Il rappresentante permanente degli Stati Uniti presso l’ONU, Nikki Haley, ha scritto via twitter che gli USA non accetteranno che ‘il regime di Assad usi le armi chimiche:
In precedenza la Haley ha accusato la Russia ‘di non essere un paese affidabile’ avendo posto il veto sulla prosecuzione delle indagini sull’uso delle armi chimiche in Siria.
Ovviamente la rappresentante USA ha evitato di dire che la Russia ha posto il veto sulla continuazione delle attività della commissione dell’OPCW perchè quelle indagini sono fortemente squilibrate ed inquinate.
“The Assad regime should be on clear notice: the United States does not accept Syria’s use of chemical weapons. We will defend the international standard against chemical weapons use. It would be wise for the Assad regime to heed this warning.” pic.twitter.com/EtUoonpgtU
— Nikki Haley (@nikkihaley) 17 novembre 2017
Ma vediamo cosa è successo. Venerdì scorso, la Russia ha bloccato una risoluzione presentata dal Giappone sull’estensione tecnica per 30 giorni del mandato dell’OPCW, criticata da Mosca per non apportare alcuna modifica rispetto alla precedente. Il giorno prima, Mosca ha posto il veto su un altro testo che sembrava fatto apposta la Russia ponesse il veto. Inoltre un altra risoluzione era stata bloccata sempre dalla Russia il 24 ottobre.
[su_heading style=”modern-2-blue” size=”22″]Il consiglio di sicurezza è fortemente condizionato dagli USA[/su_heading]
In proposito il sito di giornalismo indipendente ‘The Duran’ fa notare che “che l’attuale struttura del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite permette che gli Stati Uniti possono normalmente contare su una maggioranza incorporata in qualsiasi voto nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Nella stragrande maggioranza dei casi in cui vengono presentate risoluzioni al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, gli Stati Uniti possono contare sul supporto quasi automatico di 9-10 membri, il che è sufficiente per approvare qualsiasi risoluzione in cui non vi sia alcun veto.
[su_heading style=”modern-2-blue” size=”22″]La proposta russa – boliviana – cinese . Le obiezioni[/su_heading]
Lo stesso sito rileva che “Il resoconto della discussione sulla risoluzione fornita dal centro stampa delle Nazioni Unite dimostra che le preoccupazioni della Russia – sia per l’apparente fretta nel portare la risoluzione nel senso voluto, sia per la metodologia imperfetta utilizzata nel preparare il rapporto OPCW-ONU-JIM sono state ampiamente condivise anche da alcuni Stati che hanno votato a favore della risoluzione sostenuta dagli Stati Uniti”.
I russi durante la sessione del Consiglio di sicurezza dell’ONU del 24 ottobre 2017 hanno anche criticato severamente la metodologia utilizzata per preparare il rapporto del gruppo OPCW-UN-JIM, sottolineando che era stato approntato senza aver effettuato ispezioni nei due siti in Siria più rilevanti per la comprensione di l’incidente: Khan Sheikhoun stesso, dove presumibilmente si sarebbe verificato l’attacco, e la base aerea di Al-Sharyat, da dove sarebbe stato lanciato l’attacco.
Le modifiche essenzialmente criticavano la mancanza di visite ai siti di incidenti chimici e la mancanza di una catena di custodia delle prove e di altri fattori metodologici che potrebbero mettere in dubbio le conclusioni della commissione. Il progetto russo presentato dalla Bolivia chiedeva l’invio di squadre investigative a Khan Shaykhun e nella base aerea di Shayrat. Inoltre chiedeva di raccogliere e analizzare informazioni sull’uso da parte di attori non statali di armi chimiche e di presentare al Consiglio relazioni analitiche ogni tre mesi. Altresì chiedeva di concentrarsi maggiormente sull’uso di armi non statali da parte di attori non statali.
[su_heading style=”modern-2-blue” size=”22″]Uso degli organismi internazionali per fornire basi legali per le guerre – Gli Usa minacciano misure unilaterali[/su_heading]
Evidentemente gli Stati Uniti e i propri alleati al Consiglio di Sicurezza dell’Onu non vogliono che si apporti alcun tipo di cambiamento nel lavoro degli “esperti” che agiscono nell’interesse dell’Occidente in Siria. Inoltre è paradossale che reclamino morale proprio coloro che sono dentro fino al collo nell’aggressione contro la Siria ed hanno riforniscono i terroristi di armi.
Il rappresentante USA Nikki Haley ha minacciato che se Gli Stati Uniti se il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite “non riusciranno a raggiungere una posizione comune su ulteriori passi da effettuare contro i responsabili dell’uso di armi chimiche in Siria”, gli USA intendono “combattere per la giustizia” da soli in Siria.
[su_heading style=”modern-2-blue” size=”22″]Evidenza: gli USA tengono affinchè l’Onu si pronunci ma ma hanno agito senza aspettare il risultato delle indagini[/su_heading]
Ciò che non si capisce in tutta questa vicenda è che bisogno hanno gli Stati Uniti della Commissione ONU -OPCW , visto che già il giorno dopo dell’incidente di Idlib , Washington già aveva deciso chi designare come colpevole senza aver effettuato alcuna indagine. Sarebbe interessante capire che bisogno abbiano gli USA di queste commissioni quando essi – evidentemente – decidono sempre ogni loro azione in base ad i loro interessi.