Siria – Per aiutare la Turchia e accontentare i sauditi ogni scusa è buona, ma quella umanitaria è infallibile.

La gente fugge da Aleppo in cerca d’aiuto sopratutto sospinta dai bombardamenti dei ribelli (sono gli esiti  dell’interessamento occidentale) e la Merkel prende ancora al volo l’opportunità per fare nuovamente da sponda ai suoi amici turchi. Ma le scuse sono insostenibili. Nel frattempo si è scatenata una campagna mediatica che invoca corridoi umanitari (che hanno loscopo di tenere aperta la frontiera turca e quindi continuare ad alimentare la logistica dei ribelli) e zone cuscinetto: sono le buone intenzioni del ‘lupo travestito da pecora’:

di Vietato Parlare

Mentre la Merkel oggi si dice scioccata per i raid russi su Aleppo a Mosul 300 civili sono giustiziati da ISIS . Ma indignarsi per i morti di Mosul ‘non gli serve’ perchè la sig.ra Merkel (e purtroppo non è la sola) cerca di esercitare tutta la propria influenza per dimostrare (scorrettamente) all’opinione pubblica che la creazione di ‘zone cuscinetto‘ o ‘corridoi umanitari‘ verso la Turchia sia ora la cosa più urgente.

La Merkel è un capo stato: sicuramente per informarsi non legge i tabloid di gossip, perciò sa senz’altro come stanno effettivamente le cose. Sa senz’altro che la realtà è un’altra. Sa senz’altro che non ci sono bombardamenti russi sulla città di Aleppo. Ma la signora Merkel ha cattiva coscienza: il suo ‘scioccarsi’ è solo a nostro uso e consumo; finalizzato solo a suscitare la nostra riprovazione per avere ‘mani libere’.

Non è difficile capire che siamo continuamente raggirati. I bombardamenti  effettuati fino ad adesso dentro Aleppo sono opera esclusiva delle varie formazioni di ribelli che stanno sfogando la loro frustrazione sui civili che abitano nei quartieri sotto protezione governativa, ovvero sulla maggior parte della popolazione residente. E ricordate, ad Aleppo non esistono ‘ribelli moderati’: sono presenti solo i qaedisti di al-Nusra e miliziani islamisti di Ahrar al-Sham (costituiscono la stragrande maggioranza delle forze anti-Assad ivi presenti).

Quindi di bombardamenti russi sulla città di Aleppo, almeno finora, non ce ne sono stati. Di bombe su Aleppo ne sono cadute ma esse provengono da altrove. Padre Ibraim, il parroco della parrocchia della città, testimonia che: “L’offensiva di Assad per riprendere la città ha scatenato l’ira dei ribelli. «I missili distruggono tutto, ci sono morti e migliaia di sfollati. “. Nessuna citazione di bombardamenti russi  all’interno della cintura cittadina e (di conseguenza) nessuna menzione di morti o sfollati per le cause descritte dalla Merkel.

D’altra parte, basta leggere i report quotidiani del Ministero della Difesa russo, ed anche quelli dei ribelli : tutti confermano che questa è l’evidenza dei fatti . Gli attacchi aerei della’aviazione russa e siriana sono attualmente concentrati sulle campagne intorno alla città e non sulla città: l’esercito siriano attualmente sta svolgendo una manovra ‘a tenaglia’ che tenta di accerchiare completamente Aleppo con l’obiettivo di vincere la guerra (riprendere Aleppo che è la prima città siriana avrebbe questa valenza). Cosa avverrà successivamente? Non è escluso che alla fine, come è successo ad Homs ed in altre località, si permetterà ai miliziani di lasciare la città per evitare ulteriori danni alla popolazione civile.

