SIRIA – La tremenda dimenticanza di chi pretende ( a suon di bombe) il rispetto dei diritti umani nel mondo

Claude Zerez  –    cristiano siriano di Aleppo rifugiato in Francia con la moglie e i due figli

Ho trascorso 18 giorni ad Aleppo a novembre. Ho incontrato vescovi, sacerdoti, famiglie e leader religiosi e umanitari.Posso descrivere la situazione come l’ho vista:

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La situazione delle nostre famiglie cristiane è drammatica: si soffre la mancanza di gas tanto che per avere una bombola di gas si resta ad aspettare in strada dalla sera alle 18:00 fino alle 10 del mattino seguente. Carenza di olio combustibile: ogni famiglia ha diritto a 100 litri e molti non l’hanno ricevuto. Carenza di pane: certi giorni devi rimanere in coda 5 ore per comprare il pane. Caduta della sterlina siriana a causa della crisi in Libano: prima della guerra 1 € era equivalente a 60 sterline siriane oggi ha superato le 1025 sterline siriane. Gli stipendi finora non sono cambiati troppo: lo stipendio medio di un dipendente è di 35.000 sterline siriane. Il chilo di carne costa 8.000 Lire Siriane. per vivere ogni famiglia ha bisogno di oltre 250.000 L.S. al mese. La maggior parte delle organizzazioni benefiche (Caritas, Oeuvre d’Orient …) non possono più aiutare perché i loro soldi sono bloccati nelle banche libanesi. E senza dimenticare le sanzioni.Un grosso problema collettivo colpisce la società siriana a causa della fuga dei giovani soprattutto per sottrarsi al servizio militare che dura più di 9 anni e inoltre tutti gli uomini anche sposati dai 18 ai 42 anni devono tornare al servizio come riservisti. Questo ha creato un altro problema sociale perchè abbiamo troppe ragazze e matrimoni molto rari, senza dimenticare i tristi casi in cui le nostre ragazze si prostituiscono per sopravvivere. Non possiamo tacere la grande corruzione di certi funzionari, commercianti …

Gran parte dei vescovi ha interrotto gli aiuti mensili alle famiglie. Le famiglie cristiane e musulmane si interrogano sul fatto che si stanno spendendo ingenti somme per ripristinare i luoghi di culto quando le famiglie non sanno come sopravvivere. La chiesa delle anime non è più importante della chiesa di pietra?
Ma bisogna altresì riconoscere che ci sono associazioni come i Maristi Blu e i Vescovi che coprono i costi di operazioni e medicine. Allo stesso modo sono fioriti gemellaggi tra le parrocchie italiane e francesi con le parrocchie di Aleppo, tra cui Padre Alessandro italiano e Padre Bruno francese, che inviano aiuti alle parrocchie armene e melkite; e giungono aiuti da russi e armeni agli ortodossi …

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La situazione politica è molto cupa e complicata soprattutto nel nord, dove turchi, iraniani, russi, americani, francesi si affrontano per il petrolio, senza dimenticare il ruolo dei paesi del Golfo che ancora finanziano le armi. E come dimenticare le 420.000 vittime e lo sfollamento di 14 milioni di siriani?Considerando tutto questo, temo che un giorno i cristiani avranno lo stesso destino degli ebrei siriani, vale a dire che spariranno. Prima della guerra Aleppo aveva più di 150.000 fedeli cristiani, oggi non supera i 28.000 cristiani. Ciò farà scomparire questa peculiare convivenza islamo-cristiana. I cristiani d’Oriente sono rimasti per secoli un ponte di convivialità e dialogo con le varie comunità confessionali ed etniche … Questa esperienza può essere un modello da applicare in Europa nei conflitti sociali e culturali con i musulmani in Europa. 

Ciò che mi ha profondamente toccato è stata la fede dei nostri cristiani che è cresciuta molto e si vede dal fatto che le chiese sono piene. Grande povertà e grande spiritualità. Così i sacerdoti lavorano intensamente con i loro parrocchiani: ne ho visto un esempio commovente nella creazione nella parrocchia di San Dimitri di un laboratorio per paramenti sacerdotali dove lavorano donne vedove. Allo stesso modo ho incontrato giovani volontari che collaborano con i sacerdoti in tutte le aree. Sono stato commosso nel vedere incontri cristiani e musulmani per celebrare insieme il Natale ovunque ad Aleppo e in Siria, con le corali di Damasco, Aleppo, Homs, la Valle dei Cristiani e dei siriaci nel Nord a Qamichli e Hassakè …

Sono stato anche commosso nel rivedere i miei vecchi amici musulmani che mi hanno implorato di tornare in Siria perché ribadivano che noi siamo il vero volto della Siria di tolleranza e storia vissuta per millenni.

Prima di finire invito tutti i nostri cristiani in Europa a pregare per i loro confratelli cristiani in Oriente e a non dimenticare le loro radici cristiane; vi chiedo di non scordare le parole di Papa Giovanni Paolo II: “la Chiesa ha un cuore con due polmoni: la Chiesa orientale e la Chiesa occidentale “. Se un polmone muore la Chiesa diventa menomata.
Ora Pro Siria

 

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