Una sfida responsabile alla narrativa di Srebrenica

Una sfida responsabile alla narrativa di Srebrenica

di Stephen Karganović fonte Saker

Durante il mese che ha portato alla celebrazione ufficiale del ventesimo anniversario del massacro di Srebrenica, l’atmosfera prevalente era di accesa polemica, non solo sui fatti alla base della manifestazione in sé, ma anche sulla proposta britannica di risoluzione a senso unico (e infine sul veto da parte della Russia) al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e sull’arresto svizzero, seguito dalla “estradizione” a Sarajevo, del signore della guerra di Srebrenica Naser Orić. In tale ambiente politico, lo “Srebrenica Historical Project”, una ONG registrata in Olanda dedicata alla ricerca scientifica degli eventi di Srebrenica del luglio 1995 e del loro contesto, insieme ai suoi partner, la “Fondazione per la cultura strategica” da Mosca e il “Museo del genocidio” a Belgrado, ha condotto due importanti convegni incentrati su vari aspetti della questione di Srebrenica.

La prima conferenza ha avuto luogo il 17 giugno 2015 presso la Facoltà di Scienze Politiche a Banja Luka, Republika Srpska, ed è stata sponsorizzata dallo “Srebrenica Historical Project”. La seconda, il 4 luglio 2015 a Belgrado, si è svolta in collaborazione con le due istituzioni sopra citate.

Il tema della conferenza di Banja Luka è stato “Può Srebrenica, usata come arma politica, essere trasformata in uno strumento di pacificazione?” I distinti partecipanti includevano lo sheikh Imran Husein e uno studioso geopolitico russo, il prof. Aleksandr Dugin. Lo scopo della conferenza era di cercare di trovare il modo di colmare il divario tra le comunità musulmane e ortodosse non solo in Bosnia, ma in tutto il mondo di fronte alle acute sfide ai valori comuni.

Diversi partecipanti hanno fatto luce su questioni quali l’abuso politico del concetto di “genocidio” come dispositivo per causare spaccature inter-comunitarie (Prof. Srdja Trifković), il fiume Drina come linea di demarcazione metaforica tra comunità affini in Bosnia e Serbia (Prof. Veljko Djurić), quali prove prodotte nei processi Tribunale dell’Aja hanno dimostrato quello che è accaduto a Srebrenica (Miodrag Stojanović del team degli avvocati difensori di Mladić), e se una comprensione condivisa di Srebrenica è possibile per ortodossi e musulmani di Bosnia (Dzevad Galijasević).

Il tema della conferenza di Belgrado è stato “Srebrenica 1995 – 2015: fatti, dilemmi, oropaganda”. Gli argomenti trattati sono stati: Srebrenica come pretesto per gli interventi “umanitari” occidentali (Aleksandar Pavić), i crimini dell’impunito signore della guerra locale Naser Orić (Anna Filimonova), l’uso discutibile della prova del DNA per rafforzare le cifre gonfiate dei giustiziati (Jonathan Rooper), lo sfondamento da Srebrenica della colonna dell’esercito bosniaco attraverso il territorio tenuto dai serbi e le sue vittime (Milos Milojevic), i “giochi di intelligence” a Srebrenica (Prof. Veljko Djurić), e la prova dell’intenzione speciale a commettere genocidio nel luglio 1995 (Stephen Karganović).

Il concetto generale di entrambe le conferenze non è stato di negare i crimini, ma di fare riferimento agli elementi di prova a disposizione, al fine di valutarne la reale portata e di tentare di stabilire la loro corretta qualificazione giuridica.

Nel documento finale prodotto il 4 luglio 2015 si affermava che, purtroppo, esistono due versioni parallele di ciò che è avvenuto a Srebrenica nel luglio 1995. Una di loro è promossa, e anzi spesso imposta da attori geopolitici interessati, come resoconto “mainstream”, ed è giunta ad assomigliare ad un racconto protetto, immune alla verifica empirica e alla critica razionale. L’altro approccio è nella tradizione della ricerca critica e procede dalla premessa che il diritto di studiare ed esaminare in buona fede i fatti e gli eventi storici è un valore intellettuale di primaria importanza.

Dopo aver ricordato le critiche della narrativa mainstream, i partecipanti hanno espresso la loro preoccupazione per il fatto che lo slogan di “prevenire una nuova Srebrenica” è stato poco più che una copertura per la razionalizzazione di guerre letali e distruttive di aggressione condotta principalmente su Paesi musulmani non cooperativi, causando più di un milione di morti (immensamente superiori alle stime più alte per Srebrenica) e la distruzione di intere società. I partecipanti severamente rimproverato la risoluzione fallita della Gran Bretagna al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite come incitamento all’animosità tra le comunità della Bosnia-Erzegovina e hanno espresso le loro condoglianze ai sopravvissuti di tutte le vittime di “interventi umanitari” condotti dalla fine del secolo con il pretesto della “prevenzione dei genocidi”.

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Video del discorso dello sheikh Imran Hussein alla conferenza di Banja Luka.

Video del discorso del professor Aleksandr Dugin alla conferenza di Banja Luka:

Video di un appello ai bosniaci musulmani dallo sheikh Imran Hussein

Trascrizione:

Assalaamu ‘alaikum! Nello stesso modo in cui ho costantemente denunciato i Gog e Magog dell’Impero Ottomano per la loro secolare oppressione dei cristiani ortodossi (per conto del Dajjal, il falso Messia), così io condanno anche l’attacco scandaloso al primo ministro serbo che con coraggio ha partecipato alla cerimonia di Srebrenica che segna il ventesimo anniversario del massacro di migliaia di uomini e ragazzi bosniaci musulmani. Nello stesso modo in cui ho chiesto scusa ai nostri fratelli e sorelle cristiani ortodossi per la conversione vergognosa e manifestamente peccaminosa in moschea della loro principale Cattedrale di Santa Sofia – per la vergogna eterna e la disgrazia dei musulmani – così mi scuso anche con il primo ministro serbo per quello che sembra essere stato un attacco pre-pianificato su di lui. Mi auguro che i cristiani ortodossi serbi non permetteranno a questo evento vergognoso di impedire loro di denunciare sempre il massacro ingiusto di migliaia di musulmani a Srebrenica, 20 anni fa. L’amicizia e l’alleanza tra il mondo dell’islam e del cristianesimo ortodosso avranno luogo, Insha Allah, e nessuno (nemmeno la NATO) potrà impedirlo. Hagia Sophia vi sarà restituita quando avrà luogo la conquista di Costantinopoli profetizzata da Nabi Muhammad (sallalahu ‘alayhi wa sallam), e nessuno (nemmeno la NATO) potrà impedirlo… con tristezza, Imran N. Hussein

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La riconciliazione al modo dell’Impero  

Ultimamente, su questo blog, ci sono state iniziative volte a promuovere il dialogo tra diverse fazioni, vale a dire tra la popolazione musulmana e quella cristiana ortodossa. Molta storia dei due gruppi è condivisa insieme, molta di essa tragica e anche molto violenta. La prima cosa che mi viene in mente sono le guerre quando l’Impero Ottomano era in espansione – con bizantini, bulgaro, russi e serbi; tutti cristiani ortodossi. Questa è la mia prima associazione quando qualcuno cita il tema dello scontro tra i due. Ma ci sono stati anche alcuni recenti conflitti. Non necessariamente su base puramente religiosa, ma sembra che questo sia stato uno dei principali “ostacoli”, una differenza che ha contribuito a creare divisione. O per meglio dire, una differenza che è stata sfruttata al massimo quando ci sono stati sforzi di creare divisione. Questi conflitti più recenti sono stati le guerre nel corso degli anni ’90 nei Balcani, cioè la guerra in Bosnia. E anche questo argomento è stato ultimamente popolare sul blog, come parte del dialogo di riconciliazione tra islam e cristianesimo ortodosso. Uno sforzo nobile e degno, che è sicuramente uno dei più difficili!

