AGI riferisce che le attuali statistiche sulle infezioni e sulle vaccinazioni da Covid-19 suggeriscono che la pandemia globale potrebbe finire in appena un paio di mesi. Lo ha annunciato venerdì un team di analisti di JP Morgan, che include Marko Kolanovic, responsabile globale della strategia quantitativa e dei derivati.
- Quindi gli analisti di JP Morgan credono che la luce alla fine del tunnel potrebbe apparire nei prossimi 40-70 giorni.
- L’azienda attribuisce ciò al calo dei casi e all’introduzione di vaccini.
- Crede che l’opzione britannica non sia incompatibile con questa uscita dalla pandemia.Quasi dalla prima settimana, quando metà del mondo era rinchiuso nelle proprie case, nel “lontano” marzo 2020, il pianeta si è posto la stessa domanda: quando finirà la pandemia? L’avvento del covid-19 ha completamente cambiato le nostre vite, e in peggio, quindi il desiderio comune è quello di sbarazzarsi di questo male globale una volta per tutte. JP Morgan fa una previsione estremamente ottimistica: potremmo vedere la luce alla fine del tunnel tra un paio di mesi.
In un’intervista al Baer-ron-se , uno dei principali analisti della banca statunitense JP Morgan Marco Kolanovich, assicura che il calo complessivo dei casi in tutto il mondo e il progresso su scala globale della vaccinazione, possono ragionevolmente far precedere l ‘”efficacia” della cessazione della pandemia nel periodo da fine marzo a inizio aprile. Questa è una proiezione piuttosto promettente che accorcia molti i tempi previsti da economisti ed esperti in salute ed epidemiologia. Anche dei dati forniti dalla Commissione Europea, che prevede il recupero dopo l’estate .
Attualmente, un grosso ostacolo sulla strada della ripresa è la variante del ceppo britannico che potrebbe comportare una possibile riduzione dell’immunità dovute alle vaccinazioni e l’aumento del numero di casi e di decessi (ci sono previsioni che parlano di una quarta ondata a marzo , che sarà peggio delle precedenti ). ma JP Morgan ritiene che “questo non sia incompatibile con il generale declino e la fine della pandemia nel secondo trimestre a causa di vaccinazioni, immunità naturale, stagionalità e altri fattori”.
In particolare, Kolanovich sottolinea che “sebbene i dati a disposizioni siano ancora limitati, l’analisi statistica dei dati attuali sulle vaccinazioni corrisponde a una diminuzione significativa della pandemia entro 40 o 70 giorni”.
Kolanovich cita i seguenti dati: secondo la ricerca di JP Morgan, la crescente prevalenza del ceppo britannico non ha fermato il declino del numero di casi in quelle regioni in cui la variante sta diventando più comune e, parallelamente, a ogni aumento del 10% della vaccinazione corrisponde ad una diminuzione di 230 casi per milione di persone.
Inoltre, Kolanovich sottolinea che i gruppi a rischio (dai 65 anni in su), che rappresentavano l’85% dei decessi e la metà dei ricoveri, vengono vaccinati per primi, quindi l’effetto della vaccinazione sarà più veloce.
Ecco l’opinione finale della pubblicazione spagnola ‘Economista’ sulle previsioni di JP Morgan:
Naturalmente, i rappresentanti di JP Morgan hanno avvertito che questi modelli di previsione tengono conto del mantenimento delle misure di allontanamento sociale, tengono conto dell’assenza di interruzioni nella forniture vaccinali e non includono la distribuzione della dose finale, né delle differenze tra i paesi nel livello di vaccinazione, così come le disuguaglianze tra le regioni.
I problemi con la fornitura di vaccini (specialmente relativamente a quelli di Pfizer e AstraZeneca ) si ripetono più volte e sono state nascoste anche le differenze nei tassi di vaccinazione tra i paesi (alcuni modelli assicureranno che un recupero completo richiederà fino a sette anni a causa della mancanza di vaccini in paesi poveri e sottosviluppati), quindi questi avvertimenti in relazione alla previsione di JP Morgan dovrebbero essere riconsiderati, così come la previsione stessa.
Ovviamente la domanda non fatta però è la seguente: JP Morgan sa qualcosa, dal momento che emette tali previsioni? JP Morgan non è un ente sanitario, né un ente di statistica. Quindi bisognerebbe vedere se questa è da considerare una previsione statistica oppure se ha plasmato una immagine del futuro che corrisponde e fa riferimento ad altri fattori.
Inoltre, secondo il capo dell’Ufficio regionale per l’Europa dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) Hans Kluge, la pandemia di coronavirus finirà all’inizio del 2022. La Commissione europea, guidata da Ursula von der Leyen, prevede la ripresa non prima dell’inizio dell’autunno 2021 e Michael T.Osterholm, un epidemiologo americano che ha avvertito delle conseguenze della pandemia di coronavirus nel suo libro The Deadliest Threat, afferma che il pianeta si sta dirigendo per una quarta ondata di coronavirus della versione britannica.
Ma comunque in definitiva osserviamo che c’è convergenza sul fatto che, proseguendo , la pandemia non supererà l’inizio del 2022.
@vietatoparlare