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Se non aspiriamo a qualcosa di diverso l’unico scenario sarà il lento degrado

In Italia presto ci sarà il reato di opinione per non discriminare le diverse inclinazioni sessuali. Negli USA distruggono le statue. Nelle Università mettono anche in discussione la matematica perché non è equo che non ci siano che pochi scienziati di colore, come è attualmente.

Questo accade mentre nessuno mette in dubbio le guerre, la corsa agli armamenti, i genocidi, le sanzioni, ed un ultra-capitalismo che schiavizza i popoli, ove la distribuzione della ricchezza non valorizza più il lavoro ma le operazioni di finanza, ovvero la depredazione dei lavoratori, l’avarizia e la furbizia.

Ovviamente anche la disputa per Hong Kong e la guerra fredda contro la Cina è in fondo una lotta tra eguali.

In questo contesto presto cresceranno i ‘lavoratori extra’, ovvero il surplus dell’automazione e tutti coloro che non sono altamente specializzati.

Le “persone extra” appariranno sempre di più man mano che entriamo nella Grande Depressione e nella nuova era della decadenza.

Dato che l’attività economica inevitabilmente diminuirà, oltre che i processi di automazione e robotizzazione inizieranno a un ritmo sempre più rapido, diminuirà anche la necessità di manodopera a bassa e media specializzazione. E poiché una tale forza lavoro è una grande parte della forza lavoro, ciò significa un livello di disoccupazione senza precedenti con conseguenze corrispondenti – da economiche a morali e sociali. In poche parole, dove mettere queste persone in più, che saranno centinaia di milioni?

Centinaia di milioni di persone non hanno capito niente e non hanno imparato nulla. E ora il mondo a loro noto sta rapidamente scomparendo nell’oblio. Il loro triste destino, dal momento che “hanno fretta di essere felici”, è già in ritardo e lo sarà per sempre ..

La situazione sta cambiando così rapidamente che tutti questi “nuovi filistei” per la maggior parte semplicemente non si adatteranno al futuro.

Non si adatteranno per una ragione molto semplice: non hanno altro obiettivo che “desiderare solo di vivere bene ed essere felici”. E più andranno avanti, più chiaro diventerà loro che questa “felicità filistea” non è arrivata e non lo arriverà mai da dove la cercano.

E in un’epoca in cui la “semplice felicità borghese” che aveva ammaliato molti e poi realizzata da molti diventerà inaccessibile, a questo punto il significato della vita per persone così piccole andrà perso. Saranno come congelate. Con tutte le conseguenze che ne conseguono.

Le scelte che le élite faranno probabilmente sarà una diminuzione della popolazione. Certi processi sono irreversibili nel breve e sono già in corso. Ciò vuol dire che in questo secolo e nel prossimo si andrà avanti in questo modo.

Ma anche in questo modo i lavoratori extra rimarranno, un surplus di popolazione.

Come fare allora? In una situazione di fame di risorse, è ovvio che le dimensioni della popolazione e i suoi appetiti diventeranno un peso da cui le élite locali cercheranno di sbarazzarsi con tutti i mezzi.

Oppure continueranno per un po’ a sottopagarli e dare loro un lavoro di sussistenza per trattarli da consumatori finali.

Il problema è che secondo i paradigmi ed i parametri attuali abbiamo raggiunto il limite di espansione, il passo successivo è un’idea nuova e la scelta prevede il coraggio di perseguirla o sarà il lento degrado.

Dalle chiese che bruciano e dalle pandemia che si ha paura che finiscano, sembra che abbiano scelto il lento degrado.

L’alternativa è vedere tutto con occhi nuovi. Tutti pensano di poterlo fare ma bruciano le chiese o fanno altro in linea. Tutti pensano di essere nel giusto ma in realtà, la mentalità del mondo si è estesa ovunque.

patrizioricci by @vietatoparlare

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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