Tra le altre cose, ho spesso notato dichiarazioni simili a questa: “E ‘l’Occidente che ha spinto le due parti verso il conflitto” o “La guerra tra musulmani e cristiani ortodossi è esattamente quello che vogliono gli anglo-sionisti”.

Considero affermazioni come queste assolutamente vere. Ci sono innumerevoli esempi di coinvolgimento di ‘terzi’ in questi conflitti. Non solo di recente, ma fin dalle guerre con l’Impero Ottomano di cui ho parlato all’inizio. Quando analizziamo quegli eventi storici di secoli fa, e con tutte le informazioni che ora sono disponibili, una ‘guida da parte della mano invisibile’ dell’Impero Britannico diventa evidente. Anche il Vaticano ha il suo ruolo in questi conflitti. E andando avanti alla storia più recente, vediamo il coinvolgimento degli Stati Uniti, dei servizi segreti britannici, israeliani e altri in sponsorizzazione del terorrismo internazionale. Anche in questo caso, la ‘guida di una mano invisibile’. Sia nel coinvolgimento della CIA nelle guerre cecene, in Bosnia, o più recentemente con l’ISIS, un mentore è sempre presente. Non voglio entrare nella storia e analizzare tutti questi eventi, perché questo non è l’argomento di cui voglio scrivere qui. Chiunque sia interessato a queste cose dovrebbe fare il suo lavoro e cercare di trovare la guida della mano invisibile.

Prima di arrivare al tema principale, farò un’altra piccola digressione. A proposito della verità e di come vedo la verità come concetto e come diritto.

La verità, insieme con la libertà, è forse la cosa più costosa del mondo. Senza prezzo. E anche se io credo nella verità universale, la vedremo sempre più raramente, quasi mai. Qual è la verità che vedremo più spesso? La verità del vincitore. Per la giustizia è lo stesso. In questo mondo imperfetto si otterrà giustizia se si dispone di potere e influenza per sostenerla. I deboli raramente vedono la giustizia. Allo stesso modo avranno anche la loro parte di verità. Che siano armi di distruzione di massa che devono essere catturate, un dittatore consegnato alla giustizia a causa dell’uso di gas Sarin sul suo stesso popolo, oppure la campagna anti-terrorismo globale per la cattura dei responsabili dell’attacco al World Trade Center – ci sono molte verità. La verità universale è di nuovo fuori portata. La verità dei potenti, però, è lì per essere ascoltatat da tutti. Ma gli esseri umani hanno (ancora) il loro libero arbitrio e il diritto al pensiero indipendente, e quindi la verità dei potenti non è l’ultima cosa per loro.

Viviamo nel tempo di un Impero globale. Il più potente della storia (nota) – una cosa che la gente dovrebbe tenere a mente. E quindi, è la verità dell’Impero che è più facilmente disponibile e che noi sentiamo di più.

E, infine, se amate la verità e la giustizia e le avete care – non perdete mai una guerra!

Ora torniamo sul nostro tracciato. Come ho detto, c’è un’iniziativa di portare il mondo ortodosso e quello islamico più vicini, e una discussione su Balcani come parte di una più ampia iniziativa globale per il dialogo. Ora, è importante sapere che esiste anche qualcosa di opposto. Un’iniziativa per dividere i due e metterli l’uno contro l’altro. Sarebbe molto ingenuo pensare che la mano che guida, e che è stata presente in tutta una storia così lunga, stia ora dormendo. Naturalmente non dorme: di fatto, sta facendo gli straordinari per creare nuove divisioni tra le due fazioni menzionate. È più facile individuarla quando si guarda indietro agli eventi passati, mentre guardate attraverso le lenti che contengono tutte le informazioni che sono state raccolte da allora fino a oggi. State vedendo il passato con l’intelletto del presente.

Con la crisi in Grecia sotto i riflettori in questi giorni e l’Ucraina, la Siria, le relazioni tra USA e Cina / Russia che seguono da vicino, non c’è da stupirsi che questo evento stia passando quasi inosservato.

Ora cercherò di decostruire per voi il lavoro che sta facendo ora la mano che guida. Questo tocca sia i rapporti musulmani – ortodossi sia la guerra in Bosnia, e quindi penso che sarà interessante per coloro che hanno lavorato a queste iniziative e progetti.

Non voglio, come altri, andare nei dettagli e dare la presentazione degli eventi nel loro sviluppo e un background storico di quegli eventi. Lo lascerò ad altri, poiché, se ho capito bene, vedremo il conflitto dal punto di vista dei membri di tutte le ‘parti in conflitto’, croati, bosniaci e serbi. Ed è doveroso farlo in tal modo.

In questi ultimi giorni l’intera macchina dell’Impero sta lavorando a pieno regime per portarci, 20 anni dopo il conflitto, la Risoluzione [NdT:in inglese] sulla Bosnia al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Le ragioni principali, si dice, sono di unire i popoli, onorare le vittime e rendere possibile la riconciliazione. L’iniziatore principale? La Gran Bretagna. Dopo avere sentito questa notizia poco fa, ho fatto maggiore attenzione a questo processo. Stanno parlando di un nobile obiettivo, ma con una certa conoscenza del passato, io sono stato un po’ scettico fin dall’inizio.

L’impero Britannico è stato uno dei principali artefici dei conflitti tra islam e cristianesimo ortodosso in passato. Quindi, non mi stupisce che oggi vi abbia un ruolo di primo piano. E quando l’Impero Ottomano ha iniziato a disgregarsi e il suo potere e la sua influenza nei Balcani hanno iniziato a svanire sono stati i britannico a cercare con maggior forza la ri-emergenza dello stato serbo indipendente. Anche Napoleone aveva inviato truppe e risorse per aiutare a schiacciare la rivolta serba. Era un piccolo uomo che si rivolta contro un enorme impero – un concetto di cui hanno ancora paura oggi.

Ma torniamo alla Risoluzione – non solo la ‘riconciliazione’ non era l’obiettivo, ma l’obiettivo era l’esatto opposto. Ci sono varie ragioni per cui gli inglesi (con supporto ravvicinato di USA e UE) stanno spingendo la Risoluzione, e la riconciliazione non è tra queste ragioni. La riconciliazione in questo caso è l’unica cosa che non è consentita.

