Ancora una tregua sul fronte siriano di Idlib
Yusha Yuseef dal suo account twitter verificato @ MIG29_ e Geo_monitor @ConstantinGreco avvisano che il Ministero della Difesa russo ha annunciato l’inizio di un cessate il fuoco nell’area di Idlib in conformità con un accordo raggiunto con la Turchia a partire dalle 14:00 di giovedì.
Major General Yuri Borenkov announced the start of the ceasefire in the de-escalation zone in Idlib, starting at 14:00 on Thursday..
— Geo_monitor (@ConstantinGreco) January 9, 2020
“Il maggiore generale Yuri Borenko ha annunciato l’inizio del cessate il fuoco nella zona di de-escalation di Idlib, che inizierà alle 14:00 di Giovedi”.
La tregua è solo in Idlib ma non si estende alle regioni occidentali di Aleppo come anche nella parte settentrionale di Latakia. Sembra che la tregua serva per trasferire una certa quantità di militanti in Libia.
IDLIB Altri 20.000 siriani sono fuggiti
Nella giornata di giovedì si segnalano solo due attacchi dei miliziani radicali islamici contro l’esercito siriano. Intanto negli ultimi due giorni sono aumentati i civili che fuggono dai combattimenti e dai bombardamenti delle forze aeree russe e dai gruppi filo-iraniani dalla zona di de-escalation di Idlib al confine turc. Ovviamente lo sforzo per liberari questi territori non sono incruenti e come sempre accade – qualunque sia la forza attaccante – le offensive vogliono dire colpi di artiglierie e bombardamenti aerei. E’ impensabile che nelle zone interessate si possa restare indenni. E’ per questo che nessuno si può tirare indietro dalle proprie responsabilità. Ma purtroppo c’è chi dice che la colpa è del ‘regime’ di Assad. E’ singolare che questo qualuno è colui che ha messo in atto la destabilizzazione ed il rafforzamento dei gruppi jihadisti di professione che ora si dirigono in Libia.
Sullo sfondo degli attacchi delle forze siriane e degli alleati, i residenti dei distretti Maarat-en-Numan e Serakib lasciano le loro case e fuggono in zone sicure della Siria. Secondo l’agenzia di stampa Anadolu altri 20.000 siriani hanno lasciato le loro case nella regione negli ultimi due giorni. Pertanto, il numero totale di sfollati interni dalla zona di de-escalation di Idlib dall’inizio di novembre 2019 avrebbe raggiunto il numero di 379.523 rifugiati.
L’Iran rafforza le sue forze in Siria a Deir Ezzor
Teheran sta rafforzando le sue milizie che combattono con le forze del presidente Assad nella provincia siriana di Deir-ez-Zor, e ha iniziato a reclutare mercenari locali in seguito dell’assassinio del generale Qassim Suleimani da parte degli USA. In risposta all’iniziativa dell’Iran, gli Stati Uniti hanno iniziato a distribuire rinforzi a Deir ez-Zor dalla propria base di Hasaka.
I comandanti di gruppi pro-iraniani hanno reclutato 2.500 arabi locali nella provincia di Deir ez-Zor negli ultimi tre giorni, promettendo di pagare loro 160.000 lire siriane al mese (circa 1.100 lire turche). Inizialmente, furono reclutati residenti nei villaggi di Shukari, Hamdan, Hari e Saadiya.
Il reclutamento di mercenari tra gli arabi locali è il primo passo di Teheran in Siria dopo l’omicidio di Suleimani che era in missione diplomatica per conto del suo paese, come richiesto dal presidente iracheno Madhi.
Nello stesso tempo, dopo l’assassinio di Solimani, l’Iran continua a usare i musulmani sciiti del Pakistan e dell’Afghanistan nelle zone di conflitto in Medio Oriente.
Come parte di queste iniziative, la brigata Fatimiyun, come parte del Iranian Islamic Revolutionary Guards Corps (IRGC), ha iniziato a spostare i militanti afgani nella regione di Shamiya a Deir ez-Zor.
@vietato_parlare