Scott Ritter, ex capo degli ispettori ONU sugli armamenti in Iraq, nel video discute le dimissioni di Victoria Nuland sottolineando che non sono state volontarie, ma piuttosto il risultato di disaccordi interni sulla politica estera degli Stati Uniti, in particolare riguardo alla Russia e all’Ucraina. Ritter suggerisce che Nuland non era più in sintonia con la direzione politica che il presidente e il Segretario di Stato stavano perseguendo, specialmente in relazione alla guerra in Ucraina e alla politica verso la Russia. Secondo Ritter, Nuland è stata una figura chiave nell’architettare la politica estera americana verso l’Ucraina, promuovendo un approccio basato sul “potere duro” piuttosto che sulla diplomazia.
Ritter afferma che le dimissioni di Nuland segnalano un cambiamento nella politica estera americana, indicando che le sue idee e il suo approccio non erano più allineati con quelli dell’attuale amministrazione. Sottolinea anche che, nonostante le dimissioni, Nuland continuerà probabilmente a influenzare la politica estera attraverso think tank e reti di supporto, mantenendo una posizione critica o di sostegno verso una politica estera americana più assertiva nei confronti della Russia.
Inoltre, Ritter discute le implicazioni più ampie delle politiche promosse da Nuland, criticando il tentativo di indebolire la Russia e di influenzarne gli affari interni. Mette in luce il fallimento di questi tentativi e le conseguenze non intenzionali, come il rafforzamento della posizione di Putin in Russia e la creazione di una Russia “a prova di opposizione”. Ritter conclude che il “progetto Nuland” è fallito e che l’amministrazione Biden deve riconsiderare e adattare la sua politica estera per evitare ulteriori fallimenti e potenziali conflitti.
Scott Ritter discute anche del successore di Victoria Nuland, che sarà John Bass un consigliere di Dick Cheney e quindi non possiamo aspettarci qualcosa di diverso, tuttavia che, nonostante il suo successore possa avere radici neoconservatrici, ha dimostrato di essere capace di gestire importanti transizioni, come evidenziato dal suo ruolo di ambasciatore in Afghanistan durante il ritiro delle truppe statunitensi. Questo suggerisce che il successore potrebbe essere in grado di navigare e supervisionare cambiamenti significativi nella politica estera degli Stati Uniti, potenzialmente indicando una nuova direzione o approccio rispetto a quello promosso da Nuland.
Ritter mette in luce il fallimento del “progetto Nuland” e la necessità per l’amministrazione Biden di adottare una nuova strategia che tenga conto delle realtà attuali, compresa la posizione rafforzata della Russia a livello internazionale. La discussione sul successore di Nuland riflette la comprensione che, nonostante le differenze potenziali nell’approccio o nell’ideologia, c’è un riconoscimento della necessità di cambiamento nella gestione delle relazioni estere degli Stati Uniti, specialmente in relazione alla Russia e all’Ucraina.
Le conclusioni finali del video, come presentate da Scott Ritter, si concentrano su vari punti chiave riguardanti le dimissioni di Victoria Nuland, le implicazioni per la politica estera degli Stati Uniti, e le prospettive future:
In sintesi, le conclusioni del video riflettono una critica alle politiche passate e un invito a un approccio più riflessivo e strategico nella politica estera, sottolineando al contempo l’importanza del sostegno a voci indipendenti nel panorama mediatico.
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