Come ho detto, gli inglesi hanno un’enorme esperienza in questo, e mostrano le loro competenze oggi creando una risoluzione risoluzione che, se passasse – creerà nuove divisioni e conflitti. E se non passa – ne creerà di nuove a prescindere.

La Risoluzione

In primo luogo, diamo un’occhiata ad alcuni dei punti principali della risoluzione e di come è andata al Consiglio di Sicurezza.

(Alcune di queste clausole erano soggette a cambiare più volte, in quanto ci sono statw sette versioni in totale). È anche interessante notare che non hanno messo tutte le versioni del progetto a disposizione del pubblico e, pertanto, tutto ciò che era a disposizione erano i brani che i giornalisti sono stati in grado di ottenere dal dischetto e c’è una differenza notevole tra le relazioni nei diversi media.

Messa insieme da varie notizie di stampa (1 [NdT:in serbo]) (2 [NdT:in russo]) (3 [NdT:in russo]), alcuni dei punti principali della risoluzione sono i seguenti:

– Condanna nel modo più forte il genocidio di Srebrenica perpertrato dai serbi, in cui più di 8i000 uomini e ragazzi bosniaco sono stati uccisi

– Presuppone che accettare i tragici eventi di Srebrenica come genocidio sia un prerequisito per la riconciliazione

– Condanna la negazione di tale genocidio e sottolinea che il rifiuto continuo sta danneggiando le vittime

– Chiede agli Stati membri (delle Nazioni Unite) di includere il genocidio e i crimini di guerra di Srebrenica nel materiale educativo per evitare la possibilita del ripetersi di queste cose

– La prima versione della risoluzione conteneva anche la condanna dello stupro di decine di migliaia di donne, uomini e ragazzi, incluso a Srebrenica. I britannici hanno poi escluso questo punto nella seconda versione

– Chiede di segnare l’11 luglio come giorno del ricordo del genocidio di Srebrenica

– E, infine, dice di riconoscere che ci sono state vittime innocenti di tutte le parti durante il conflitto

(Ci sono stati presumibilmente 12 punti introduttivi, più 16 principali, e il testo della risoluzione è stato cambiato sette volte, ma questi punti sono rimasti in una formulazione o in un’altra. Inoltre la bozza non è stata pubblicata sul sito ufficiale delle Nazioni Unite, lasciando spazio per la speculazione dei media e per rapporti conflittuali)

Tutto sommato la parola genocidio è menzionata 35 volte, e riconciliazione 3 volte. Nelle versioni successive è stata ridotta a 26 volte.

Ci sono state anche speculazioni circa il coinvolgimento di Sanela Jenkins [NdT:in inglese] nella stesura della risoluzione.

Ora, non appena l’hanno vista, i membri russi nel Consiglio di Sicurezza hanno valutato [NdT:in inglese] che tale risoluzione unilaterale servirebbe solo a creare ulteriori divisioni nella regione. Hanno suggerito cambiamenti nella risoluzione per renderla più neutrale e accettabile a tutte le parti coinvolte nel conflitto. Così, nel corso di diversi giorni la risoluzione ha visto diverse incarnazioni. I britannici, tuttavia, hanno ancora insistito nel mantenere i punti di cui sopra, e proprio prima di votare il 7 giugno hanno offerto la versione nimero 6, che era in realtà più ‘severa’ rispetto alle versioni precedenti. Ciò ha portato a un ritardo del voto come suggerito dai cinesi e l’intero processo è stato spostato all’8 luglio. I russi poi a loro volta hanno offerto la propria versione della risoluzione, che condanna i crimini di guerra da entrambe le parti onorando tutte le vittime e nega il carattere di genocidio al massacro di Srebrenica. Questa versione della risoluzione è stata categoricamente rifiutata dai promotori originali. Hanno spinto per il voto sulla loro versione e la Russia ha usato il diritto di veto  [NdT:in inglese], con 4 membri astenuti dal voto. 10 membri hanno votato a favore.

I diplomatici russi hanno ancora spiegato che non vedono come tenere le vittime di una parte in maggiore considerazione rispetto alle altre avrebbe aiutato la riconciliazione. Essi hanno inoltre rilevato che alcuni reati perpertrati da parte serba sono enumerati in dettaglio e condannati, ma nulla di simile è stato fatto per la controparte. Hanno detto che la risoluzione era politicamente motivata, squilibrata e rovinosa per gli sforzi di riconciliazione nella regione. Hanno rilevato che tutta la colpa era posta sulla parte serba, a prescindere dal fatto che anche i serbi sono stati vittime di questo conflitto. Anche il Ministero degli Esteri russo ha offerto una nota pubblica [NdT:in russo] precisando queste cose.

Hanno inoltre ribadito [NdT:in russo] che tutti i responsabili di Srebrenica e di tutti gli altri crimini di guerra devono essere portati davanti alla giustizia e hanno offerto le condoglianze alle famiglie, aggiungendo che la comprensione reciproca tra le persone è la migliore garanzia di pace.

Ora, qualcosa che è stato visto in quasi tutti i media che hanno coperto la storia e i commenti di coloro che hanno presentato la Risoluzione alle Nazioni Unite, è stato che il genocidio è un ‘fatto giuridico innegabile’. Perché la frase ‘fatto giuridico’? Poiché il Tribunale internazionale per l’ex-Jugoslavia, ovvero Tribunale dell’Aja. ha condannato diversi membri dell’esercito della Republika Srpska e anche alcuni paramilitari con l’accusa di genocidio. Ora, il Tribunale dell’Aja e la Risoluzione hanno molto in comune, per esempio, entrambi sono stati realizzati dalle stesse persone. Ed entrambi sono strumenti politici.

Dando una rapida occhiata al lavoro svolto finora, vedremo che:

– Nel numero totale dei verdetti all’Aja, oltre il 90% delle condanne erano contro i serbi,

– Per i crimini contro i serbi in Croazia, nessun croato è stato condannato, ma per i crimini contro i croati, 26 serbi sono stati condannati a un totale di 429,5 anni

– In tribunale più di 60 serbi sono stati condannati a un totale di 1.112,5 anni

– Di tutte le sentenze per crimini in Bosnia, il 7,9% delle condanne sono per i crimini contro la popolazione serba

– I bosniaci hanno ottenuto complessivamente 123 anni per i crimini contro la popolazione serba (1 [NdT:in inglese]) (2 [NdT:in inglese]) (3 [NdT:in serbo]) (4 [NdT:in serbo])

Se devo definire i serbi eretici nei confronti del ‘Nuovo Ordine Mondiale’, allora il Tribunale dell’Aja sarebbe ‘l’inquisizione spagnola’. Ora, non fraintendetemi, ci sono criminali di guerra che hanno violato le Convenzioni di Ginevra e hanno compiuto crimini contro la popolazione civile e i prigionieri di guerra e sono pienamente meritevoli di essere lì. Ma il problema è che lo stesso pregiudizio si ritrova in tutta la giustizia che è venuta dai tribunali e dai parlamenti della NATO. Facendo solo metà del suo lavoro, non è altro che un tribunale fittizio. Molti esperti legali in tutto il mondo lo considerano solo come strumento politico per mettere un timbro giuridico all’interventismo e all’imperialismo dell’Impero.

