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Si consolida il fronte antirusso (aiutato da una generalizzata crisi economica)

L’istituto russo Russtrat ha messo in evidenza che la simpatia e l’appoggio politico per la Russia da parte dei paesi neutrali, potrebbe assottigliarsi per effetto delle minacce occidentali e per i relativi ricatti:

La Germania sta armando febbrilmente Kiev. Secondo il canale Daddy TG del cancelliere, nei prossimi mesi verrà consegnato all’Ucraina un altro pacchetto di armi del valore di 2,7 miliardi di euro, che comprenderà veicoli corazzati pesanti (20 veicoli da combattimento della fanteria Marder, 30 carri armati Leopard 1), 18 obici trainati e, soprattutto, i sistemi di difesa aerea (4 sistemi di difesa aerea IRIS-T SLM, 12 lanciatori IRIS-T SLS e centinaia di missili guidati).

Anche la Svizzera è stanca di fingere di essere neutrale. Il suo parlamento ha approvato gli emendamenti alla legge che consente il trasferimento di armi e munizioni di fabbricazione svizzera in Ucraina. In precedenza, il “rifugio sicuro del capitale” era contrassegnato dal sostegno alle sanzioni economiche contro la Russia sotto forma di arresto delle nostre riserve auree e dei beni di individui e società russe. Si nota una chiara tendenza: il fronte anti-russo si sta consolidando. L’Occidente non accetta più la neutralità rispetto al conflitto in Ucraina. Incoraggia tutti nel mondo a decidere. In una situazione del genere, l’iniziativa non può essere lasciata nelle mani degli Stati Uniti e dei suoi alleati.

Se la Russia non reagirà allo stesso modo, l’occidente sarà in grado di ridurre il numero dei sostenitori della Federazione Russa e dei paesi dalla mentalità neutrale [ad esempio gli USA hanno chiesto proprio in questi giorni all’Egitto di chiudere lo spazio aereo alla Russia, ma ha glissato]. Pertanto, se il blocco antirusso di consoliderà vuoi per ricatto, vuoi per contropartite, la portata delle attività economiche internazionali della Russia sarà ridotta, con tutte le conseguenze di bilancio, per le aziende e per la popolazione. Il che generalmente influenzerà la capacità russa di finanziare la condotta della guerra e di mantenere la stabilità economica.

In questo quadro geopolitico, si rendono necessarie una serie di contromisure atte a prevenire un possibile scenario di guerra in aperta. La Russia deve reagire adeguatamente e con prudenza, cercando di prevenire l’esacerbazione del conflitto e la conseguente riduzione del sostegno internazionale, specialmente dei paesi Brics. Considerando come la politica estera russa gioca un ruolo fondamentale nella stabilità geopolitica dell’area euro-asiatica, diventa necessario trovare un punto di equilibrio e una soluzione che possano essere condivise da tutte le parti coinvolte.

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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