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Siria: le uniche alternative sono o il compromesso a Ginevra sono la vittoria militare completa di Assad o una grande guerra con la partecipazione della NATO

Prima dei negoziati il ministro degli esteri russo Lavrov, fece questa intervista, e la prima opzione allo stato attuale è completamente da escludere. Utile lettura per capire il puno di vista alternativo e non dissociato dalla realtà.

Vietato Parlare

1) la Russia ha offerto agli Stati Uniti il rispetto di una serie di condizioni “semplici” per attuare il cessate il fuoco in Siria;

2) la situazione può ora evolvere in una delle tre opzioni: compromesso negoziato, vittoria militare di Assad, una grande guerra con la partecipazione di tutti gli attori esteri. Lavrov ha anche chiarito che, nonostante tutte le minacce emesse da NATO e Turchia, Stati Uniti e UE non sono pronti per la terza opzione, l’unica domanda ora è chi costringerà chi ad accettare le condizioni per i negoziati sul destino della Siria;

3) La Turchia, a dispetto di tutte le minacce, difficilmente avrà il coraggio di avviare un ampio intervento in Siria, ora che le Forze aerospaziali russe vi sono schierate.

  1. “Senza rivelare troppi particolari, faccio notare che a differenza di quelli, compresi i nostri colleghi statunitensi, che chiedono costantemente l’immediato cessate il fuoco, cosa a cui gli alleati degli Stati Uniti nella regione sono contrari perché insistono a che il cessate il fuoco vada discusso solo dopo che Bashar Assad sia andato via, abbiamo proposto a Washington uno scenario specifico, che ha preso in esame.[su_spacer]Il segretario di Stato Kerry vi ha fatto riferimento nell’intervista. Spero che le nostri semplici proposte non prendano a Washington troppo tempo per essere considerate”. Dopo aver circondato Aleppo con forze siriane ed iraniane, la Russia ora punta la pistola in testa ai terroristi e, rivolgendosi ai loro padroni in preda al panico, ha elencato una serie di condizioni per i negoziati. Sono abbastanza semplici: ritirare i terroristi, lasciare che l’opposizione politica di Assad capisca i dettagli delle riforme costituzionali e, più cinicamente, dividere la Siria in sfere d’influenza, pur mantenendo sovranità e integrità del Paese.

    Se i termini non sono accettati, l’accerchiamento si chiude, Aleppo verrà liberata dai terroristi, il confine con la Turchia preso sotto controllo e quindi lasciare i loro terroristi senza aiuti.

  2. “Il famoso studioso orientalista russo Vitalij Naumkin, di recente mi ha detto che vede tre possibili scenari per la Siria: compromesso a Ginevra, vittoria militare delle forze del governo e una grande guerra con la partecipazione diretta di diverse potenze estere. Siete d’accordo con questa valutazione? Se sì, quali di esse vi sembra più probabile?

Lavrov:  Sono d’accordo, tutto questo è sul tavolo. Se i negoziati non hanno successo o non sono autorizzati ad iniziare, l’accento sarà posto sulle soluzioni militari“. Dopo aver concordato con la valutazione di Naumkin, Lavrov ha capito che le uniche alternative al compromesso a Ginevra sono la vittoria militare completa di Assad o una grande guerra con la partecipazione della NATO. Poiché Turchia e Arabia Saudita sottolineano che invieranno forze in Siria solo nell’ambito della coalizione degli Stati Uniti.

Ciò suona minaccioso, ma in realtà significa che non andranno in Siria senza gli Stati Uniti. Qui va ricordato che Stati Uniti e NATO lanciano interventi militari solo contro i molto deboli che non potrebbero infliggere pesanti perdite. La presenza delle Forze Aerospaziali russe in Siria cambia radicalmente la situazione ed è il principale ostacolo all’intervento. La “particolare attenzione a soluzioni militari” può essere ciò che vogliono, ma parole e azioni non sono la stessa cosa.

  1. (Rispondendo alla domanda su ciò che la Russia avrebbe fatto in caso d’invasione turca della Siria) “Non credo che accadrà, perché le piccole provocazioni che ho già citato (tendopoli, fortificazioni a 100-200m in territorio siriano lungo diversi chilometri) non sono l’invasione. Non penso che la coalizione degli Stati Uniti, che comprende la Turchia, permetterà a tali piani irrazionali di materializzarsi…Abbiamo preso tutte le misure di sicurezza necessarie: i nostri bombardieri volano solo con la copertura dei caccia. Abbiamo schierato S-400 e altri sistemi di difesa aerea che proteggono lo spazio aereo utilizzato dai nostri piloti“.

    Riconoscendo che NATO e Turchia fanno una minaccia dopo l’altra, attuano preparativi per l’invasione, commettono violazioni di confine secondarie e, attenzione, discutono con lo SIIL su cosa fare dopo, così come preparano i corridoi tra le forze curde per rifornire i terroristi, Lavrov è fiducioso che, nonostante tutto ciò, i turchi e i loro padroni non oseranno iniziare una grande guerra in Siria. Inoltre ha implicato che la sua fiducia non è priva di fondamento, ma fondata sulla presenza dei sistemi di difesa aerea russi. Credo che sia del tutto ragionevole essere fiduciosi.

    Chiamando le cose col loro nome, la Russia da un lato ha fermato la minaccia dei terroristi filo-occidentali e avvertito che un diretto intervento turco a sostegno dei terroristi sarà costoso, e dall’altro offre negoziati agli Stati Uniti alle sue condizioni. Negoziati aperti al compromesso sulle questioni siriane interne, ma categorici sul principio della questione: in primo luogo i terroristi vanno espulsi dalla Siria, poi si decide il destino della Siria.

Lavrov ha fatto un’altra osservazione importante, non affrontando una specifica questione internazionale, ma universale: la scelta tra salsiccia e onore. Ricordino queste parole, coloro che criticano lo Stato russo contemporaneo, in modo che in futuro non sarà possibile scrivere sciocchezze e non si dirà che non si capiscono i principi della politica estera della Russia: “Si potrebbe dire che si desidera un pezzo di pane con salsiccia e marmellata con il tè, perché “a chi importa della Crimea e di ciò che succede ai russi lì o del colpo di Stato”. O si sceglie un percorso diverso.

Non sarò mai a favore dell’abbandono degli interessi economici, della necessità di creare condizioni favorevoli ai nostri sviluppo economico e crescita. Ma un Paese come la Russia non può “girare come una banderuola” a seconda di ciò che desidera la pretesa potenza mondiale che crede di decidere il destino di tutti i Paesi e i popoli del pianeta“.

Ecco perché i “poteri forti” vogliono distruggerci. Proprio come fecero nei periodi zarista e sovietico. Anche se penso che siamo pronti a compromessi tra pari, non siamo una banderuola e non possiamo essere comprati con una salsiccia.

fonte:  SitoAurora  Traduzione di Alessandro Lattanzio –

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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