Oltre al citato ‘frasario di fatti legali’, ogni rapporto [NdT:in inglese] sulla presente risoluzione nei media e nella risoluzione stessa contiene questi punti:

– Si trattava di una zona protetta o zona sicura delle Nazioni Unite. Questo in realtà è vero, ma solo fino a un certo punto. Non riesce, per esempio, a spiegare come hanno fatto le forze armate bosniache a usare un’area protetta delle Nazioni Unite come base di operazioni e senza ripercussioni da parte dell’ONU? Vale la pena notare che alcuni ufficiali delle Nazioni Unite hanno dato testimonianze che confermano questi punti.

– Ci sono state 8.000 esecuzioni – darò poi una breve informazione in questo articolo su come è stato stabilito il numero delle vittime.

* Dopo il voto delle Nazioni Unite, sia il Parlamento europeo sia il Senato americano [NdT:in inglese] hanno adottato le loro versioni della Risoluzione.

Il genocidio – ovvero – chi nega cosa

Ora prendiamoci qualche istante per guardare indietro agli omicidi che hanno avuto luogo nella zona di Srebrenica. Mentre nessuno sta cercando di negare le atrocità commesse lì, lo scoglio sembra essere la classificazione di quel crimine come genocidio. Insieme a un po’ di contestazioni sul numero di persone uccise e sul modo in cui sono morte.

* Vorrei soffermarmi su diversi argomenti che meritano di essere un tema centrale per uno scritto separati, e quindi consiglierei al lettore di fare un controllo dei fatti di propria iniziativa. Questo si trasformerebbe in un libro o im più libri se ogni evento dovesse essere analizzato come parte di questo breve saggio. In molti casi darò qualche indicazione o suggerimento su dove cercare.

** Un’altra sorta di ‘negazione’ è necessaria qui prima di procedere. Credo che ogni persona, indipendentemente dal credo religioso (o se è o non è religiosa) deve condannare ogni e qualsiasi uccisione di una vittima innocente a prescindere da chi sia. Si tratta di qualcosa di molto più basilare rispetto a qualsiasi principio religioso, si tratta di un principio di qualsiasi persona morale. Inoltre, nessuna vita innocente ha più valore di qualche altra vita innocente. Questo è, a mio avviso, evidente alla maggioranza, ma comunque è importante sottolinearlo quando si parla di temi come questi.

*** Onorare le vittime e allo stesso tempo usarle per giochi politici è peggio che non dare alcun riconoscimento ai morti. Politicizzare i morti con la pretesa di combattere per le loro famiglie è probabilmente ancora più offensivo per quelle famiglie.

**** Usare doppi standard e ipocrisia e allo stesso tempo sostenere che si sta facendo uno sforzo verso la riconciliazione è assolutamente controproducente. Soprattutto nella cosiddetta ‘comunità internazionale’.

È importante, quando si utilizza la parola genocidio come categoria di appartenenza legale, prendere in considerazione anche queste cose:

– In primo luogo, ci deve essere una chiara intenzione e un piano di distruggere un intero popolo appartenente a qualche gruppo etnico (di solito uno solo). Una campagna di sterminio sostenuta dallo stato e sotto indicazioni chiare. Questo, nel caso della guerra in Bosnia, non è esistito.

– In secondo luogo, la distruzione di tutta la popolazione deve includere le donne, soprattutto le donne giovani, in gravidanza e fertili, e anche i bambini. Guardando indietro al Ruanda, al genocidio armeno, all’olocausto, così come allo Stato indipendente di Croazia, si può chiaramente notare l’intenzione e il massacro pianificato di tutti i membri di una o più etnie. Di nuovo, nulla di simile è accaduto a Srebrenica. Donne e bambini sono stati evacuati a Tuzla controllata dai musulmani.

– Il numero delle vittime non è una categoria nel definire un genocidio. Ciò significa che non vi è un certo numero di corpi dopo il quale un massacro è chiamato genocidio. Per esempio, se da qualche parte vive una tribù relativamente piccola (diciamo da qualche parte in Amazzonia) con duemila mambri o meno, se qualcuno ne uccide 1.500, questo può essere definito un genocidio? Io certamente immagino di sì. Così il numero in sé è importante per le vittime e per coloro che hanno perso i loro cari, ma non per definire un genocidio come categoria giuridica.

Qui spiegherò perché penso che definire Srebrenica un genocidio è quanto meno disonesto:

* Ancora una volta, una negazione di responsabilità – notate la differenza contestare se ci ci sia stato un genocidio, e se ci siano stati omicidi. Non voglio rispondere a pretese del tipo: “Oh, così ora vuoi dire che lì non hanno ucciso nessuno?!” Naturalmente, non è così. I cadaveri sono reali e il dolore delle famiglie è reale.

– La narrativa ufficiale di oggi è che circa 7-8.000 persone sono state giustiziate, per lo più da plotoni di esecuzione. I rapporti forensi che facevano parte del materiale ufficiale di prova presentato durante il processo a L’Aja non hanno avvalorato tali pretese. Il dr. Ljubiša Simić lo spiega più in dettaglio qui [NdT:in serbo].

L’analisi nel libro “Decostruzione di un genocidio virtuale” è qui: (1) (2) (3) [NdT:in russo]

La versione inglese – qui [NdT:in inglese].

– Sul metodo del DNA utilizzato nelle indagini, e sulle sue carenze e manipolazione – qui [NdT:in russo].

– Molte più informazioni su questo sito qui, anche con pubblicazioni in inglese.

– Il massacro di Srebrenica – prove, contesto, politica – qui.

– Il numero delle vittime che è stato presentato nella Risoluzione includeva gli uccisi durante l’avanzata della colonna armata. Secondo diverse fonti, il numero dei morti durante lo sfondamento è tra 2.000 e 4.000. Nella guerra che si ancora combattendo in Ucraina, abbiamo visto le conseguenze di tali manovre. Tuttavia, il Ministero della Difesa ucraino non ancora ha confermato il numero ufficiale dei morti a Debalcevo (infatti il ​​numero di uccisi durante tutta la guerra è ancora un tabù), ma potrebbe essere di migliaia solo in quell’accerchiamento. Ma in ogni caso quelle non erano vittime di crimini di guerra, ma di una normale operazione militare. Ci sono stati testimoni anche di parte bosniaca che hanno dato testimonianze sugli scontri tra i diversi gruppi dell’esercito bosniaco. Dato che fughe e sfondamenti sono stati fatti per lo più di notte, ci sono stati casi di fuoco amico in alcune occasioni. Si sostiene che da 500 a 1.000 abbiano perso la vita sotto il fuoco delle stesse forze bosniache. Lo abbiamo anche visto nel conflitto ucraino menzionato poco fa. Ma nel caso di Srebrenica, sono stati tutti sepolti insieme al cimitero/memoriale del genocidio. Testimonianze di Admir Jusufović, Adil Mehmedović, Admir Hasan, Vejz Hasanović, Ragib Beganović, Sabaduhin Gutić tra gli altri hanno confermato le morti durante lo sfondamento.

