Se tutto procederà correttamente, Assad ed Erdogan si incontreranno in Uzbekistan

Secondo la fonte ben informata Southfront si parla di possibilità di colloqui tra il presidente turco Erdogan e il presidente siriano Assad durante l’incontro dei vertici dell’Organizzazione economica di Shanghai che si terrà a Samarcanda (Uzbekistan) dal 15 al 16 settembre.

Recentemente Erdogan ha accusato gli USA di alimentare il terrorismo in Siria ed ha chiesto dialogo con Damasco.

Presumibilmente, una delegazione “non ufficiale” turca, composta da politici attualmente dell’opposizione ed ex ministri, si recherà in Siria. Se i colloqui della delegazione con Assad si riveleranno costruttivi, i leader di Turchia e Siria si incontreranno a Samarcanda. Ovviamente il pericolo che gli Stati Uniti e Israele inventeranno qualcosa per impedire che questo scenario si verifichi, è sempre latente.

Sebbene “la Turchia sia stata il principale sostenitore dei ribelli siriani dallo scoppio della guerra nel paese più di un decennio fa. Ora, però, Erdogan sembra avere fretta di normalizzare i rapporti con Assad prima delle elezioni turche del prossimo anno. La minaccia delle forze curde in Siria e la questione dei rifugiati siriani in Turchia sono una grande priorità per gli elettori turchi” (Southfront).

I particolari sono riportati dalla Agenzia di stampa iraniana Mehr New agengy:

Il leader del Partito Patriottico (Vatan Partisi) Doğu Perinçek si recherà presto in Siria come delegazione politica e diplomatica e incontrerà e terrà colloqui con il presidente Bashar al-Assad.

Secondo i rapporti, Perinçek sarà accompagnato da un certo numero di ex ministri e diplomatici veterani nel suo viaggio in Siria e un rapporto del viaggio sarà presentato alle autorità turche.

Le modalità per ristabilire le relazioni, la lotta congiunta al terrorismo nel nord della Siria e il ritorno dei profughi saranno tra le questioni che verranno discusse durante il viaggio.

Nel marzo 2015 Perinçek ha incontrato il presidente della Siria e un certo numero di funzionari di Damasco come capo di una delegazione.

Inoltre, sulla base delle informazioni ottenute dall’agenzia di stampa iraniana Tasnim, i presidenti dei due paesi si incontreranno probabilmente a margine del prossimo vertice dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (SCO) in Uzbekistan se i risultati dell’incontro [delegazione turca con il presidente siriano] saranno positivi.

Il vertice annuale 2022 dei capi del Consiglio di Stato della SCO si terrà dal 15 al 16 settembre a Samarcanda.

In precedenza durante il suo viaggio a Sochi, Putin gli aveva chiesto di partecipare all’incontro di Shanghai, e il presidente turco Erdogan aveva dichiarato che probabilmente lo avrebbe fatto.

Secondo Tasnim, Putin ha anche chiesto a Bashar al-Assad di partecipare all’incontro di Shanghai; se Assad parteciperà, probabilmente si ritroveranno i presidenti di Turchia e Siria.

Di recente, i media turchi e funzionari politici e di partito hanno parlato della necessità di ristabilire le relazioni tra Ankara e Damasco e la normalizzazione delle relazioni turco-siriane come una una delle vie d’uscita dai problemi interni ed esterni di Ankara, oltre a portare la pace e stabilità alla regione. -fine citazione –

Anche se vorrei guardare con speranza ogni buona notizia che aiuti il popolo siriano a risalire dall’incubo della guerra e ricostruire condizioni per riportare il paese alla pace, la notizia di possibili colloqui è gravemente minata dagli eventi che avvengono in questi giorni nel nord della Siria.

L’agenzia siriana SANA appena ieri ha riferito che i militanti dei gruppi filo-turchi hanno ripreso i bombardamenti di artiglieria nel nord della provincia di Raqqa.

Viene anche riferito che “i villaggi nelle vicinanze della città di Tel Abyad e del villaggio di Ain Isa sono stati colpiti, provocando danni alle case e alle infrastrutture”.

Inoltre, “di recente, gli occupanti turchi e i loro mercenari hanno intensificato gli attacchi su queste aree per costringere le persone ad abbandonarle, con lo scopo di impossessarsi di case e terreni agricoli come già hanno fatto in molte aree delle province di Hasaka, Raqqa e Deir ez-Zor” .

Queste non sono le migliori condizioni per una reciproca fiducia. Tuttavia, anche se il percorso potrebbe essere non così semplice, è bene iniziarlo.

VPNews

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