Almeno 14 militari sono stati uccisi in una doppia esplosione, avvenuta nella capitale siriana Damasco, mercoledì 20 ottobre.
Due esplosioni si sono verificate mentre un autobus dell’esercito siriano si muoveva nell’ora di punta mattutina mentre la gente del posto andava al lavoro. La terza bomba, piazzata nella stessa zona, è stata successivamente disattivata dagli specialisti. Tutte le vittime, secondo le prime informazioni, erano militari siriani, precisa l’agenzia SANA.
Sempre secondo l’agenzia statale siriana, i militanti antigovernativi potrebbero aver lanciato l’attacco per impedire la riapertura delle ambasciate straniere nella capitale siriana.
Ma un’altra ragione di quest’attentato è molto probabilmente il sesto round di discussioni sulla riforma della Costituzione siriana, iniziate lunedì 18 ottobre presso la sede delle Nazioni Unite a Ginevra.
Poco dopo la notizia dell’attacco, l’esercito siriano ha aperto il fuoco di artiglieria su un’area affollata nella città di Ariha, nella provincia di Idlib. Le fonti del luogo hanno affermato che a seguito della rappresaglia sono morte undici persone, tra cui almeno due bambini. L’area intorno a Idlib è l’ultima roccaforte di ribelli e jihadisti in Siria.
Questo può essere strumentalizzato ma in realtà tutti i giorni è uno stillicidio di soldati siriani e anche civili, specialmente ad Aleppo ed Homs. Tra attacchi israeliani, jihadisti e turchi e sanzioni, c’è una sorta di gara accanita contro la Siria. Tuttavia, anche se i mezzi di comunicazioni sono omissivi del tutto: gli aggressori sono quelli che hanno causato 350.000 morti in Siria. Altrimenti la Siria ora sarebbe prospera e soprattutto laica (visto che per Afghanistan si piange soprattutto la miserrima condizione delle donne e il divieto di istruzione)..
Comunque, dallo svolgersi complessivo degli eventi, si nota che esiste una regia a tutto questo che gli da una spiegazione, anche se infernale. Questo attentato è avvenuto col chiaro tentativo di destabilizzare nuovamente la situazione a Damasco che non vedeva più attentati dal 4 agosto di quest’anno, quando fu fatto esplodere un autobus con soldati della Guardia Repubblicana.
E’ quindi chiaro che esistono forze che non intendono che passi sotto il proprio naso la stabilizzazione della Siria, né un eventuale miglioramento per la vita delle persone, strettamente legato al ristabilimento della fiducia internazionale verso Damasco. E’ altrettanto chiaro che i piani per un nuovo attacco su Idlib da parte delle forze siriane consigli ai terroristi che si vedono di nuovo messo in pericolo il proprio Califfato di Idlib, a propendere nuovamente per la formazione attiva del caos.
Debbo dire che appare chiaro che il caos è auspicato anche dall’Onu. Dai colloqui avvenuti a Ginevra per una nuova Costituzione in Siria, giunge notizia che l’inviato speciale delle Nazioni Unite Pedersen, ha chiamato questi colloqui ‘una delusione‘. Ora io non conosco le ragioni di tale drastica affermazione che non sembrano tener conto dell’attentato , né della precarietà e sofferenza della popolazione siriana. Posso dire però è molto strano che un inviato speciale delle Nazioni Unite – il cui unico compito dovrebbe essere solo quello di perseguire uno scopo di pace- , sembra come voglia frettolosamente passare la ‘patata bollente’ ad altri (le cui forme di persuasione ben conosciamo).
Ovviamente non ha senso un inviato speciale Onu che non ha nessun mezzo per esercitare pressione sull’altra parte antagonista, ovvero sulla coalizione internazionale costituita contro il governo siriano.
Perciò ciò che appare è più l’azione di un inviato speciale senza portafoglio che agisce solo secondo la primitiva agenda statunitense che un facilitatore della pace.
Perché dico ‘primitiva agenda statunitense’? Lo faccio non a caso. A dire il vero da parte della nuova amministrazione Biden esiste attualmente una timida apertura verso il governo di Damasco, ma questa apertura è ostacolata da ampi settori parlamentari statunitensi.
Ad esempio il News week è molto critico con Biden che sarebbe troppo tenero con Assad ed i funzionari governativi siriani:
(…) Ad oggi, nessun funzionario siriano è stato designato dall’amministrazione Biden ai sensi della legge, inviando un chiaro segnale al regime di Damasco che i suoi funzionari non hanno nulla da temere da Washington per i loro molteplici e continui abusi.
Cosa c’è dietro questa maligna negligenza? Almeno parte della risposta può essere trovata nel fatto che il “file” siriano è diminuito in termini di urgenza per il Team Biden, eclissato da altre priorità di politica estera nella regione e oltre . Rilevante è anche il fatto che, dopo un decennio di pressioni economiche e diplomatiche sul regime di Assad, l’argomento per invertire la rotta sembra ora prendere piede all’interno dei corridoi del potere di Washington. (..) Newsweek
Chiaramente Newsweek non parla per sé ma rispecchia una più diffusa posizione.
In definitiva, esistono forze malefiche che continuino ad agire contro la pace e manipolano ampiamente le informazioni ostacolando la verità di pace. Tra questi ricordo che esistono anche settori ben accreditati nella Chiesa cattolica, che in sé non sono numerosi ma sono molto potenti ed hanno molto credito.
E’ chiaro che una parola chiara da parte dell’informazione cattolica e della gerarchia (che è manca di autorevolezza di giudizio dall’inizio del dramma siriano), avrebbe aiutato non poco.
Ed ora? Ed ora la situazione internazionale pandemica e dintorni con l’inasprirsi delle conflittualità internazionali focalizzate sulla Cina, possono incidentalmente aprire un timido spiraglio.
Ovviamente parlo della focalizzazione di tutte le risorse occidentali nell’oceano pacifico in funzione anticinese.
Ma pare che quando si apre uno spiraglio, o almeno sembra balenare un congelamento della situazione con lievi miglioramenti in Siria – anche se non sospinto da una volontà motivata echiara – subentrino altre forze ostili che ostacolano che rimarcano il proprio ‘no’.
Ovviamente queste forze possono agire su una situazione internazionale molto incandescente. Ad esempio la situazione in Libano, tornata infiammata. Di questo non c’è da meravigliarsi, dato che i soliti noti fanno irresponsabilmente leva su gente esasperata che non ha neanche il necessario per vivere. L’attentato del 20, gli annunciati false flag chimici, la rinnovata manipolazione informativa, che non aiutano la normalizzazione siriana hanno lo stesso ‘bug’ in comune che si ripete , si ripete e poi ancora si ripete.
Questo ‘bug’ è che non è vietato disporre della vita degli altri. E’ starno che siamo così avanti nei singoli diritti umani e su Blm e dintorni, su altre conquiste ma non sull’uomo nel suo insieme .
Perciò siccome le forze ostili sanno che la volontà di pace è incidentale, non è un caso che molti eventi accelerino tutti nello stesso periodo ristretto di tempo.
Quindi il momento è cruciale. Tutto ciò non può che indurci ad un positivo atteggiamento spirituale per la Siria, ora che anche tutti noi paesi liberi lo siamo molto di meno.
Io credo che indefinitiva, solo una migliore concezione di noi stessi e un vero lavoro su questo, può essere il seme che libererà la Siria. Perché il conflitto è in realtà spirituale. Ma pochi lo colgono.
patrizioricci by @vietatoparlare