conosciamo l’insegnamento della Tradizione (rinvenibile nei cosiddetti “luoghi” attraverso cui può essere conosciuta e studiata: il Magistero della Chiesa, i Padri della Chiesa, la Liturgia e il sensus fidei – o consensus fidelium) perché abbiamo vissuto troppo spesso la fede in modo superficiale. Se le fondamenta non sono ben disposte, quando sopraggiunge il terremoto tutto crolla. Torniamo in noi stessi. Non è mai troppo tardi. Approfittiamo di questo momento drammatico di crisi mondiale per radicarci nella vera fede, quella della bimillenaria Tradizione della Chiesa: sì, vogliamo essere cattolici della Tradizione!

Concludo con queste parole che sono un vero programma di appartenenza e militanza cattolica. Faremo bene a farle nostre e a specchiarci, sovente, in esse: «Il cattolico della tradizione si definisce così perché:
– non crede nella chiesa del passato, del presente o del futuro ma nella Chiesa di sempre;
crede che Cristo sia sempre lo stesso, ieri, oggi e sempre;
– crede in ciò che la Chiesa ha sempre affermato, si rimette alla regola di san Vincenzo da Lerino (V secolo) cioè si rimette “a ciò che è stato creduto dappertutto, sempre e da tutti” e, se c’è una novità eretica che tenta di contaminare l’intera Chiesa, il cattolico della Tradizione sceglie – come dice sempre san Vincenzo da Lerino – tra l’antico e il nuovo, l’antico cioè ciò che è stato già definito e che non può essere alterato da nessuna nuova menzogna;
– non riduce la fede ad ideologia perché afferma che Dio è tutto e che la vocazione primaria di ognuno è rendere gloria a Dio e non alle proprie idee o ai propri gusti;
– ricerca l’equilibrio, non il compromesso, l’equilibrio tra ciò che è bene e mai il compromesso tra il bene e il male;
– è moderato nella difesa di se stesso e nella difesa delle sue cose ma è radicale nella difesa dei principi;
– si rivolge con il rispetto dovuto alle legittime autorità della Chiesa non negando però – qualora fosse necessario – un richiamo pubblico anche se sempre rispettoso, quando possa essere messa in pericolo la fede e la salvezza di molti;
ubbidisce alle leggi disciplinari, ma se le direttive che riceve andassero a compromettere la legge di Dio, con dolore e decisione rivendica il dovere di disobbedire, perché convinto che bisogna ubbidire prima a Dio e poi agli uomini;
– afferma e proclama la verità sempre e comunque indipendentemente dal giudizio del mondo;
– si fa guidare dalla Madre celeste tenendosi stretto a Lei per trovare la forza necessaria e seguire il sentiero giusto» (1).

Facciamo anche noi, cari lettori, la nostra scelta: appartenere a questa categoria di cattolici, il che significa essere semplicemente veri cattolici. Ma non basta scegliere una volta sola: occorre pregare e impegnarsi ogni giorno per conformarsi a questo modello ideale. Il pericolo di rientrare in altri falsi modelli di cattolicesimo (più che mai numerosi ed insidiosi, oggi!) è sempre in agguato. Restiamo, perciò, vigilanti e poniamo le nostre vite nel solco nella Tradizione vivente della Chiesa – come ci chiede padre Pio –, per poter restare in piedi in questo momento terribile.

Se lo faremo, con l’aiuto soprattutto del Cuore Immacolato di Maria, di padre Pio e di tutti gli angeli e i santi del Paradiso, raccoglieremo tanti meriti per la vita futura.

di Fra’ Pietro Pio M. Pedalino,
Il Settimanale di Padre Pio, n. 12/2021

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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