Sed tristitia vestra vertetur in gaudium

Oggi Father Z nel suo blog (http://wdtprs.com/blog/), sotto il titolo How I feel right now, pubblica una foto che mostra un prete che celebra la santa Messa (secondo il rito antico) in una chiesa semidistrutta. Poi pubblica un post con le ultime notizie sulla vicenda dei seminaristi dell’Honduras che hanno denunciato la dilagante omosessualità nel seminario dell’arcidiocesi di Tegucigalpa, quella del cardinale Oscar Rodriguez Maradiaga, uno dei principali collaboratori e consiglieri di Francesco. Ma l’Honduras è solo una tessera di un mosaico che ormai, dagli Stati Uniti al Cile, dall’Australia all’Irlanda, sta assumendo dimensioni gigantesche e lascia senza parole.
Credo che il padre John Zuhlsdorf pubblicando quell’immagine abbia dato voce a un sentimento, ahinoi, piuttosto diffuso.
Quando entro nel sistema che permette a noi giornalisti di consultare le notizie del giorno fornite dalle agenzie, per fare una preselezione uso alcune parole chiave riguardanti il settore di cui mi occupo: per esempio “papa”, “Vaticano”, “Chiesa”, “religione”. Da un po’ di tempo alle parole chiave ho dovuto aggiungere anche “abusi” e “pedofilia”. E oggi, quando l’ho fatto, mi sono chiesto: ma è mai possibile?
Domani, 6 agosto, saranno quarant’anni dalla morte di Paolo VI, che a un certo punto, nel corso del suo tormentato pontificato, ammise che il fumo di Satana era penetrato attraverso qualche fessura nella casa di Dio. Quanto sono diventate grandi quelle fessure?
Stamattina ho incontrato una mia collega, con la quale condivido le preoccupazioni sulle sorti della Chiesa, e abbiamo sospirato. Ormai lo facciamo sempre. C’era una volta la Chiesa del silenzio, adesso c’è la Chiesa dei sospiri.
Certo il caldo incide. Con questo clima ci si sente ancora più oppressi. E allora, per tirarci un po’ su, ecco qualche piccola perla messa a disposizione da quei burloni dei “luoghi comuni al contrario” (http://www.luoghicomunialcontrario.com/), dove vado a fare un giro quando sento che la tristitia sta superando il livello di guardia.
“Dio non osi separare ciò che l’uomo unisce”.
“Ogni volta che accendo la radio non trovo mai Radio Maria”.
“Il matrimonio non è solo un legame con Dio, ma anche tra gli sposi”.
“Non credo in Dio, ma credo nella Chiesa”.
“La scienza spiega cose che la religione non può spiegare”.
“I popoli sono l’oppio della religione”.
“Bisognerebbe togliere l’ora di storia delle religioni e mettere un’ora di religione”.
“La religione è una forma di ateismo”.
Come dite? Che tutto sommato c’è poco da ridere? Che alcuni dei luoghi comuni al contrario fotografano la realtà di questo mondo sottosopra?
Beh, io ci ho provato.
Vos contristabimini, sed tristitia vestra vertetur in gaudium (Gv 16,20). Buona settimana!
Aldo Maria Valli

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