Siria, il 29 febbraio.
I turchi hanno circa un migliaio di cannoni semoventi, settecento cannoni rimorchiati, un centinaio di MLRS. Per gli standard degli eserciti NATO è parecchio, non è per niente che la Turchia sia considerata il secondo esercito NATO.
Forte di questo armamentario, la Turchia ha intensificato gli attacchi contro l’esercito siriano dopo la scadenza dell’ultimatum di ieri notte presentato da Recep Erdogan, che ha richiesto che l’esercito siriano si ritirasse oltre la linea dei posti di osservazione turchi circostanti.
Dall’inizio della propria offensiva i turchi hanno sistematicamente eliminato artiglierie e l’equipaggiamenti siriani, ovvero batterie di cannoni semoventi, razzi a lancio multiplo, molti carri armati e BMP. Il numero totale di apparecchiature interessate è molto significativo: dalle 20 alle 30 forse di più.
Inoltre la Turchia sta usando in modo massiccio i droni sia per la ricognizione ma anche per l’attacco a terra, senza risparmiare obiettivi che in gergo sono definiti ”non remunerativi”.
La difesa aerea siriana ha abbattuto 7 droni turchi. E’ probabile che se l’abbattimento di droni continua, i turchi saranno trasferiranno l’intero carico di lavoro alla loro Air Force.
#BREAKING – #Syrian Air Defense shoots down 7 #Turkish drones. #Turkey has begun using F-16 fighter jets from the #Syria–#Turkey border to launch guided weapons at target in #Idlib province.
— Al Sura (@AlSuraEnglish) March 1, 2020
“Tiger Reporter: Sfortunatamente la situazione sul Monte Zawiyah è brutta, oggi abbiamo perso più villaggi. La situazione a Sarakeb è invariata, niente di nuovo. L’autostrada est è nostra, l’ovest è dietro i mercenari.”
#Syria #Idlib #IdlibDawn #IdlibBattle
Tiger Forces Reporter : Unfortunately the situation in Zawiyah mountain is bad. We lost more villages today. The situation in Saraqeb is the same, nothing new. East of the highway with us, west of the highway with the mercenaries.— /sg/ SOURIA GENERAL (@SyriaGeneral) March 1, 2020
Contrariamente al tweet da AMN giunge la notizia che Seraqib è stata ripresa dalle Tigri (25 Div.) e da Hetzbollah. Questo vuol dire che i combattimenti sono in corso, con cambi continui di fronte.
Pertanto gli scontri intorno alla città di Seraqib non cessano.
La Turchia ha iniziato a usare jet F-16 dal confine tra Siria e Turchia per lanciare armi guidate su bersaglio nella provincia di Idlib: oggi sono stati abbattuti due aerei SU 24 siriani da F16C turchi che hanno operato dal territorio turco. Il ministero della difesa siriano ha ammesso la distruzione di due aerei ma non ne ha specificato il tipo ma gli esperti dicono fossero S24. Gli stessi dicono che gli F16 hanno usato missili due missili AIM-120. Il comando siriano riferisce che i piloti si sono lanciati con il paracadute e sono in salvo.
Nella provincia di Aleppo una fonte militare sulla rete Telegram (Rybar) riporta che l’artiglieria turca ha nuovamente aperto il fuoco sull’area di Manbij nel nord-est della provincia. A seguito del bombardamento, una persona è morta, altre otto sono rimaste ferite. Ricordo che questo territorio è sotto il controllo delle “Forze democratiche Siriane”(SDF). Non è ancora noto se le vittime dell’attacco turco siano tra i militanti curdi o siano civili.
SANA News scrive che si è verificata un’esplosione nel capoluogo provinciale Daara. L’incidente è avvenuto in Cornish Street nella parte meridionale della città. La detonazione degli IED ha portato alla morte di una donna e un bambino tra i residenti locali. Inoltre, secondo il portale di notizie Aleppo Media Center, a Daara si è verificato un attacco sconosciuto a un distaccamento di forze governative. A seguito del raid, diversi ufficiali dell’intelligence dell’esercito arabo siriano (SAA) sono stati uccisi. Nei centri che vedete in cartina ci sono stati dei tentativi di insurrezione. A Sanamayan, l’SAA sta conducendo un’operazione speciale contro i rivoltosi. Alcuni militanti si sono arresi. Ci sono alcune località dove non è chiaro cosa sitia succedendo ma la situazione è instabile. Nella regione della Nava, ex combattenti con mezzi corazzati stanno combattendo per difendere il governo.
L’attivazione delle cellule dormienti è chiaramente correlata all’operazione in Idlib.
La provincia di Daara è stata liberata dai terroristi anti-governativi e dal gruppo J1 Khalid ibn al-Walid associato all’ISIS nell’estate del 2018. Suppongo che queste azioni a Daara siano da correlarsi con l’attacco turco a Idlib e tendono a destabilizzare la Siria.
