Scholz e Macron si sono accorti che il motivo delle loro sventure è oltreoceano

Il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz sono pronti a ricorrere a una guerra commerciale con gli Stati Uniti, se necessario. Lo riportano gli editorialisti Hans von der Burchard e Clea Colcutt in un articolo per Politico. L’articolo dice che i paesi intendono negoziare con Washington sulla concorrenza sleale.

Politico riferisce che “Olaf Scholz ed Emmanuel Macron, dopo aver litigato pubblicamente, hanno trovato qualcosa su cui sono d’accordo: cresce l’allarme per la concorrenza sleale degli Stati Uniti e la potenziale necessità che l’Europa reagisca”.

“Il cancelliere tedesco e il presidente francese mercoledì hanno discusso delle loro preoccupazioni comuni nel corso di un colloquio di quasi tre ore e mezza avvenuto durante un pranzo a base di pesce, vino e champagne a Parigi”.

Politico aggiunge i due leader “Hanno convenuto che i recenti piani di sussidi statali americani rappresentano misure distorsive del mercato che mirano a convincere le aziende a spostare la loro produzione negli Stati Uniti, secondo persone che hanno familiarità con le questioni. E questo è un problema che vogliono che l’Unione europea affronti”. (…)

Gli stessi si sono trovati d’accordo sul fatto che “ l’UE non può rimanere inattiva se Washington porta avanti il ​​suo Inflation Reduction Act, che offre tagli alle tasse e vantaggi energetici per le aziende che investono sul suolo statunitense, nella sua forma attuale. In particolare, la legislazione statunitense recentemente firmata incoraggia i consumatori a “comprare americani” quando si tratta di scegliere un veicolo elettrico, una mossa particolarmente irritante per le principali industrie automobilistiche come Francia e Germania”.

Se Washington non demorderà, bisognerà difendersi: “Il messaggio del pranzo di Parigi è: se gli Stati Uniti non si ridimensionano, l’UE dovrà contrattaccare. Analoghi schemi di incentivazione per le imprese saranno necessari per evitare la concorrenza sleale o la perdita di investimenti. Questa mossa rischierebbe di far precipitare le relazioni transatlantiche in una nuova guerra commerciale”.

Macron sul canale televisivo France 2, ha lanciato un serio avvertimento: “Abbiamo bisogno di un Buy European Act come gli americani, dobbiamo riservare [i nostri sussidi] ai nostri produttori europei“, riferendosi in modo specifico ai sussidi per le auto elettriche..

Il presidente francese sostiene che non si può più continuare in questo modo: Macron ha anche menzionato preoccupazioni simili sulla concorrenza sovvenzionata dallo stato dalla Cina: “Abbiamo la Cina che sta proteggendo la sua industria, gli Stati Uniti che stanno proteggendo la sua industria e l’Europa che è una casa aperta“, ha detto Macron, aggiungendo: “[Scholz ed io] abbiamo una vera convergenza per andare avanti sull’argomento, abbiamo avuto un’ottima conversazione”.

Anche la leadership tedesca, dopo la sottrazione del gas russo tramite la deliberata estremizzazione delle tensioni internazionali ed il sabotaggio dei gasdotti north stream, sembra dia segni di risveglio: “Fondamentalmente, Berlino – che è stata tradizionalmente più riluttante quando si tratta di affrontare gli Stati Uniti nelle controversie commerciali – sta effettivamente sostenendo la spinta francese. Scholz concorda sul fatto che l’UE dovrà adottare contromisure simili allo schema statunitense se Washington si rifiuta di affrontare le preoccupazioni chiave espresse da Berlino e Parigi, secondo persone che hanno familiarità con il pensiero del cancelliere”, riporta Politico.

Figurarsi se gli USA “affronteranno le preoccupazioni”, questo è solo l’inizio e siamo ancora ai “se”… ma meglio Macron e Sholtz che gli altri leader europei, pressoché in letargo.

VPNews

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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