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Screening su 10 milioni di persone a Whuan rivela che gli asintomatici non sono contagiosi

Chiudendo le loro case e costringendo tutti a indossare le mascherine, le autorità giustificano questa misura con il fatto che i portatori asintomatici del virus possono contagiare  le persone che contattano. Così facendo essi metterebbero in pericolo tutti, soprattutto quelli più vulnerabili ovvero gli anziani e le persone affette da malattie croniche.

Tuttavia, un sondaggio senza precedenti condotto nella stessa Wuhan cinese, dove ebbe inizio l’infezione, testimonia il contrario.  Un articolo del 20 novembre  pubblicato sulla rivista ‘Nature Communications‘, illustra i risultati di uno screening effettuato su quasi 10 milioni di abitanti nella città di Wuhan.

Ecco alcuni stralci tratti dallo studio:

“Le misure per combattere COVID-19 sono state introdotte a Wuhan dal 23 gennaio all’8 aprile 2020 …  qui descriviamo il programma di screening sul SARS-CoV-2 a livello cittadino dal 14 maggio al 1 giugno 2020 in Wuhan.

“Vi hanno partecipato 9.899.828 persone (il 92,9% della popolazione). Lo screening ha rilevato che nessuna delle 1174 persone che sono entrate in contatto con 300 persone a cui è stato diagnosticato il virus – ma che non presentavano alcun sintomo della malattia – è stato infettato” .

[su_section background=”#fffcd9″ border=”1px solid #e8c800″ color=”#877100″ text_shadow=”1px 1px 0 #ffffff” margin=”20px 0″] Dall’articolo: (…)Lo screening dei 9.865.404 partecipanti senza una storia di COVID-19 non ha rilevato casi COVID-19 confermati di recente e ha identificato 300 casi positivi asintomatici con un tasso di rilevamento di 0,303 (IC 95% 0,270-0,339) / 10.000. I valori Ct mediani stratificati per età dei casi asintomatici sono stati mostrati nella tabella supplementare
1. Dei 300 casi positivi asintomatici, due provenivano da una famiglia e altri due da un’altra famiglia. Non c’erano pazienti COVID-19 precedentemente confermati in queste due famiglie. Sono stati rintracciati un totale di 1174 contatti stretti dei casi positivi asintomatici e tutti sono risultati negativi per il COVID-19. Ci sono stati 34.424 casi di COVID-19 precedentemente recuperati che hanno partecipato allo screening. Dei 34.424 partecipanti con una storia di COVID-19, 107 sono risultati nuovamente positivi, dando un tasso di repositive dello 0,310% (95% CI 0,423-0,574%).

Le colture virali erano negative per tutti i casi asintomatici positivi e ripositivi, indicando l’assenza di “virus vitale” nei casi positivi rilevati in questo studio. (…)
(prosegue su ‘Nature Communications‘) [/su_section]

Fin dall’inizio del coronavirus, i principali professionisti del settore medico hanno espresso il loro estremo sconcerto per le misure adottate: bloccare le persone sane a casa, obbligo di indossare mascherine per tutti, compresi i bambini, e così via .. Per non parlare della continua fustigazione e paura diffuse dalle autorità e dai media verso i cittadini. Questa isteria da coronavirus con blocchi e mascherine obbligatorie è stata spiegata con il fatto che il coronavirus può essere diffuso da portatori asintomatici.

Per sostenere questa tesi si citano alcuni individui, presi come esempio di super-distributori di virus ma asintomatici.

Tuttavia, i risultati del test su quasi 10 milioni di persone a Wuhan mostra che non è affatto così. Delle due l’una è quella vera e l’altra evidentemente ha un’altra spiegazione.

Tali notizie che portano certe evidenze ‘controcorrente’ non vengono pubblicate sulle pagine dei mass media. La narrativa corrente non deve avere nessuna obiezione, fosse anche una evidenza scientifica utile allo scopo di  indagare. La scienza per antonomasia è in divenire, ma per oggi indagare e percorrere altre vie è proibito, anche come ipotesi di lavoro.

patrizioricci by @vietatoparlare


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nota a margine:

Si è scelta la via di etichettare chi obietta come ‘negazionista’…

‘Negazionismo’ è il termine che si usa per indicare chi nega l’olocausto, è indegno usarlo per chi osa criticare alcune decisioni ponendo evidenze su cui neanche la comunità scientifica è univoca. Affibbiare il termine ‘negazionista’ è etichettare con la stella di Davide chi la pensa diversamente.

Anche medici come Palù, Bassetti, Tarro, Montanari etc… sono stati giudicati ‘negazionisti’. Ci sono casi in cui taluni si esprimono con incompetenza e leggerezza, ma evidentemente, come in tutte le cose, fare di tutta l’erba un fascio non va bene.

Ho appena appreso tramite un audio ricevuto che un mio amico, è grave con Covid ricoverato in un ospedale a Roma. Questo mi dovrebbe consigliare di non criticare e di sostenere l’uso strumentale della pandemia? Questo punto è cruciale. E’ un dato che questa epidemia ha una contagiosità e letalità superiore all’influenza. Nello stesso tempo, della pandemia se ne sta facendo un uso politico scorretto ed è innegabile che parte delle morti siano dovute a terapie fatte in ritardo o errate, che dal 2008 le strutture sanitarie sono state tagliate del 35% (per cui la carenza di infermieri). Inoltre, la medicina territoriale è inesistente, l’AIFA vieta farmaci che potrebbero essere utili etc… e così si potrebbe continuare… dire questo è essere negazionisti?… non credo.

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Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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