La Comunità internazionale mantiene le sanzioni contro il governo siriano, lo fa – a suo dire – per 'difendere i civili'; tuttavia paradossalmente, sostiene e arma i 'ribelli'.
E' evidente un atteggiamento schizofrenico: la politica occidentale da quando sostene 'la responsability to protect' (l'intervento armato per proteggere la gente), celebra il suo vuoto totale, esalta la sua nullità.
di Patrizio Ricci
E' l'ultima delle sanzioni : per 'difendere i civili (leggesi: 'avvantaggiare i ribelli'), la UE ha vietato dal mese di dicembre 2014 l'esportazione in Siria di carburante 'avio' . La sanzione è stata giustificata come al solito, "l’aeronautica siriana usa il carburante per condurre attacchi aerei contro civili". E' nient'altro che la classica giustificazione per tutte le stagioni: la Siria è un paese soto attacco. L'aviazione siriana deve respingere una aggressione sostenuta da potenze straniere per interessi terzi.
Mantenere le sanzioni con il pretesto che il governo siriano 'attacca i civili' ci riporta alla mente la distruzione della Libia operata dalla coalizione dei volenterosi 'per difendere i civili'. Con la falsa copertura 'umanitaria' la coalizione occidentale ricorse alla guerra totale ed al bombardamento strategico. Le bombe degli aerei siriani forse sono meno intelligenti, ma quelle 'intelligenti' della Nato in Libia hanno avuto effetti devastanti.
Gli obiettivi furono presi con cura: colpirono il 'nemico' (a cui fu impedito di arrendersi perchè 'non credibile'), ma anche le infrastrutture civili, le stazioni TV, gli acquedotti, le centrali elettriche, i porti, gli aeroporti, le scuole.
Sappiamo com'è andata: i progressi faticosamente raggiunti della società civile compiuti in decenni furono azzerati in pochi mesi. Il paese sprofondò da allora in una voragine che la porterà giù lentamente, fino ad oggi, nella caotica situazione attuale.
Oana Lungescu, portavoce dell’Alleanza Atlantica, ammise: “Dagli elementi che abbiamo raccolto sul campo sembra che civili innocenti siano stati uccisi o feriti, malgrado l´attenzione e la precisione”. Mai si disse apertamente il numerico delle vittime ma esse sono state comunque stimate tra le 20.000 (stima del consiglio di transizione a guerra 'finita') e le 50.000 ( stima basata sui libici che risultano 'mancanti' a guerra finita) .
Alla luce di tutto questo, appare chiaro che la decisione di mantenere le sanzioni contro la Siria, è contraddittoria.
Ha come risultato un solo effetto: rende più gravosa l'autodifesa dei siriani, prolunga ulteriormente il conflitto , aumenta il numero delle vittime ed allontana il ritorno alla normalità, la cessazione delle ingiustizie, delle persecuzioni e delle privazioni.
Ma la cattiva coscienza continua a scaricare ogni responsabilità sul cattivo di turno e la pace non è 'in agenda. Tuttavia', negli ultimi tempi molte voci convergono su un punto. la complicità dell'occidente nella crisi siriana.
Sorprende che ora anche l’ex inviato speciale dell’ONU e della Lega Araba in Siria, Lajdar Brahimi in una intervista (al arabiya), accusa gli USA 'di avere la responsabilità di incoraggiare i gruppi fondamentalistici islamici a sconvolgere il Medio Oriente'.
Noi che possiamo fare? Giudichiamo sempre ciò che succede anche se apparentemente sembra che non possiamo cambiare niente. Perchè è solo nel silenzio della comunità civile che il potere può agire indisturbato.
I nostri governi – questo ci resta- si fondano (costituzionalmente) ancora sul nostro consenso. Perciò per agire indisturbati, per attuare i propri progetti di mantenimento dello 'status quo' , usano la disinformazione e ingenerano confusione nei cittadini. Vogliono farci sentire impotenti, incapaci di cambiare le cose. In definitiva, fanno leva sulla paura, sulla rinuncia, sull'individualismo e focalizzano la nostra attenzione altrove.
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