– Anche la formazione di una commissione internazionale indipendente per fare un accertamento non è stata consentita. La parte serba ha chiesto che ciò avvenisse, così come i russi in alcune occasioni.

Qui, vorrei aggiungere qualcosa al tema dell’ipocrisia e di un punto di vista unilaterale delle cose (come ho già detto al punto **** sopra). Poiché tutto questo è cominciato una decina di giorni fa ho continuato a vedere cose come questa:

– Un avviso ufficiale [NdT:in inglese] su Srebrenica dal “Foreign & Commonwealth Office”. Lì, sotto l’avviso, si può vedere:

Ora, seguendo il link [NdT:in inglese] della petizione per liberare un ‘eroe’, vedrete un sacco di elogi per un eroe innocente, perseguitato dal governo fascista serbo. Non sono a conoscenza di quante petizioni e iniziative siano state fatte, ma questo non è importante qui – è stato liberato molto presto, in modo che le petizioni hanno raggiunto solo un migliaio di persone. Sarebbe stato probabilmente liberato a prescindere, poiché quelle stesse autorità svizzere, su ordine della NATO, perseguitano coloro che pubblicano informazioni su Srebrenica menzianando l’opera di Orić e degli uomini sotto il suo comando.

Questo, come prevedibile, è in piena conformità con la Risoluzione e con i rapporti dei media mainstream su Srebrenica. Eppure, quegli stessi uomini nella zona che sono costantemente proclamati come completamente innocenti hanno massacrato [NdT:in serbo] più di 3.200 serbi nell’area di Srebrenica, a Zvornik, Bratunac, Vlasenica e nell’area di Podrinje. Naser e i suoi uomini hanno scelto le loro date con attenzione mentre attaccavano i villaggi e le città della zona, hanno fatto i peggiori massacri nelle feste cristiane: il Natale e il Capodanno ortodossi, il giorno di san Giorgio, giorno di san Vito, la solennità dei santi Pietro e Paolo (1 [NdT:in serbo]).

Ecco link ad alcuni materiali con prove di quelle scene.

**** ATTENZIONE – immagini estremamente grafiche **** invitiamo i minori e le persone sensibili a saltare questo! Alcuni video di scene RACCAPRICCIANTI (1) (2) (3)

Perché vi ho postato queste cose? Per darvi un esempio dell’eroismo di cui scrivono quegli ipocriti. E per ricordare che nessuno di questi massacri è menzionato in qualsiasi punto della Risoluzione o nei rapporti dei media. Come se non fosse mai accaduto. Inoltre, la maggior parte di questi erano civili che vivevano sulla loro proprietà, durante il sacco di circa 50 villaggi e cittadine. Gli aggressori non hanno ‘discriminato’ tra il giovane e il vecchio, l’uomo e la donna.

Per l’uccisione di 3.267 serbi nella zona di Podrinje, dove la maggior parte delle vittime erano donne, vecchi e bambini, nessuno è stato chiamato a rispondere [NdT:in serbo] e non vi è attualmente alcun processo al Tribunale fino a oggi.

* Di nuovo, faccio notare, queste vittime non offrono alcuna giustificazione per le vittime bosniache innocenti che sono state uccise. Quindi, vorrei chiedere in anticipo di non gettare accuse selvagge del tipo: “Quindi, ora stai dicendo che avevano ragione di uccidere i civili dall’altra parte?” Certo che no. E questo tipo di “manovre” in una discussione sono chiamati ‘la fallacia dell’uomo di paglia’ (portare contro-argomentazioni a cose che non sono mai state dette).

Gli autori della Risoluzione sanno benissimo di questi crimini, perché la maggior parte di loro era presenti al momento in cui queste cose sono accadute, e alcuni lavoravano anche come giornalisti, come si vedrà in seguito.

È anche importante notare l’enorme pressione fatta sulle persone che hanno pubblicato opere su Srebrenica che non erano in accordo con la versione ufficiale dei fatti. Ecco di seguito alcuni dei casi:

– Un esempio è Alexander Dorin [NdT:in inglese]. È stato rapito intorno al 20 giugno di quest’anno dal suo appartamento in Svizzera. Ha pubblicato diversi libri che mettono in discussione la versione ufficiale su Srebrenica. Le sue opere hanno guadagnato il riconoscimento internazionale, ma hanno portato anche a minacce alla sua vita su base regolare. Il suo appartamento è stato letteralmente fatto a pezzi, il pavimento e i serramenti in legno demolito. Tutti i materiali sono stati confiscati. Le autorità svizzere hanno rifiutato di fare commenti a proposito. Solo un paio di giorni fa hanno finalmente detto che è stato arrestato, per sospetti di traffico di marijuana (!). Tuttavia, i suoi amici non sono ancora sicuri di tutta la situazione, o anche se sia vivo, in quanto non hanno la possibilità di entrare in contatto diretto con lui o parlargi.

– Zoran Jovanović, un co-autore dell’ultimo libro di Dorin pubblicato nel 2012, “Srebrenica – cosa è accaduto”, ha sostenuto che di aver acquisito prove su video di alcuni dei massacri che sfidano la narrazione ufficiale, ed è morto subito dopo [NdT:in russo] il 12 luglio 2013. In una chiamata telefonica ha detto che staca per incontrare un contatto da lui scoperto, che era disposto a vendergli materiale video da Srebrenica. Poco dopo ha telefonato e ha detto che aveva avuto le prove, con la possibilità di ottenere di più, e che era sulla via del ritorno a Vlasenica. In meno di 10 ore era morto. Si dice che la causa della morte sia un infarto, ma nessuna autopsia è stata fatta. Nessun materiale di prova o video è stato trovato su di lui. Una cosa ironica è che una volta disse: ‘questa cosa di Srebrenica mi costerà la testa.’

– Ibran Mustafić, uno dei bosniaci sopravvissuti alla guerra a Srebrenica è stato anche oggetto di minacce e percosse che lo hanno portato a essere ricoverato in ospedale. Ha scritto un libro su quegli eventi chiamato: “Il caos pianificato”

– I casi in cui a Stephen Karganović, al col. Ratko Škrbić e ad altre persone è stato vietato di tenere conferenze stampa in diversi Paesi su insistenza di varie ONG che erano dietro la maggior parte della pubblicizzazione del genocidio di Srebrenica.

I creatori di pace – ovvero – l’ipocrisia come modo di vivere e i doppi standard come regola

L’immagine è incompleta fino a quando guardiamo chi spinge dietro questo progetto. Quindi, diamo uno sguardo alle persone coinvolte.

– Anche se i diplomatici britannici hanno presentato questa Risoluzione all’UNSC, è stata la statunitense Samantha Power la protagonista più forte nel corso della riunione. Si era già mostrata come un’ipocrita di classe mondiale durante la crisi ucraina e si sposa perfettamente con il resto della squadra del sogno degli Stati Uniti– Jen Psaki, Marie Harf, Condoleezza Rice e altri.

