Il quotidiano libanese al Akhbar pubblica un documento forse falso, ma ciò non cambia di molto i fatti che si vanno svolgendo in Siria.
Il quotidiano libanese al-Akhbar ha pubblicato un documento trapelato che rivela il ruolo di Ilham Ahmad, co-leader del Consiglio democratico siriano (entità curda sostenuta dagli Stati Uniti) “nella collaborazione con l’agente israeliano del Mossad, Mordechai (Moti) Kahana”. L’accordo prevede che il petrolio saccheggiato nel nord della Siria nella zona orientale dell’Eufrate venga venduto e immesso nel mercato internazionale.
Precisamente il documento pubblicato da Al-Akhbar riferisce che il presidente congiunto del Comitato esecutivo del cosiddetto Consiglio democratico della Siria, ha autorizzato Kahana a rappresentare il Consiglio su tutte le questioni relative alla vendita di petrolio siriano nelle aree controllate da Milizie curde. Più chiaramente, Kahana è adesso intermediario unico per tutte le questione di vendita di idrocarburi siriani. Di conseguenza, è chiaro che se questa notizia fosse vera, tutte le transazioni e le strutture sono fornite da Israele e quindi è evidente che principalmente Israele lucrerà su queste operazioni.
La smentita dei curdi
Il consiglio Democratico siriano curdo che amministra il nord della Siria ove si trovano i pozzi di petrolio ha però smentito la scoop del giornale libanese: vedi qui.
Forse il documento è falso o mal interpretato, leggiamo infatti questa dichiarazione dell’amministrazione del Nord Syria nel gennaio 2019:
“Come risultato della guerra e dell’instabilità nel paese, attualmente non disponiamo dei mezzi e dell’infrastruttura per produrre una grande quantità di petrolio che è sufficiente per vendere nei mercati esteri; la quantità di petrolio estratto è appena sufficiente a soddisfare i bisogni della nostra popolazione nella regione “, ha detto il co-presidente del dipartimento delle risorse petrolifere nell’amministrazione autonoma, Saad Assaf. (A Press Release about the Article Published by the Lebanese Newspaper of “Al Akhbar”).
Nello stesso tempo è anche vero che esistono notizie pregresse di vendita ad Israele di petrolio siriano fin dal 2015.
Comunque vera o non vera che sia la notizia del giornale libanese, ciò non scalfisce di molto l’attività israelo- statunitense in Siria, di chiara e fattiva matrice pro insurrezione: le attività israeliana a favore dell’opposizione armata siriana, è cominciata dal 2012 ed al centro c’è il nome di Moti Kahana.
Ma Moti Kahana ha comunque un ruolo ….
Moti Kahana, nato nel 1968 a Gerusalemme, è un uomo d’affari e filantropo americano-israeliano. All’inizio della sua carriera stabilì una importante agenzia di noleggio di automobili che portò alla sua fondazione di Automoti, una società successivamente venduta a Hertz. Nel 2005 Moti Kahana ha sviluppato e brevettato la telecamera automatica “Auto Eye” che fino ad oggi è stata implementata negli aeroporti e nelle agenzie di noleggio auto negli Stati Uniti.
Durante la guerra siriana Moti Kahana ha stanziato considerevoli somme di denaro a sostegno dell’opposizione armata siriana. Ha finanziato il gruppo di opposizione armata che ha portato il senatore John McCain in una visita in Siria. L’invito e lo stesso finanziamento del viaggio del Senatore John McCain nel 2011 in Siria è opera sua. Moti ha coinvolto anche altri uomini d’affari israeliani e americani per fornire aiuti umanitari ai rifugiati della Guerra Civile siriana.
Tra le azioni ‘benefiche’ del funzionario israeliano ricordiamo che ha fornito passaporti a centinaia di membri dell’opposizione siriana e alle loro famiglie. Tre anni fa Moti ha fondato l’organizzazione Amaliah.org, che ora lavora in tandem con la Forza di difesa israeliana e in Siria con il Consiglio democratico della Siria. Ovviamente questi sono tutti una serie di elementi che fanno capire che Moti Kahana lavora con il governo israeliano. Quindi tutte le aree petrolifere siriane sono gestite da Israele.
Bombardare, supportare i terroristi ed aiutare…
Naturalmente fornire aiuti umanitari in Siria quando il proprio paese è direttamente responsabile di quelle distruzioni, è ipocrita e addirittura grottesco. L’aiuto tramite altre Ong di cui Moti è a capo – come ‘IAC’ la fondazione Israelo- Americana – è arrivato anche in Idlib: questo fa supporre anche rapporti con al Qaeda, ovvero il gruppo terrorista Tharir al Sham che amministra la città di Idlib. In particolare Moti ha fornito ad Idlib tutto il necessario per due scuole ma nel comunicato non ha menzionato affatto che il programma delle scuole e che la città stessa è sotto il controllo di al Qaeda. E’ inoltre paradossale che ci si faccia promotori di questo titpo di aiuto quando il Free Syrian Army (FSA) – ovvero l’opposizione siriana che lo stesso ha supportato – ha ucciso un certo numero di professori e medici, solo perchè erano governativi.
Placet USA e sciacallaggio unitario e coordinato
Naturalmente è impensabile che tutto questo sia avvenuto senza il placet USA: gli Stati Uniti occupano e sfruttano illegalmente i campi siriani di Omar nel nord della Siria impedendo qualsiasi tipo di commercio con la madre patria. Inoltre, i curdi hanno ricevuto un veto dagli Stati Uniti su un possibile accordo di pace con il governo siriano.
La coalizione internazionale a guida USA però non fa alcuna obiezione che il petrolio venga venduto immesso sul mercato internazionale tramite un intermediario israeliano. In altri termini: a Washington interessa che tutto concorra al risultato della devastazione della Siria e Moti Kahana è il referente israeliano in Siria.
Syrian dissident Kamal Al-Labwani; Israeli businessman working on behalf of Syrian rebels, Moti Kahana; and “someone special” met today at Trump Hotel DC https://t.co/JhtPGlZcP7 pic.twitter.com/8a5P7dJbDQ
— Zach Everson (@Z_Everson) 12 gennaio 2018
Ad aggravare la già pessima situazione di penuria di carburante è stato messo fuori uso dopo un attacco di terroristi il gasdotto del giacimento di gas al-Shaer che trasportava gas all’impianto di gas Ebla a est di Homs . La condotta del gasdotto trasporta 2,5 milioni di m3 di gas al giorno e fornisce varie centrali elettriche attraverso l’impianto di Ebla.
Il danneggiamento dell’economia siriana è quindi duplice: privazione illegale di risorse e furto dei beni indispensabili per la collettività. A tutto questo si aggiungono ovviamene le sanzioni, via via sempre più severe.
@vietatoparlare