Ricordo, che l’attacco diretto in corso della Turchia all’esercito siriano è avvenuto perché la Turchia ha accusato l’esercito siriano di aver ucciso 33 soldati turchi che erano impegnati nelle file di terroristi nell’area dell’insediamento di Behun. Secondo il ministero della Difesa russo, la parte russa ha preso tutte le misure per far cessare il fuoco delle forze siriane dopo aver ricevuto le prime notizie di vittime nelle forze armate turche. Secondo altre fonti invece il maggior numero di vittime è stato causato da un bombardamento russo- siriano che ha centrato un posto di comando turco non segnalato che conduceva le operazioni dei jihadisti.
L’ambasciatore alle Nazioni Unite Vasily Nebenzya ha affermato che il formato Astana funziona, nonostante i tentativi dei paesi occidentali di far entrare in conflitto Russia e Turchia. “Oggi è stato chiaro che alcuni stanno usando la situazione attuale per istigare a litigare con Ankara. Oggi la frase “Astana è morta” suona come un loroo leit motiv. Voglio deluderli: non abbiate fretta di seppellirla “, ha detto Nebenzya mentre parlava con i giornalisti.
Prima dell’incontro annunciato tra Erdogan e Putin il 5 marzo, in cui verranno discussi nuovi parametri di relazioni tra i due paesi in Siria, Erdogan si è prefisso alcuni obiettivi:
1. Il primo obiettivo per la Turchia è migliorare le condizioni per la contrattazione politica; questo è uno strumento comune in tali conflitti. Più avanzi sul terreno, più spazio di manovra hai sul tavolo.
2. Il secondo obiettivo è rispondere all’opinione pubblica. L’operazione a Idlib è impopolare e incomprensibile per il grande pubblico turco. Le perdite sono grandi. Pertanto Erdogan vuole dimostrare che la risposta è schiacciante e che i morti sono vendicati.
3. La Turchia vuole far vedere che finora non è entrata completamente in guerra. Vuole ricordare che è un leader regionale, un paese sviluppato con un grande esercito ben armato e motivato, le cui basi si trovano nelle immediate vicinanze della zona di conflitto. C’è tutta l’infrastruttura necessaria, la logistica deve essere stata elaborata in anticipo. I territori occupati dai turchi sono anche sviluppati, infrastrutture, popolazione fedele.
Dalla Russia non potranno arrivare aiuti sostanziali all’alleato siriano. Questo sia per questioni politiche di interesse nazionale e sia perché la Base aerea di Hmeimim ha un gruppo aereo limitato e perchè la base navale, è condizionata fortemente dal fatto che i rifornimenti avvengono attraverso gli stretti. E’ utile attualmente e lo sarà per le operazioni speciali e per ospitare un piccolo numero di dipendenti di compagnie militari private. Ma la Russia non potrà avere un maggior peso.
Allora come fermare i turchi?
I turchi possono essere fermati solo con metodi non militari. Per la Russia colpirli con le proprie forze disponibili in Siria non farebbe che peggiorare la situazione.
Gli unici metodi efficaci contro la Turchia è un metodo di soluzione non militare. E’ stato così quando è iniziata l’operazione Idlib. E fino ad adesso il metodo funzionava.
Per dirla tutta, l’ultima offensiva siriana non è stata come le altre, questa volta Assad ha lasciato sbraitare Erdogan senza prenderlo sul serio e dichiarare e prefissarsi obiettivi limitati. Infatti in un discorso televisivo alla nazione aveva affermato il fermo proposito di riconquistare tutto territorio siriano.
Intendiamoci: voler tornare ad essere uno stato libero e sovrano è in cima alla ragione. Ma ora non è possibile. Non con questa strada. Bisogna trovarne un’altra. Perciò è necessario scendere a compromessi con la Turchia. Un punto da cui può partire la negoziazione è che non vuole rompere con Mosca.
Come abbiamo visto per far intendere meglio queste questioni, oggi Erdogan ha fatto attaccare e colpire tre aerei siriani che volavano su Idlib. Due colpiti da missili lanciati da F16 turchi sono esplosi , mentre il terzo è riuscito ad atterrare in una base siriana. E’ interessante che il Ministero della Difesa turco ha dichiarato: “2 aerei dell’aeronautica militare siriana Su-24 sono stati abbattuti mentre cercavano di attaccare gli aerei turchi”. Ma il Su-24 non è progettato per attaccare altri velivoli.
Sempre oggi, il caporedattore di Sputnik Turchia è stato arrestato dalla polizia turca, riferisce Telegram- channel RT. In precedenza, tre giornalisti di Sputnik erano stati arrestati ad Ankara dopo essere stati attaccati da dimostranti.
Inutile dire quanta amarezza e quanto senso di ingiustizia si sente per quanto sta accadendo.
@vietatoparlare