Proprio di recente, Russia Insider ha pubblicato un pezzo [NdT:in inglese] riguardo a un suo spergiuro al Senato americano e a Consortium News [NdT:in inglese]. E lei è l’autore di questo libro [NdT:in inglese], che “nasce da un documento che ha scritto mentre frequentava la scuola di legge” (secondo la pagina wiki che cita: Vincitori del premio J. Anthony Lukas Project; Nieman Foundation for Journalism di Harvard)

Lei è una delle figure chiave per difendere la narrazione ufficiale dell’Impero per quanto riguarda l’interventismo e le “missioni umaniarie”. Ma c’è di più; tale risoluzione è come una corona del suo progetto di vita. Aveva iniziato la sua carriera nella guerra in Bosnia come giornalista. Leggete questo [NdT:in inglese].

“La nostra visione della potenza americana è nata” in Bosnia, ha detto la signora Power – devo aggiungere altro?

Aspetto ancora l’uscita del suo libro, “Le missioni umanitarie farlocche come scusa per l’interventismo e il domino globale americano”.

Ha anche lavorato come consulente per il presidente Obama durante la sua campagna per la presidenza. Obama, che durante i suoi mandati ha bombardato 7 Paesi musulmani. È stata anche una delle più forti influenze a spingere per l’intervento in Libia: che grande lavoro che hanno fatto lì.

Dopo che è stato posto il veto alla risoluzione, ha detto: “Negli USA, sappiamo che quando qualcuno nega l’olocausto è un pazzo; è lo stesso con questo”. Anche se non è riuscita a spiegare come questa sia lo stesso dell’olocausto?

Suo marito è uno dei cacciatori dei “teorici della cospirazione”, che minano la lotta degli Stati Uniti contro il terrorismo globale. Dal suo libro:

“Possiamo facilmente immaginare una serie di possibili risposte. (1) Il governo potrebbe vietare le teorie della cospirazione. (2) Il governo potrebbe imporre qualche tipo di tassa, finanziaria o di altro genere, su quelli che diffondono tali teorie. (3) Il governo potrebbe impegnarsi nella confutazione, monitorando gli argomenti per screditare le teorie della cospirazione. (4) Il governo potrebbe assumere formalmente impiegati privati ​​credibili per impegnarli nella confutazione. (5) Il governo potrebbe impegnarsi in comunicazioni informali con tali soggetti, incoraggiandoli ad aiutare”. Tuttavia, gli autori sostengono che ogni “strumento ha una serie distinta di effetti potenziali, o di costi e benefici, e ciascuna avrà un posto in condizioni immaginabili. Tuttavia, la nostra idea principale è la politica che il governo dovrebbe impegnarsi nell’infiltrazione cognitiva dei gruppi che producono teorie del complotto, cosa che prevede un mix di (3), (4) e (5). “

– David Cameron – non c’è molto da dire qui, è conosciuto in lungo e in largo come un promotore di pace nel mondo, vero?

– Anche il principe Zeid Al-Hussein – rappresentante giordano alle Nazioni Unite [NdT:in inglese] e anche alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, ha espresso delusione sul mancato superamento della risoluzione.

È stato anche in Bosnia intorno al ’95 come funzionario politico all’UNPROFOR (una forza di pace delle Nazioni Unite in Bosnia). Una volta disse di aver visto un bosniaco-serbo alla guida di un’auto decorata con teste di bambini e di aver guidato accanto a lui. Le sue parole sono l’unica prova di questo. Tuttavia, non è riuscito a vedere alcune altre cose durante la sua permanenza all’UNPROFOR, come queste.

– Peter Wilson, un ambasciatore che rappresenta il Regno Unito alle Nazioni Unite – ha detto [NdT:in inglese] dopo il veto russo: “La Russia dovrà giustificare la sua decisione alle famiglie delle oltre 8.000 persone uccise nella peggiore atrocità in Europa dalla seconda guerra mondiale.”

Beh, forse lui dovrebbe giustificare perché non c’è una risoluzione per più di un milione di armeni morti, o risoluzioni sulle aggressioni illegali da parte della NATO in tutto il mondo, in ognuna dei quali la Gran Bretagna ha preso parte. Egli ha aggiunto che la Russia “si schiera con coloro che stanno cercando di impedire la riconciliazione”.

E ora qualcosa sulle persone che hanno spinto questa risoluzione nei media e che saranno tra i principali delegati della ventesima commemorazione.

– Bill Clinton – si spega da sé

– Madelene Albright – Un’altra produttrice di pace con un cuore d’oro. Qui se ne parla come un vero angelo. Mi chiedo se andrà a comemorare anche quei bambini iracheni?

Alcuni anni fa, si è trovata di fronte alla realtà durante uno dei suoi show di firme di libri nella Repubblica Ceca. Un gruppo di cechi è venuto allo show a portarle immagini di bambini serbi morti, uccisi durante i bombardamenti della NATO del ’99. Alla domanda “Che cosa c’è che non va, non vuole firmare anche questi?” l’hanno chiamata “criminale sanguinaria”. Madelene è stata uno tra i più grandi sostenitori della campagna di bombardamenti, che ha portato al nome “La guerra di Madelene”. Pensando che quelli fossero malvagi serbi venuti a tormentarla, ha gridato: “Fuori! Serbi disgustosi!”

Insieme con Bill, ha presieduto la delegazione degli Stati Uniti. Si dice che gli assassini tornano sempre sul luogo del delitto.

– Angelina Jolie – un’altra ‘bimba da manifesto’ per l’interventismo americano.

– Hasim Thaci – conosciuto anche come “il serpente” dai suoi giorni nella organizzazione terroristica UCK. A sinistra in questa immagine.

Dopo aver servito come primo ministro del Kosovo per due legislature, ora è ministro degli esteri. È molto ironico che questo uomo venga a partecipare a una comemorazione delle vittime dei crimini di guerra, mentre allo stesso tempo usa la sua influenza e fa lobbismo per impedire la formazione di un tribunale per i crimini di guerra commessi dall’UCK.

– Ahmet Davutoglu – rappresenta la Turchia e anche lui insiste a parlare di genocidio. Lo stesso Davutoglu che solo circa due mesi fa ha criticato l’Unione Europea, il papa e la Russia per aver utilizzato la parola genocidio per descrivere il massacro di più di un milione di armeni. Appartiene al resto degli ipocriti.

Il vero PERCHÉ

Anche se i veri obiettivi di questa azione britannica e delle altre élite politiche occidentali sono ora molto più chiari, veniamo più in dettaglio a come intendono agire.

– Il genocidio come un muro inespugnabile tra i due popoli

Ogni volta che qualcuno inizia il dialogo tra il popolo bosniaco e il popolo serbo, lo soffocano con la parola genocidio. I britannici hanno insistito per procedere a tale risoluzione che sarà inaccettabile per il popolo serbo (ho elencato i motivi sopra). Questo servirà ora come combustibile per quelli che traggono profitto dalla creazione di tensioni interetniche. Quelli che vincono le elezioni con la demagogia nazionalista. Ora insisteranno sul fatto che non ci può essere nessuna pace con i ‘negazionisti del genocidio’. Per dialogo, amore e riconciliazione bisogna sempre essere in due, per l’odio uno solo è abbastanza. E mentre l’odio genera odio, ci sarà solo bisogno di iniziare con un argomento basato sull’odio. L’effetto valanga continuerà, se nutrito. Questo metterà inevitabilmente in discussione tutti i crimini e i conflitti del passato, dalla seconda guerra mondiale alla prima, e fino al Medio Evo e ai turchi e ancora indietro.

