Siria: collasso dei ribelli (finanziati dall’occidente) in Daraa

Gli eventi a Daraa continuano a svilupparsi rapidamente.

1. A Daraa la sera di sabato la base della difesa aerea è stata liberata nella regione della capitale provinciale. L’anno scorso, i tentativi di assalto  si erano conclusi senza successo, e la 4 ° Panzer Division aveva subito perdite pesanti . Quest’anno invece il tentativo  ha avuto successo.

2. E’ stato stabilito il controllo completo sull’autostrada Damasco-Amman. Pertanto, nel prossimo futuro ci si può aspettare il pieno recupero ed il ripristino della strada Homs-Hama.

3. Viene ridotta la possibilità di comunicazione diretta dei militanti a sud della base di difesa aerea. In effetti, il territorio a sud dei militanti in Deraa è stato perso.

4. L’avanguardia dell’esercito siriano si avvicina alla strada dal capoluogo della provincia da sud, pertanto il controllo è previsto per le prossime 24 ore. Dopo questo, i territori limitrofi dei militanti di Deraa si trasformeranno in un calderone a tutti gli effetti, se  decideranno di continuare la resistenza, sarà inutile.

5. In effetti, i militanti rimasti a Deraa sono nella linea di fuoco, pertanto solo andando direttamente attraverso la campagna e le colline pedemontane, hanno ancora l’opportunità di lasciare la Siria. Ma è escluso che riescano a mantenere un fronte a tutti gli effetti.

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6. Alcuni dei militanti negli insediamenti adiacenti si sono già arresi, alcuni stanno negoziando per la resa. Alcuni comandanti sul campo sono già partiti per il territorio della Giordania. Si nota che tra loro c’erano molti che stanno negoziando con l’esercito russo.

7. A Bassora al-Sham, i militanti hanno consegnato alle truppe siriane, 6 carri armati e 2 veicoli da combattimento di fanteria. Nel complesso, dall’inizio dei combattenti sono stati consegnati aLll’esercito siriano (SAA) decine di varie attrezzature – carri armati, veicoli da combattimento di fanteria, blindati, ruspe, carrelli, strumenti + montagne di armi diverse – lanciagranate, ATGM, mitragliatrici, mortai, cannoni infernale + varie munizioni. Questo materiale si conta  in tonnellate.

8. La cittadina di al Mayazen è passata sotto il controllo delle truppe siriane dopo l’eliminazione  dei pochi combattenti che si sono rifiutati di deporre le armi. Si osserva che la resistenza organizzata nella zona della capoluogo  scende gradualmente, configurandosi in macchie di leopardo.

9. L’aviazione russa non smette di colpire ad ovest della strada Damasco-Deraa. Alcuni militanti in realtà sono passati  sotto l’ISIS, sebbene formalmente mantengano il simbolismo e l’aspetto dell’indipendenza.

10. Intanto i rifugiati tornano alla vita normale nelle zone liberate – oggi, per la prima volta, c’è stato un declino nel numero di rifugiati alla frontiera. La risoluzione della crisi è ancora lontana, ma è un buon segnale.

11. Il comando militare giordano alla frontiera ha accolto favorevolmente il ripristino del confine di stato siriano e ha espresso l’auspicio per una rapida normalizzazione della situazione: ciò  consentirebbe di attuare sforzi congiunti per risolvere la crisi umanitaria alla frontiera.

12. Gli autobus verdi sono stati visti a Deraa. Con ogni probabilità riceveranno i transfughi di Tahrir al Sham e un’attenzione speciale da Erdogan in Idlib. Ha ormai raccolto la sua “collezione” da tutta la Siria, molto probabilmente riceverà ancora  un piccolo “bonus” dal sud.

In generale, la natura delle operazioni è così positiva  che in occasione della prossima riunione del Trump e Putin a Helsinki, creerà un ambiente molto favorevole per i negoziati per il ritiro delle truppe statunitensi da Al-TANF, come nel sud di ribelli siriani hanno nulla da prendere. Naturalmente, anche in tali condizioni, gli americani contratteranno su questo, sperando di ottenere qualcosa in cambio.

Il governo siriano ha inviato autobus al confine con la Giordania per trasportare 20.000 rifugiati siriani fuggiti dai territori sotto il controllo di islamisti radicali. Lo riferisce l’agenzia di stampa El Dorar.
Ricordiamo ora nei negoziati portati avanti dal Centro russo per la Riconciliazione delle parti in guerra e rappresentanti di gruppi di opposizione non sono riusciti a raggiungere un accordo, in base al quale i militanti si sarebbero dovuti impegnare a deporre le armi e a regolarizzare le loro posizioni sotto il controllo dell’SAA.

negoziatori
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Collegamento sorgente: fonti varie e col cassad

 

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