SIRIA – Le attività terroristiche dell’ISIS persistono (e appare un proclama)

Le attività terroristiche dell’ISIS nella zona di Deir Ezzor persistono. Il 6 gennaio, tre soldati dell’esercito arabo siriano (SAA) sono stati uccisi e altri due sono rimasti feriti in un attacco compiuto dalle cellule dell’ISIS nella Siria centrale nel deserto Badia. A seguito di questo attacco l’aviazione russa ha bombardato intensamente terroristi e nascondigli.

Successivamente qualche giornodopo  si è verificato un agguato contro una pattuglia dell’esercito siriano con conseguente morte di 11 militari siriani.

Il 12 gennaio l’ISIS ha attaccato l’avamposto siriano a sud di Deir Ezzor. Diversi agenti dei servizi di sicurezza siriani sono stati uccisi, diversi feriti. Precisamente è stata attaccata la sede della direzione dell’intelligence dell’aviazione siriana (AFID) vicino alla città di al-Kashmah, nella campagna meridionale di Deir Ezzor. Tre ufficiali siriani sono deceduti. Anche questa volta i russi hanno bombardato intensamente i terroristi a sud di Raqqa.

La pubblicazione Southfront riferisce che “più di 205 attacchi aerei russi hanno colpito terroristi, equipaggiamenti e nascondigli dell’ISIS nella Siria centrale dall’inizio del 2022.

Nonostante le forti pressioni delle forze governative siriane e dei loro alleati, l’insurrezione dell’ISIS nella regione centrale è ancora forte. La maggior parte dei recenti attacchi del gruppo terroristico è avvenuta nei deserti di Deir Ezzor e Raqqa. Il gruppo sembra allontanarsi dall’aspro deserto di Homs.

La situazione nella Siria centrale non migliorerà probabilmente senza un’operazione su larga scala. Secondo quanto riferito, le forze governative e i loro alleati si stanno preparando a dare il via a tale operazione”.

Il canale telegram “isistracker” ha tradotto un volantino che l’organizzazione terroristica sta diffondendo tra i residenti:

“Ogni lode sia solo ad Allah, e la sua pace e le sue benedizioni siano sul suo messaggero e servo, il nostro profeta Maometto. Oh, gente e soldati dello Stato Islamico, il nostro amato popolo nello stato di Al-Khair, vi inviamo diversi messaggi a cui attenervi, se volete stare al sicuro:

1. Vi avvertiamo fortemente di non lavorare per l’apostata (le SDF) con qualsiasi pretesto, poiché chiunque abbandoni la propria religione dovrebbe essere ucciso.

2. Mettiamo in guardia il nostro popolo dall’avvicinarsi ai posti di blocco e al quartier generale degli atei e dei loro affiliati o dal soccorrere i loro feriti. Chiunque sollevi i membri feriti di quegli atei sarà severamente punito.

3. Mettiamo in guardia dal lasciare le vostre case di notte durante i raid dei jihadisti nelle case di sospetti, spie e agenti con qualsiasi pretesto, anche se sono vostri vicini o parenti. Tutti coloro che lasciano le loro case, aprono il fuoco o ostacolano le operazioni dei jihadisti saranno severamente puniti.

4. Ci auguriamo che la nostra gente fornisca alloggi per i profughi sfollati e li accolga e li ospiti nelle loro case. Se qualcuno si rifiuta di affittare o dare la sua casa ai jihadisti, faremo saltare in aria la sua casa e questo sarà di lezione su cosa comporterà non aiutare i tuoi fratelli.

5. Invitiamo i membri delle tribù che hanno rinunciato alla loro religione e si sono uniti ai ranghi degli atei a pentirsi prima che sia troppo tardi. Diamo il benvenuto a tutti vogliono pentirsi. Se hanno avuto difficoltà a contattarci, devono annunciare pubblicamente il suo pentimento e rimanere a casa.

6. Chiediamo al popolo dello stato di Al-Khair e a ogni musulmano di iniziare la jihad per amore di Allah e di difendere la tua religione e il tuo onore. Gli atei ti hanno umiliato e ucciso, e non godrai di pace e sicurezza se non sotto il controllo dello Stato Islamico.

Infine, vogliamo portarvi la buona novella. Siamo forti e ogni volta che i crociati arrestano un jihadista, decine di credenti si uniscono ai nostri ranghi”.

Le bandiere ISIS
Le bandiere ISIS

Mentre i terroristi vanno avanti con le loro campagna di terrore a forza di omicidi e brutalità – ben rispecchiati dai loro comunicati che trasudano violenza – , è iniziata l’azione di conciliazione nella provincia di Raqqa. Non è ancora finita nella provincia di Der Ez Zor (Sana)

Il 12-01-2022 nel centro speciale del villaggio di Al-Sabha, nella parte occidentale della provincia di Raqqa, è iniziato un processo globale di risoluzione dello status dei cittadini.
Il 12-01-2022 nel centro speciale del villaggio di Al-Sabha, nella parte occidentale della provincia di Raqqa, è iniziato un processo globale di risoluzione dello status dei cittadini.
Il 12-01-2022 nel centro speciale del villaggio di Al-Sabha, nella parte occidentale della provincia di Raqqa, è iniziato un processo globale di risoluzione dello status dei cittadini.
Il 12-01-2022 nel centro speciale del villaggio di Al-Sabha, nella parte occidentale della provincia di Raqqa, è iniziato un processo globale di risoluzione dello status dei cittadini.

A fronte di queste vicende ed al progressivo impoverimento della maggior parte dei siriani per il conflitto e, soprattutto, per le sanzioni, l’occidente è ancora alle prese con il nemico invisibile a cui – secondo la prospettiva della Nato – si sarebbe aggiunta ora la Russia. Inoltre, l’ipocrisia dei nostri media mainstream hanno ora risfoderato le vecchie accuse contro il presidente siriano Assad. Come noto, queste accuse intendono descrivere Assad come torturatore seriale.  Naturalmente, l’occidente giudica irrilevante che l’accusatore sia stato egli stesso uno che praticava torture e che fosse fuggito in Europa.

Quindi mentre i riflettori si riaccendono per giustificare l’invasività occidentale che ha provocato più di 300.000 morti in Siria. Paradossalmente le stragi di massa hanno meno attenzione, soprattutto quando fatte deliberatamente per ‘dare la democrazia’. Se i leader occidentali fossero sinceri, costruirebbero un mondo migliore da sé stessi e non proietterebbero solo accuse su altri popoli che vivono un contesto assolutamente diverso da quello che l’occidente si autocostruisce per autogiustificarsi (e preparare una opinione pubblica indifesa alla propaganda).

Vp News

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