Ieri il presidente kirghiso Sooronbai Jeenbekov ha firmato un decreto che solleva il governo e il primo ministro del Paese dalle loro funzioni. Lo ha dichiarato il servizio stampa presidenziale.
«Il presidente del Kirghizistan Sooronbai Jeenbekov ha firmato un decreto che accetta le dimissioni del primo ministro Kubatbek Boronov. Anche il governo del Kirghizistan è stato sollevato dalle sue funzioni», recita la nota.
Il capo dello stato kirghiso Jeenbekov, che aveva aspettato tre giorni dopo la rivolta, ha finalmente iniziato ad agire. Ha introdotto lo stato di emergenza, cambiato l’élite dell’esercito e ha ordinato al nuovo capo di stato maggiore, un veterano della guerra afghana, il generale Omuraliev, di portare l’esercito nelle strade di Bishkek e ristabilire l’ordine.
L’ingresso dei militari a Bishkek è seguito a un decreto presidenziale che dichiara lo stato di emergenza nella capitale “per stabilizzare al più presto la situazione socio-politica”. Lo stato di emergenza, che finora è stato introdotto dalla mezzanotte del 10 ottobre alla mattina del 21 ottobre, prevede il coprifuoco e un regime speciale per l’ingresso e l’uscita dalla capitale. In precedenza avrebbe dovuto introdurre un regime di emergenza venerdì.
Questo, in generale, è tutto. Resta solo da ricordare l’antico proverbio cinese: ” Il drago non tollera il disordine nel suo cortile “, e questo non riguarda il signor Jeenbekov, ma è lui nel cortile.
A proposito, la persona che, a quanto pare, diventerà il nuovo primo ministro, non è strettamente attaccata all’Occidente, Mosca non è affatto un nemico, ma con Pechino è un vecchio partner molto affidabile.
Non vorrete mica darmi ad intendere che qui nel mondo delle mascherine crediamo ancora nelle progressive potenzialità dei nostri sistemi? Non saranno perfetti altrove ma c’è ora una bella concorrenza…