Se di bombardamenti semmai ce ne saranno, saranno concentrati su obiettivi specifici situati nei quartieri tenuti dai cosidetti ‘ribelli’ (e non naturalmente su quelli governativi). Ma è molto difficile che avvengano, perchè a quel punto non avrebbero senso. Più probabilmente la battaglia si svolgerà casa per casa, edificio per edificio. E’ qualcosa che nessun militare auspica (perchè vorrà dire un alto numero di perdite) ma fose sarà  inevitabile perchè dall’altra parte ci sono terroristi e non combattenti di un’opposizione disponibile a trattare.

C’è da scommettere che da domani tutti i leader europei riprenderanno le parole della Merkel. E i media ‘di intrattenimento’, sempre conniventi con il potere,  non avranno niente da obiettare.  Però benchè pochi, ci sono comunque giornalisti intellettualmente onesti. E’ il caso di Alberto Negri, che sul Sole 24 Ore (è un quotidiano economico ma ci ha azzeccato spesso sulla Siria) di oggi così sintetizza la situazione in atto:

[su_quote]La Turchia ha chiuso la frontiera ai profughi proprio per avere l’occasione di penetrare dentro la Siria e spezzare le linee di difesa dei curdi siriani che sono il loro obiettivo principale in quanto ritenuti alleati del Pkk.

Ad Ankara dei rifugiati non importa nulla: il presidente Erdogan pensava di usarli come massa di manovra contro il regime di Damasco ed per estendere la sua influenza in Siria ma la resistenza di Assad e l’intervento della Russia hanno fatto saltare i suoi piani.

Adesso la Germania va in soccorso di un governo islamico che ha aperto l’autostrada della Jihad e contribuito al caos sirian[/su_quote]

E così prosegue:

[su_quote]Di fronte alla possibilità che Assad con l’appoggio di Mosca, di Teheran e degli Hezbollah possa restare in sella e vincere la guerra, l’Occidente trova un comodo e interessato alleato nella Turchia per impedire un’affermazione della Russia e dell’unico fronte che combatte l’Isis sul campo.

Americani, sauditi e turchi non hanno mai avuto l’intenzione di eliminare il Califfato ma solo di tenerlo sotto controllo intanto che svolgeva il suo compito di abbattere il regime di Assad e di contenere l’influenza regionale dell’Iran.

Allora milioni di profughi in Iraq, Siria, Giordania, Libano, Turchia, sembrava che fossero un prezzo equo pur di far fuori il raìs siriano.

L’impressione però è che l’Occidente e la signora Merkel si siano svegliati tardi e di affidino a un raìs, quello turco, che non è la soluzione ma una parte del problema.[/su_quote]

Non vi voglio ammaliare con doti che non ho. Per intenderci, non ho le doti della poesia di Quirico (che non riesce a resistere alla sua vena poetica neanche quando fa cronaca come inviato di guerra (e così si dimentica della cronaca..): peccato perche ora che è ad Aleppo e ci potrebbe dire se ci sono questi bombardamenti russi   ma purtroppo nella sua cronaca, al di là dell’elegante  esercizio letterario, non ho trovato molti dati.  Sullo sfondo del suo articolo si scorgono i suoi soliti sentimenti, diffusi in un clima di inesorabile sofferenza senza perchè, senza risposte: parlare ancora di ‘rivoluzione scippata’ non sarebbe corretto, e poi questa volta è entrato dalla porta di casa, così forse è per questo che non è andato oltre l’allegoria.

Qui di seguito troverete un resoconto sulle attività belliche in corso nel governatorato di Aleppo da sabato fino ad oggi: qui. Cosa sta accadendo non è affatto un mistero: noterete da soli che non è in corso nessuna azione militare russa (o governativa) diretta su Aleppo o su aree densamente popolate. Munizionamento di medio calibro, missili, mortai e bombole di gas riempite di pezzi metallici e quant’altro (il limite è solo la fantasia) invece continuano ad essere lanciati dai ribelli con rinnovata foga contro la popolazione civile nei quartieri tenuti dai governativi (e non suscitano nessuno ‘shock’).

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Correlati – vedi anche Piccole Note: ”Siria la sospetta emergenza umanitaria e la Turchia”

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