Siria – Alexander Kharcenko: le ostilità dei militanti di Idlib ricominceranno intensamente

Riporto di seguito, un commento che il leggendario corrispondente di guerra di Anna News Alexander Kharcenko ha riservato ai suoi followers sul social Vk. Egli riferisce di nuovi video prodotti dal giornalista embedded ai miliziani da Idlib. Questi corroborano la sua preoccupazione di un riaccendersi del conflitto.

La notizia è che i terroristi si stanno riorganizzando e che una offensiva potrebbe scattare molto presto. Naturalmente, non è noto se si tratterà di singoli colpi di mano e di qualcosa più esteso. Ma le bande di al Qaeda hanno usato un anno per riarmarsi ed ora hanno armi nuove e visori notturni in quantità. Quando alla capacità della Russia di supportare efficacemente l’alleato siriano, da più fonti sembra assai probabile un grande conflitto in Donbass in aprile-maggio, che per la verità, già  si è già intensificato con le aggressioni ucraine di questi giorni.

Quindi tutto già deciso. No ma la situazione è complessa. Il paese è allo stremo,  soprattutto per motivi economici dovuti alle sanzioni e alla sottrazione del territorio a nord dell’Eufrate da parte degli americani e dei loro delegati curdi.  Ci sono variabili, esse sono le discordie molto forti nella leadership interna dell’HTS e il loro conflitto con l’ala di al-Qaeda a Idlib – Khurras al-Din, ma sappiamo che in momenti di conflitto si coalizzano. Altra variabile è l’ISIS che sta riarmando gli Stati Uniti. Altra variabile è il malcontento tra la popolazione civile a cui manca anche l’essenziale per vivere. Certe situazioni possono essere sfruttate dall’esterno.

Naturalmente esiste anche la variabile turca, ovvero cosa intende fare a nord della Siria. Si tratta di equilibri molto delicati che la Russia finora è riuscita a tenere in piedi in difficile equilibrio. Se però gli Stati Unit vorranno dare la spallata decisiva, la Russia sarà coinvolta pienamente e non basteranno poche forze.

Senza dubbio un’altra grande battaglia si avvicina nella martoriata Siria e questa volta l’obiettivo è essenzialmente la Russia. Per gli Stati Uniti sono preferibili stati fantasma come in Africa che stati sovrani. Questa idea era stata interrotta in parte da Trump , tra mille difficoltà , ma ora ricomincia la guerra del vice di Obama.

@vietatoparlare


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Alexander Kharcenko – Siria, nella città di Hasaka – foto di Alexander Kharcenko dalla sua bacheca Vk

Finalmente sono arrivato ai nuovi video di Barmaley di Idlib. E sai, ho una triste notizia!

Per cominciare, i vari gruppi terroristici a Idlib non solo non sono stati distrutti, ma hanno anche ripreso forza dopo le ultime sconfitte di un anno fa. Dopodiché da oltre confine sono giunti  ai militanti solidi “regali”. Cosicché ora sono pronti per il combattimento notturno. “I volontari hanno costituito depositi, luci notturne e dispositivi per la visione notturna per gli ATGM. D’ora in poi di notte i siriani non avranno più il vantaggio che avevano un anno fa.

I militanti non hanno perso tempo per ricostituirsi  e mentre le colonne congiunte hanno cercato di passare lungo l’autostrada M-4, essi rosicchiavano il terreno. Mordevano il terreno. Seppellivano tutto ciò che potevano nel terreno, poiché nessuna bomba è caduta sulle loro teste per un anno intero. Ora possiamo parlare di una difesa a scaglioni a Idlib, oggi questi centrocampisti difensivi non possono essere mandati via.

I terroristi sono pronti e combatteranno. Nella loro “ultima battaglia” andranno fino alla fine. Gli spiriti non nascondono il fatto che in caso di scoppio delle ostilità la Turchia farà di tutto per salvare i suoi delegati. Le truppe turche a Idlib non saranno affatto un osservatore esterno, ma metteranno a disposizione tutte le loro munizioni pe usarle contro le truppe siriane se avanzeranno. Barmaley, ovviamente, prega che siano messo a disposizione anche l ‘”invincibile Bayraktar”, che risolverebbe tutti i loro problemi.

I terroristi non hanno intenzione di scomparire da nessuna parte, non cambieranno nemmeno bandiera. Hayat Tahrir al-Sham sta lavorando duramente per diventare il talebano siriano. Vogliono logorare i siriani in una battaglia decisiva e avviare negoziati come forza politica con cui confrontarsi. I turchi e le parti interessate occidentali stanno già sondando le possibilità di legalizzare i famigerati terroristi.

Qualsiasi sblocco dell’autostrada M-4 è fuori discussione. I militanti dicono apertamente che faranno saltare in aria e bruceranno tutte le auto russe che si avventureranno su questa terra.

Insomma, la guerra in Siria è tutt’altro che finita. Davanti a noi c’è una battaglia generalizzata, dove si deciderà non solo il destino del legittimo governo siriano, ma anche quale posto occuperà la Russia in Medio Oriente dopo la soluzione del “caso siriano”. In Oriente, la forza è rispettata e colui che mostra tenacia e mette fuori combattimento, si guadagna le condizioni più favorevoli per i propri “clienti” – questo la prospettiva che useranno i paesi vicini. Ed è ormai di moda aspettarsi un aggravamento dei fronti alla fine della primavera, subito prima delle elezioni presidenziali. E se questo coincide con la ripresa del conflitto nel Donbass, la Russia dovrà affrontare una seria sfida. E poi dovranno essere prese decisioni difficili.

Alexander Kharchenko

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