Si susseguono le indiscrezioni sul fatto che la Russia avrebbe chiesto alla Siria una partecipazione allo sforzo bellico per 3 miliardi di dollari. In realtà non esiste una conferma di questa indiscrezione, mentre esistono dati che sono una rappresentazione abbastanza oggettiva dell’ammontare della spesa bellica affrontata dalla Russia all’inizio del mese di marzo 2018.
I dati sono stati forniti dal ‘Partito Democratico Unificato Russo – Jabloko’ e pubblicati sul magazine russo ‘‘Gorgonua”:
Il costo totale della spesa della Russia per la guerra in Siria all’inizio di marzo 2018 è compreso tra 172 e 245 miliardi di rubli (da $ 3 miliardi – a $ 4,3 miliardi). Questa conclusione è stata raggiunta dal dipartimento di analisi degli esperti del partito russo Yabloko. Il partito ha spiegato che il divario tra il rating superiore e quello inferiore è dovuto a chiare contraddizioni nelle dichiarazioni del ministro della Difesa russo Sergei Shoigu. Secondo gli analisti di Yabloko, il capo del dipartimento della difesa russo ha presentato cifre non rispondenti verità.
Il valore ufficiale dell’operazione militare russa in Siria non è stato reso noto. Nel marzo 2016, il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che i primi sei mesi dell’operazione militare sono costati 33 miliardi di rubli al bilancio della Federazione russa. Il ministero della Difesa russo ha ripetutamente affermato che i costi della campagna siriana non superano le stime per l’addestramento militare e operativo delle truppe.
Yabloko ha utilizzato nei calcoli le sortite di combattimento dell’aviazione russa, il lancio di missili da crociera Calibre, la perdita di equipaggiamento militare, la manutenzione del personale, i pagamenti alle famiglie delle vittime, nonché la campagna siriana dell’incrociatore della portaerei ammiraglio Kuznetsov.
Secondo le stime di Yabloko, le sortite aeronautiche costano alla Federazione Russa da 142,74 a 209,04 miliardi di rubli. Il lancio dei missili da crociera Calibre – è costato da 5,98 miliardi a 9,97 miliardi di rubli. La perdita di equipaggiamento militare è costata ai contribuenti russi da 16,94 a 19,14 miliardi di rubli. Altri 5,04 miliardi di rubli sono costi di manutenzione del personale e 132 milioni di rubli per pagamenti alle famiglie delle vittime. La campagna dell’ammiraglio Kuznetsov è costata alla Russia da 1,5 a 1,8 miliardi di rubli.
Ivan Bolshakov, capo dell’esperto e dipartimento analitico di Yabloko, ha spiegato che il divario significativo tra le stime superiore e inferiore del costo della campagna è dovuto alle contraddizioni nei dati sulle sortite di combattimento dell’aviazione russa.
Il 22 settembre 2017, il Ministero della Difesa ha riportato 30.650 sortite. Nel dicembre 2016, il primo vice comandante in capo delle forze dello spazio militare Pavel Kurachenko ha parlato di circa 30 mila sortite in 15 mesi. E il 22 dicembre 2017, Shoigu ha annunciato 34 mila sortite, che non corrispondono ai dati dei rapporti settimanali del Ministero della Difesa.
Gli analisti di Yabloko ritengono che il costo reale della partecipazione della Russia alla guerra in Siria potrebbe essere 1,5 volte superiore, poiché i calcoli non tengono conto dei costi delle partenze di aerei a lungo raggio, del lancio degli ultimi missili da crociera X-101 e del trasferimento delle truppe russe nelle aree di combattimento, dispiegamento di un sistema di difesa antimissile in Siria, nonché il mantenimento della società militare privata Wagner. Inoltre, non hanno tenuto conto del costo dell’addestramento dell’esercito siriano, delle spese militari indirette per la propaganda e di eventi come un concerto a Palmira e il risarcimento delle perdite indirette, inclusa la sciagura del TU-154 sul Mar Nero .
Non risultano invece notizie di pagamenti in denaro pretesi dalla Russia riferiti alla partecipazione allo sforzo bellico. La fornitura di equipaggiamento vario è stato offerto dalla Russia in parte a titolo gratuito ed in parte con l’apertura di linee di credito e/o tramite concessioni in esclusiva alle aziende russe per la ricostruzione e lo sfruttamento minerario. Mentre non si ha notizia di risarcimenti da parte di Damasco collegati a spese belliche sostenute da Mosca per il funzionamento del proprio asset.
Evidentemente sollevare illazioni su questa circostanza per dimostrare la mala fede di Putin o di Assad o dimostrare quali altre cattiverie, è ben distante dalla verità delle cose. L’amicizia tra la Russia e la Siria non è cosa di ieri ma consolidata ed antecedente l’attuale crisi.
@vietatoparlare