SIRIA -È partita una nuova campagna di discredito contro Assad?

Come è noto, il riavvicinamento di alcuni paesi della Lega Araba (come gli EAU), non è gradito a Washington.

Anche Erdogan sta cercando di migliorare i rapporti con Assad in vista delle prossime elezioni presidenziali nel 2023. È quindi plausibile che Washington ricominci a fare pressione sulla Siria, per colpire indirettamente la Russia.

In un contesto di grave conflittualità tra USA e Russia, non bisogna farsi eccessive illusioni che gli Stati Uniti lasceranno stare la Siria, stretto alleato della Russia. Purtroppo, nel fine settimana la macchina da guerra della propaganda – che prima costruisce discredito per poi giustificare ennesime sanzioni e nuovo attivismo distruttivo -, si è rimessa alacremente all’opera.

Nelle ultime ore abbiamo avuto vari segnali: il canale televisivo libanese Al-Manar, vicino all’organizzazione sciita Hezbollah, ha riferito che sarebbe stato compiuto un tentativo di omicidio del presidente siriano Bashar al-Assad. Secondo al Manar, avrebbe cercato di uccidere Assad mentre si stava dirigendo alla moschea per partecipare alle preghiere durante la festa di Eid el-Fiter.

Ma ci sono immagini di Assad nella Moschea che ha preso parte alla preghiera islamica dell’Eid al-Fitr, fine del Ramadan, nella Grande moschea Al-Hassan a Damasco.

In realtà sembra si tratti di tre colpi di mortaio caduti la mattina presto nel quartiere Malki, rivendicati da due gruppi islamisti, Liwa al-Islam e Liwa Tahrir al-Sham, i quali hanno successivamente rivendicato separatamente la responsabilità dell’attacco. Islam Alloush, portavoce della brigata Liwa al-Islam, ha dichiarato: “Abbiamo lanciato razzi Grad alle 7:20, con l’intenzione di colpire Bashar al-Assad. Avevamo pianificato l’operazione per una settimana”.

Il ministro dell’informazione siriana ha commentato l’episodio dicendo che non è successo nulla e che è ridicolo.

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Contemporaneamente alcuni giornali hanno oggi ripreso a denunciare le ‘fortune di Assad’ e ‘i crimini di Assad’. Già in passato ci sono state campagne di discredito verso Assad e sua moglie, esse hanno la particolarità di partire contemporaneamente su molti media, palesando così una regia unica.

La fonte che in questi giorni ha denunciato le fortune di Assad è il Dipartimento di Stato americano, secondo il quale “la famiglia del leader siriano Bashar Assad vale probabilmente $ 1 miliardo – $ 2 miliardi, nonostante gli sforzi guidati dagli Stati Uniti per isolarlo durante la brutale guerra”. (al Arabiya)

Per quando riguarda poi nuove rivelazioni di “crimini di Assad”, questa volta a lanciare le nuove accuse – risalenti al 2013 – è il giornale inglese ‘The Guardian’ che ha pubblicato il video di una videocassetta in cui si vede l’esecuzione di 41 arrestati che sarebbe stata compiuta nel sobborgo di Damasco Tadamon dalla sezione 227 dell’intelligence militare nell’aprile 2013.

Il videoche si chiama “massacro di Tadamon” – in realtà non dice molto degli uccisi, visto che nel 2013 siamo in piena guerra per procura e in un periodo molto acceso degli scontri, dove l’altra parte giustiziava sistematicamente i soldati catturati.

Precisamente nel 2012, la maggior parte di Tadamon è stata catturata dai ‘ribelli’ che combattevano sotto la bandiera del Free Syrian Army (FSA). Nel 2015 lo Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (ISIL) ha rilevato parte dell’area dall’FSA. Le forze governative hanno ripreso il pieno controllo di Tadamon in un’offensiva militare nel 2018.

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La parte occidentale – che ha la responsabilità morale di centinaia di migliaia di civili in Siria -, parla di crimini di guerra

Tra le crudeltà della parte occidentale è da notare che lo stesso Saddam Hussein fu ucciso tra le risa dei suoi esecutori e la sua impiccagione non fu certo più civile di ciò che si mostra. Stessa cosa per Gheddafi tramite sicari appositamente mandati da un paese occidentale.

È totalmente in cattiva fede attribuire – nelle fasi concitate di una guerra che era arrivata nella capitale – tutte le azioni al presidente Assad, quando dalla parte di Assad operavano una varietà di formazioni che erano alle prese non con un esercito regolare ma con terroristi che uccidevano senza pietà i militari siriani catturati ed anche civili se solo si palesava un qualche legame con Assad. Ricorderemo in questo senso, che anche semplici postini vennero uccisi nel peggior modo, anche arsi vivi nei forni o a motivo della loro etnia, solo perché alawiti. 

Se chi riprende questi fatti deplorevoli avesse un minimo di onestà intellettuale e lealtà dovrebbe riconoscere che la responsabilità morale di centinaia di migliaia di civili è dell’occidente che ha organizzato una guerra per procura in Siria.

Ovviamente, se ci sono responsabilità individuali, si facciano adeguate indagini e si puniscano i colpevoli. Bisogna sempre condannare simili prassi, se accertate ma, allo stesso modo, è palesemente opportunistico usare il falso umanitarismo solo da una parte, quando la stragrande maggioranza dei crimini sono stati effettuati dal civilissimo occidente che ancora oggi commina inique sanzioni contro la Siria. Lungi da giustificare questi crimini, è notorio che eccidi simili sono avvenuti in una quantità di casi anche durante le operazioni occidentali in Afghanistan e in Iraq e, addirittura, abbiamo visto proprio in questi giorni esecuzioni e torture di prigionieri russi.

Ciò che quindi è deplorevole è l’uso di questi fatti ad orologeria e sempre strumentalmente. Inoltre, l’occidente dimentica troppo facilmente i suoi crimini e le sue forze proxy, quali l’ISIS, e le milizie salafite che esso stesso ha addestrato e rifornito in Siria.

Infine, se i media non fossero in perfetta malafede, segnalerebbero che il presidente Assad ha appena concesso una ennesima amnistia a insorti in armi contro lo stato siriano. A seguito dell’amnistia un gruppo di detenuti in carcere sabato è stato rilasciato con la grazia concessa dal presidente siriano. La decisione prevede la concessione dell’amnistia ai soggetti coinvolti in “reati terroristici” commessi prima del 30 aprile 2022, ad eccezione dei crimini che hanno portato alla morte di civili.

Per essere il feroce dittatore che l’occidente continua a descrivere, non pare che questo genere di atti siano coerenti. La stessa cosa non si può dire per il destino che la Gran Bretagna e gli USA hanno riservato ad Assange, reo di aver esercitato la libertà di denunciare i crimini USA in Iraq ed in Libia.

Solo degli sprovveduti possono credere che i seguenti eventi siano casuali.

È ovvio che certe accuse non partono casualmente, ma seguono un preciso disegno. Vedremo prossimamente il loro manifestarsi più chiaro.

Nel frattempo, come già detto, la chiave di lettura di questi eventi è chiaramente legata alle gravi tensioni in corso tra USA e Russia e con lo sfondo del riavvicinamento dei paesi arabi con Assad.

VP News

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