SIRIA – Prolungato per ulteriori sei mesi il passaggio attraverso il valico tenuto da HTS

Aiuti umanitari sì ma possibilità di ricostruzione no, ovvero come tenere un intero popolo in scacco per fame

Il 9 luglio, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato all’unanimità una risoluzione sull’estensione del meccanismo di assistenza transfrontaliera nella Repubblica Araba Siriana, preparata congiuntamente dalla Federazione Russa, dagli Stati Uniti, dall’Irlanda e dalla Norvegia.

Turchia e Siria condividono 822 chilometri di confine. Ci sono nove ingressi di confine precedentemente stabiliti in cinque province (Hasaka, Raqqa, Aleppo, Idlib e Latakia).

La risoluzione prevede l’estensione dell’unico checkpoint di Bab al-Hawa al confine siro-turco per 6 mesi, con possibilità di essere rinnovata al termine, per ulteriori 6.

La Russia è stata costretta ad un compromesso, nella speranza che si mitighino le sanzioni contro la Siria e cominci un dialogo più costruttivo con le controparti occidentali. L’intenzione della Russia era quella di di controllare direttamente il valico che dista 20 chilometri dalle forze governative siriane sulla strada internazionale Damasco-Lattakia (M5)

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profughi siriani rientrano dalla Turchia in Siria

Tuttavia, il problema rimane: le stesse commissioni dell’ONU affermano che un terzo dei rifornimenti che transitano attraverso il valico Bab al-Hawa va non si sa dove, la stessa Turchia afferma che solo metà delle organizzazioni umanitarie a Gaziantep riferiscono il contenuto delle forniture in modo notificato in modo che si possa vedere cosa contengano.

Il checkpoint di Bab al-Hawa è sotto il diretto controllo dei militanti di Hayat Tharir al Sham (HTS) che lucrano sui passaggi.

Viviamo in un mondo strano. Danno da mangiare direttamente ai teppisti, fanno morire di fame la gente perchè vogliono cacciare il loro presidente, che è l’unica possibilità di vivere senza guerra, ed in questo contesto la Russia e l’Iran sono visti come aggressori.

@vietatoparlare

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