Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha indicato quali aree della Siria saranno attaccate per prime, nell’imminente operazione militare nel nord della Siria.
Secondo quanto affermato da Erdogan, la quarta invasione della Siria interesserà principalmente due aree: Tal Rifaat e Manbij. Entrambe le aree sono controllate dalle SDF filoamericane curde, ma c’è anche la presenza della polizia militare russa e delle truppe governative siriane.
Le truppe turche colpiranno dal lato delle regioni siriane di Afrin, Aazaz e Jarablus già sotto il loro controllo. Come prima, la principale forza d’attacco sarà costituita dai gruppi locali filo-turchi riuniti nell'”Esercito nazionale siriano” (SNA). Ieri hanno già sparato contro le posizioni dei curdi dall’artiglieria.
I curdi siriani non vorranno rinunciare a questi territori e cercheranno di opporsi. Tal Rifaat ospita migliaia di curdi espulsi dalla vicina regione di Afrin, che la Turchia e gruppi islamisti filo-turchi hanno rilevato nel 2019. E Manbij è la città per la quale i curdi hanno combattuto duramente contro i terroristi dello Stato Islamico nel 2016, e che si sono presi a costo di uccidere fino a mille dei loro combattenti.
Tuttavia, senza il supporto esterno, è improbabile che le forze curde siano in grado di resistere al potere combinato delle forze armate turche e dei gruppi locali.
Pertanto, la questione principale in questa storia sarà la posizione degli Stati Uniti e della Russia. Tra loro non c’è più il coordinamento che c’era prima della guerra in Ucraina: questo ovviamente, fa il gioco di Ankara. Tuttavia, ciascuna parte ha qualcosa da perdere: immagine, influenza sui curdi e posizioni in Siria.
Il segretario di Stato americano Anthony Blinken, parlando oggi alla NATO, ha affermato che l’operazione militare della Turchia in Siria minerebbe la stabilità regionale e che Washington è contraria alla sua attuazione. Tuttavia, interverranno dalla parte dei curdi? Probabilmente no.
La Federazione Russa commenta meno questa situazione. Il giorno prima dell’inizio dell’operazione si sono svolte conversazioni telefoniche tra Erdogan e Putin. Che cosa hanno concordato e se hanno concordato è una questione aperta. Apparentemente, conosceremo la posizione di Mosca riguardo all’invasione turca e dei possibili accordi a breve.