Ora tutto può essere focalizzato su quella ‘linea di separazione’ creata come somma di tutti i conflitti del passato. Ciò è servito a ingigantire quella linea fino a non farla dissolvere più. Ora la gente guarderà la risoluzione e dirà ‘ecco, avete rifiutato di riconoscere il genocidio che avete fatto sulla popolazione musulmana’, ma dall’altra parte dirà ‘quella risoluzione non menziona il massacro della popolazione cristiana’, mentre i suoi creatori staranno a gongolare su quelli che combattono tra di loro.

Ho sentito una delle madri dei morti dire “Le madri di entrambe le parti si sono riconciliate molto tempo fa”.

– Radicalizzazione dei musulmani

In modo simile al paragrafo precedente, Srebrenica e la guerra in Bosnia generale possono servire a radicalizzare i musulmani. Non solo nei Balcani, ma in tutto il mondo. Quando sono presentati come le uniche vittime della guerra, lasceranno risentimenti di lunga durata. Ci sono generazioni già cresciute su questi risentimenti, che ora sono convinte al 100% che nessuno dalla loro parte ha fatto qualcosa di male. E hanno un sacco di prove a favore. Come le storie che i media occidentali si sono inventate e ancora continuano a inventarsi, e ora questa risoluzione come ‘prova’ de facto che l’unico colpevole ora rifiuta persino di ammettere i fatti. Ho sentito gente dire, sono orgoglioso che noi musulmani non abbiamo mai ucciso un civile durante la guerra. Giovani che non erano nemmeno al mondo durante la guerra dicono queste cose. Le vittime della guerra sono usate come combustibile per la radicalizzazione. E quelli che fanno questo, lo fanno di proposito, in quanto smaniano per il prossimo conflitto, per i profitti e i benefici che porterà loro.

– Come strumento per porre fine alla Republika Srpska

Dopo aver dichiarato che c’è stato un genocidio durante la guerra, insisteranno sul fatto che la Republika Srpska è fondata su un genocidio. Questo tipo di retorica è stato sentito prima e ora otterrà ancor più trazione. La Bosnia-Erzegovina come è ora non può diventare una parte della NATO e dell’Unione Europea senza il consenso dei suoi serbi. Le entità croata e bosniaca sono per la cooperazione e l’integrazione nell’Alleanza e nell’UE, e l’entità serba nel Paese può porre il ‘veto’ con le competenze attribuitele dal trattato di Dayton. È per questo che i politici occidentali, in particolare inglesi, americani e tedeschi stanno lavorando per distruggerla. Per annullare l’accordo precedente affermando che i serbi stanno conducendo una politica retrograda che non consente alla regione e alla Bosnia-Erzegovina come Paese di prosperare. Usano anche questa scusa per tutto il male che è successo nel Paese e che essi stessi hanno causato.

– L’alibi della NATO

Questa risoluzione è l’alibi della NATO per tutto quello che ha fatto nell’area dell’ex Jugoslavia. La NATO ha condotto campagne di bombardamenti illegali contro i serbi e come pretesto ha usato la prevenzione del genocidio e della pulizia etnica. Ha aggirato lo stesso Consiglio di sicurezza dell’ONU che ora utilizza per giustificare le proprie azioni. Diversi anni dopo, quando i bombardamenti della Serbia sono iniziati il 24 marzo ’99 è stata ripetuta la frase che non permetteranno che si verifichi’un’altra Srebrenica’. In questo modo abbiamo ottenuto la prima ‘campagna di bombardamenti umanitari’ nella storia. Quella campagna umanitaria, che ha lasciato il Paese contaminato da oltre 15 tonnellate di uranio impoverito. Ciò ha portato ad un rapido aumento dei casi di cancro, con il numero di nuovi casi in aumento del 2,5% annuo. Si stima che da 7.000 a 9.000 persone muoiano ogni anno per le conseguenze dei bombardamenti. I danni monetari per la distruzione delle infrastrutture e delle industrie sono tra i 100 e i 200 miliardi di dollari. Tuttavia, i danni da vittime umane casuali non possono essere misurati, perché la contaminazione continuerà a uccidere la gente praticamente per sempre. Una questione di rimborso per il danno fatto ancora incombe nell’aria quando si parla della NATO. Tuttavia, se coloro che sono stati bombardati sono una nazione genocida, non c’è bisogno di preoccuparsi.

Circa una settimana dopo il massacro di Srebrenica è stata effettuata l’operazione ‘Storm’, in cui circa 250.000 serbi sono stati scacciati dalle loro case, con circa 2.000 morti, e molte vittime sono donne e bambini. Tuttavia i rapporti di questo sono stati molto oscuri e di parte e di solito sono menzionati insieme alle notizie dei massacri di Srebrenica.

Questo può anche servire come un futuro alibi per un coinvolgimento in Serbia. Con la situazione geopolitica attuale del mondo e la posizione immutata della Serbia nei confronti della NATO aspettano solo un pretesto per portare di nuovo ‘la pace e l’ordine’.

– Creare una ‘fuoriuscita’ degli effetti della divisione tra le religioni che esiste qui

Sapendo che la Serbia chiederà aiuto alla Russia in materia, e che la Russia è l’unico Paese che può bloccare una tale risoluzione, la cosa può essere sfruttata su scala più grande.

I media hanno già iniziato a lavorare su questo. Una settimana prima dei colloqui di risoluzione, in modo ‘misterioso’, sono apparse ovunque a Srebrenica [NdT:in inglese] immagini del presidente Putin. Ora, vedendo come i media occidentali dipingono il veto russo, tutto diventa più chiaro. Notizie e dichiarazioni come: la Russia [NdT:in inglese] si schiera con i negazionisti del genocidio, ecc [NdT:in inglese].

Non ho alcun dubbio che continueranno a sfruttare questa cosa e a presentarla come ‘cristiani ortodossi che sostengono il genocidio dei musulmani’. E a servire storie come ‘guardate come la Russia tratta voi e le vostre vittime’, etc.

– Pacificazione dei musulmani in tutto il mondo

“Guardate come ci prendiamo cura di voi e combattiamo per voi e i vostri diritti” (mentre allo stesso tempo bombardiamo diversi Paesi musulmani). Ora, quando si trovano di fronte le critiche nei confronti della loro politica in Medio Oriente e nei confronti di Israele, possono limitarsi a tirare fuori questo e a dire: ‘siamo stati gli unici a lottare per la condanna del genocidio dei musulmani, ma alla Russia, alla Cina e agli altri non importa ‘. L’Impero ha bisogno di ogni possibile elemento di prova che di fatto sostiene e si prende cura della popolazione musulmana mentre i suoi droni volano in alto.

