Vi confesso che per me, questa volta, il bicchiere è proprio difficile a vederlo ‘mezzo pieno’: la lista dei ministri che comporranno la squadra di governo sembra uno scherzo di cattivo gusto. Dire solo che – almeno nei ministeri chiave -, questi deludono le aspettative degli italiani, è un eufemismo.
In sospensione di democrazia, ci eravamo comunque abituati a un certo livello di dialogo. Durante tutto l’arco della pandemia, durante la quale il governo non hanno parlato mai di contenuti, (ma ha lanciato solo insulti e accuse contro l’opposizione), potevamo provare a difendere la prima linea, almeno per mantenere le posizioni. Ma ora che sono tutti insieme, e che abbiamo visto la certosina composizione dei ministri in senso ‘europeista’, abbiamo visto l’appiattimento generale. Per cui scordiamoci che qualcuno in Parlamento ci tuteli almeno nella libertà della parola: è strano solo che non sia nato il ministero della verità in senso orwelliano.
Quindi il nocciolo della questione non cambia. Continueremo a fronteggiare la pandemia affrontandola soprattutto con restrizioni e misure di ordine pubblico e non con una riorganizzazione sanitaria, come si converrebbe con una malattia. SI proseguirà invece con gli interventi di ordine pubblico e con la martellante propaganda televisiva e mediatica per alimentare la paura e protrarre all’infinito il lockdown; fino ai desiderata del Grande Reset globale, quando ci accorgeremo che siamo restati vivi ma inconsistenti. Si proseguirà con gli interventi soprattutto di addomesticamento della gente convincendo la collettività che con misure più restrittive, meno movide e il vaccino il virus sarà sconfitto. Ma scordiamoci di ripristinare almeno le strutture sanitarie esistenti ante – austerity, che erano distribuite capillarmente sul territorio. Alo stesso modo, scordiamoci anche terapie efficaci contro il virus da prescrivere al di fuori dell’ambito ospedaliero: questo è visto come la peste.
In definitiva, anziché combattere seriamente il virus sembra che in cima all’agenda del governo Conte ci sia stata permanentemente la necessità di inculcare la paura nella popolazione italiana e introdurre regole conflittuali e opportunistiche.
Di queste, tra le misure demenziali prese finora, la più incoerente e pesante è evidentemente quella del ‘coprifuoco’ e della chiusura di bar e ristoranti alle 18.00. In proposito, non si capisce come mai il virus vada in giro solo a determinate ore e non si capisce – con temperature rigide invernali e con bar e ristoranti chiusi alle 18 – quale possibilità di aggregarsi ci sarebbe.
Ovviamente, le iniziative governative sono tutte nel senso di un contenimento della libera manifestazione di pensiero , di aggregazione e di parola.
In questo, una cosa deve essere detta a proposito delle ‘campagne di odio’ e di discredito lanciata contro tutti i medici e scienziati. Nel mirino governativo, di giornalisti e influencer, è entrato costantemente, i medici e gli scienziati che – con le conoscenze mediche accumulate in queste mesi- , hanno cercato di dare un proprio contributo positivo e innovativo nella lotta contro la pandemia. In questo caso, i contributi sono stati ben accetti solo quando non erano contraddittori rispetto alla narrativa della task force governativa.
Ma veniamo ad esaminare alcune figure ‘emblematiche’ del decadimento italiano, riproposte ancora nel nuovo governo:
Delusione anche per altri ministeri come quello dell’economia, in mano ad uno definito un tecnico che ‘tecnico’ proprio non è, semmai esista un tecnico che non abbia proprie idee su come affrontare i problemi economici: sarebbe come dire che esiste una sola dottrina economia. E questo non è: Daniele Franchi è un banchiere che risponde a determinate logiche. Ex direttore di Bankitalia, Repubblica lo definisce ‘una diga per i conti pubblici’, come se dopo decenni di austerity, vivessimo la cuccagna. Un burocrate dunque, lontano anni luce da quella innovazione fortemente propositiva e sovrana che dovrebbe fare da contrappeso ad una Unione Europea fortemente accentratrice, autoritaria ed ideologica.
Purtroppo ancora un volta per l’Italia ‘il meglio del meglio ‘ sono considerati gli individui ‘competenti’, coloro che non pensano, che rispettano i diktat del sistema ed il politically correct e non quelli che si propongono come veri innovatori disposti a rappresentarci anche con idee scomode nel contesto comunitario ed internazionale.
Questi ultimi se non si piegano non entreranno mai… ma piegarsi a chi ed a cosa, non era stato detto esattamente il contrario!?
patrizioricci by @vietatoparlare
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