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Siria: Babbo Natale vieta il latte in polvere per i neonati ma porta pacchi di armi per Erode

Dice Philip Girardi (ex Ufficiale della Cia) su ‘American Conservative’:

[su_quote style=”flat-light”]la Turchia ha pianificato e messo in scena l’abbattimento del Su-24 russo per interrompere lo sviluppo di una vera e propria coalizione contro ISIS, preferendo invece  portare avanti la sua guerra contro i curdi e Assad.

I turchi hanno aiutato i militanti dell’ ISIS ed ha loro permesso di attraversare impunemente la loro frontiera, un punto sollevato da Obama in recenti discussioni. Più precisamente, i turchi hanno scambiato armi e denaro con il petrolio, che ISIS sta pompando fuori dai campi occupati in Siria e in Iraq. Il figlio del presidente turco Erdogan Bilal è a capo del sindacato che esporta e vende all’estero il petrolio.[/su_quote]

Naturalmente ex Ufficiale della Cia si riferisce solo alle truppe di terra: sappiamo quanto sta facendo la Russia da ottobre contro ISIS, in discontinuità con la finta coalizione anti-ISIS USA che non ha fatto altro che far espandere ISIS anziché recargli danno (emblematiche sono le cadute di Palmira in Siria e Ramadi in Iraq).

Comunque quanto sta facendo la Turchia è quanto sta facendo tutta la coalizione anti-ISIS: fare di tutto per abbattere Assad, l’uomo che tra tutti, è l’unico ha dimostrato che ha una certa idea di qualcosa che si avvicina alla democrazia in Siria. Ma la democrazia è evidente che è una scusante che non interessa nessuno non concessa (per quanto riguarda il perpetuarsi del potere) ormai nemmeno negli Stati cosidetti ‘democratici’.

Non si tratta di idealizzare la figura di Assad, si tratta di leggere i fatti di cronaca. E’ chiaro anche dal recente articolo di Hertsh che la coalizione guidata dagli USA (al di là di una messa in scena) non ha fatto nulla per sconfiggere ISIS  (tanto da indurre alcuni generali a disubbidire) ma non si può dire la stessa cosa per quanto ha fatto per sostenere ISIS e i Jadisti in Siria ed in Iraq.

Per rendersene conto, basta vedere quanto gli USA ed i suoi alleati hanno speso per armare e per sovvertire il governo legittimo di Assad nella prospettiva della costruzione dello stato islamico.

A fronte del dramma siriano che sembra senza fine (quando De Mistura dice che il conflitto aumenterà di intensità è evidente che c’è chi avversa la soluzione negoziale e alimenta la sovversione e l’omicidio ).

Basta leggere, per rendersene conto, l’articolo intitolato ‘’Gli utili di guerra: armi bulgarie per aggiungere benzina sui conflitto del Medio Oriente – L’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti e Stati Uniti hanno acquistato milioni di dollari di armi bulgare, gran parte di esse sono probabilmente destinate per la guerra in Siria, rivela un’indagine BIRN…”.. http://www.balkaninsight.com/en/article/war-gains-bulgarian-arms-add-fuel-to-middle-east-conflicts-12-16-2015

L’indagine è stata realizzata dal ‘ Balkan Investigative Report Network, BIRN’ una associazione specializzata in giornalismo investigativo di analisi e di approfondimento su temi politici, economici e sociali complessi.

Questi ulteriori elementi di opinione che vi forniamo evidenziano come paradossalmente le sanzioni verso la Siria non consentono di far entrare farmaci, apparecchi medicali , pannolini, latte in polvere per i neonati , ma consentono invece il transito  di ingenti quantitativi di armi destinate ai salafiti e delinquenti di ogni risma: esse non solo hanno libero accesso ma sono anche del tutto gratuite , occultate dietro scientifiche ‘triangolazioni’.

I giornalisti che ad oggi hanno denunciato questi scandali  sono stati uccisi o sono stati rinchiusi nelle carceri turche.

E’ grottesco che a fronte di tutto questo, Amnesty International che non ha nessuno sul terreno (e si affida alle sole fonti dei  ribelli ) denunci  i danni umani della Russia che combatte ISIS e non la benzina ininterrottamente gettata sul fuoco, prima e vera causa della guerra.

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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