– Ai propagandisti occidentali piace usare un concetto di ‘bianco e nero’ quando spiegano al popolino la situazione nelle zone di conflitto in cui sono coinvolti (in cui intendono essere coinvolti). Poi, naturalmente, entreranno dalla parte dei “buoni” contro i “cattivi” con gli Stati Uniti come il ‘migliore dei bravi ragazzi’ e il patrono e rappresentante di quei bravi ragazzi. Solo qualche tempo fa abbiamo visto come stavano cercando di forzare questo concetto anche nel conflitto siriano. E anche se hanno cercato di rappresentare i “ribelli moderati” come puri buoni e oppressi che lottano per la loro libertà contro un dittatore assassino, hanno avuto una grande difficoltà ora che le macchine fotografiche e telefoni cellulari sono presenti in ogni campo di battaglia. E così abbiamo avuto un interessante tentativo di cercare di ‘ammorbidire’ l’immagine dei ‘ribelli moderati’ mentre strappano il cuore dei nemici morti e lo mangiano di fronte alla telecamera.

La risoluzione è un altro tentativo di marchiare ‘cattivo’ sulla fronte di ogni serbo. In questo modo, quando si uccidono serbi, non si uccidendo persone, ma bestie genocide. Aiuta anche la coscienza (almeno di quelli che guardano le notizie, perché i loro politici non hanno coscienza).

La Serbia, oggi vista da molti occidentali come ‘Piccola Russia’, deve a tutti i costi rimanere un cattivo ragazzo. Si può notare che la ora Russia ottiene lo stesso trattamento nei media che la Serbia aveva avuto durante i conflitti nei Balcani. Ma grazie a Internet ampiamente disponibile oggi, ora stanno ottenendo risultati molto peggiori.

– Serve come superiorità morale

Questo è il fondamento, la base dell’immagine proiettata dell’Impero. Amano agire da una ‘posizione di superiorità morale’. Questo assieme con frasi, ‘portare la democrazia’, ‘la pace, la stabilita’ e altre, costituisce l’eccezionalismo imperiale. Possono sempre vantarsi davanti al mondo che combattono per la giustizia, la pace ecc. Se uccidono 500.000 bambini – è per impedire che un dittatore uccida quei bambini e peggio ancora. Se gettano bombe nucleari su città con una popolazione civile notevole – è per porre fine alla guerra, e così via. Ora hanno un ‘certificato di bontà’ in forma di questa Risoluzione.

– Deviare la vostra attenzione lontano da tutti i genocidi reali che hanno commessi

Ora, non è un caso che siano stati i britannici a presentare un tale documento. Basta pensare per qualche secondo alla storia dei loro conflitti, e mi vengono in mente questi: dal Nord America, all’Irlanda e fino al Medio Oriente e all’India, al Vietnam e all’Australia, e poi all’Africa. Sono tutti in cui quegli stessi ipocriti dell’Europa occidentale hanno massacrato persone a migliaia e a milioni. Il genocidio è il loro bambino, nato nella colta Albione e maturato in tutto il mondo dov’è andata Albione.

– Nella dottrina militare degli Stati Uniti ora c’è il principio di poter reagire alla violazione dei diritti umani e di intervenire ovunque si decide che sia necessario. Vedremo sicuramente altri di questi “interventi umanitari” nel futuro. Questa dottrina del ‘cavaliere dalla scintillante armatura’ è pienamente approvata da artisti del calibro di Samantha Power. E se segnalerete i doppi standard nel loro approccio, nonché il loro ordine del giornonascosto, suo marito probabilmente vi chiamerà teorici della cospirazione.

Quando la delegazione russa ha bloccato questa risoluzione, al termine della riunione l’ambasciatore francese ha detto che il diritto di veto deve essere portato via dalla Russia, almeno quando si tratta di crimini di guerra. Questo, naturalmente, sarebbe perfetto – l’inquisizione potrà quindi dichiarare ‘indesiderabile’ chiunque essa desideri e procedere con l’esecuzione della pena. Purtroppo, hanno già ingannato una volta la Russia in questo modo e hanno utilizzato la decisione per un no-fly zone per bombardare e distruggere uno dei Paesi più prosperi tutta l’Africa. Ora sarebbe meglio mandar via Russia e Cina dal Consiglio di Sicurezza, e quindi il lavoro sul ‘miglioramento del mondo’ potrà finalmente iniziare.

La riconciliazione

Se lasciamo a coloro che ho citato sopra e ai media principali il compito di riconciliarci, allora che Dio ci aiuti. Avevano una buona ragione per mantenere questa zona in stato di conflitto congelato, e ora vogliono incassare i loro beni congelati.

Le vittime di crimini di guerra da entrambe le parti non devono essere usate per allevare odio e conflitti futuri, ma per guidarci a un futuro di pace e comprensione. Molta retorica infiammabile va avanti e indietro, ora che le vecchie ferite sono state riaperte. Alcuni di noi vorrebbero ricordare solo le cose brutte e i conflitti della storia dei due popoli, per far credere a tutti che questo è l’unico modo in cui potrà sempre finire. Sono giunto a notare che più sono ricchi quei politici, più nitida diventa la loro retorica. Lo stesso vale con propagandisti pagati dall’Occidentale e con le ONG che operano sotto la bandiera della pace. Persone come Samantha Power e Peter Wilson usano le parole ‘riconciliazione’ e ‘pace’ come uno scudo mentre vanno alla carica. Ma non dobbiamo permettere loro di occupare tutta la discussione – la finestra di dialogo deve essere tra la gente, e non tra qualche rappresentante pagato da Soros nelle ONG o nelle ambasciate straniere o chiunque altro venga da fuori per insegnare ai popoli balcanici come andare d’accordo. Quelli stanno agendo prima di tutto nell’interesse dei loro Paesi e promuoveranno l’ordine del giorno che va bene a coloro che li finanziano.

Vari incidenti e provocazioni saranno creati e sfruttati dai politici di entrambe le parti, che vomiteranno retorica infiammabile e saranno i primi a lasciare il Paese quando inizia la guerra. La gente comune sarà quindi lasciata a vivere con tutte le conseguenze del conflitto e i “giganti morali” occidentali staranno ancora una volta gongolare a quella vista e verranno a fare da mediatori e a chiedere dialogo civile e riconciliazione (fino a quando non avranno bisogno di più carne da cannone alla prossima occasione).

Così, guardate ai vostri primi vicini, con i quali condividete il Paese in cui vivete. Queste sono le persone con le quali dovreste intraprendere il dialogo e la riconciliazione.

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Articolo di The Saker apparso su TheSaker.is il 13 luglio 2015


Traduzione in italiano di Padre Ambrogio per OrtodossiaTorino.net

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Ho suddiviso (per una migliore leggibilità)  l’articolo originale riportato da  SAKER in 4 parti (compresa questa pagina) di autori diversi:

Rapporto speciale: La verità su Srebrenica 20 anni dopo

SREBRENICA 1995-2015: Solo i fatti, senza propaganda o abbellimenti  

Srebrenica quindici anni dopo – la questione delle prove 

Una sfida responsabile alla narrativa di Srebrenica (questa pagina)

 

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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