In definitiva, la Gran Bretagna ha agito come un cobelligerante, schierato dalla parte dell’opposizione armata. E’ chiaro che sono gli stretti legami con la Turchia, l’Arabia Saudita e il Qatar che hanno fatto fare al Regno Unito una tale scelta di campo così e non certo la democrazia o l’aspirazione per la libertà dei popoli che sino principi usati in gran parte abusati ed usati opportunisticamente.
La disinvoltura delle azioni messe in atto da una delle massime democrazie planetarie fa rabbrividire; nell’articolo in questione The Guardian diceva che «il Regno Unito considera le informazioni come elemento vitale di un conflitto moderno» – e che perciò, era necessario che il Ministero della Difesa inglese elaborasse una dottrina per utilizzare la propaganda come una vera potente arma da utilizzare per fornire al pubblico una gestione di informazioni e “comunicazioni strategiche” appositamente confezionate.
[su_spacer]Naturalmente sconcerta come una volta presa una decisione in sede parlamentare, questa possa essere opportunamente cambiata in seguito, utilizzando ambiti occulti in grado di capovolgere completamente la volontà espressa democraticamente. Ma tant’è, la messinscena va avanti ancora: Londra con riferimento alla data dell’articolo del Gurdian aveva speso allora già 2,4milioni di Sterline che aveva destinato ad appaltatori privati che lavoravano da Istanbul per fornire “comunicazioni strategiche e operazioni mediatiche a sostegno dell’opposizione armata moderata”.
In definitiva il governo britannico ha subordinato il diritto di informazione dei cittadini alle necessità strategiche della guerra che rende consigliabile un uditorio addomesticato e la costruzione di un nemico malvagio ed inumano.
Se guardiamo poi, chi sono i gruppi che il governo inglese ha aiutato, rimaniamo ancor più sbalorditi: il giornale londinese cita tra questi gruppi beneficiati dai servizi di ‘Spy Ops’ inglesi, il gruppo Harakat al-Hazm, che ha ricevuto assistenza militare dagli Stati Uniti, ed il gruppo Jaysh al-Islam , quest’ultimo un gruppo paradossalmente istituito e finanziato (insieme ad altri) dalla dittatura saudita. Si tratta di una milizia che mira a creare uno stato islamico sotto la legge della Sharia. A Damasco la milizia è tristemente famosa perchè ha usato come scudi umani contro gli attacchi governativi, civili imprigionati in gabbie (foto n°2). Il primo gruppo citato, Harakat al-Hazm (quello appoggiato dagli USA), è stato invece sconfitto dall’esercito arabo siriano e le sue forze residue si sono fuse con al Qaeda, il Fronte al Nusra.
Alla fine del servizio giornalistico leggiamo: «Un portavoce della Difesa ha detto: “Il Regno Unito è stato un sostenitore di lunga data della opposizione moderata in Siria , che stanno in piedi sia davanti alla tirannia del regime di Assad e sia all’ideologia velenosa e assassina di Daesh ».
Resta da capire ora, se il portavoce quando ha detto queste assurdità, stava facendo ancora campagna propagandistica o mostrasse solo la sua fosse ‘spontanea’ imbecillità.
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