Quello che segue è il commento della pubblicazione Strategika51, sito di argomenti militari. Riferisce che la difesa aerea siriana è migliorata. Purtroppo con riferimento al 2° attacco israeliano compiuto questa settimana in Siria, ci sono alcuni video in cui è possibile vedere che – da parte israeliana – qualcosa è stato effettivamente colpito in prossimità di Homs (vedi qui). Questo entra in contrasto con quando asserito nell’articolo. Tuttavia, è esatta la valutazione che la capacità difensiva siriana, in tema di difesa anti-missile, sia stata migliorata notevolmente.
@vietatoparlare
I tempi sono duri. Sono ancora più dure per il comando militare israeliano, che ha appena subito, in rapida successione, due sconfitte consecutive in meno di 48 ore.
Gli israeliani pensavano di aver avuto un effetto sorpresa quando i propri aerei da combattimento sono entrati nello spazio aereo siriano sopra l’area occupata di Al-Tanf, dalla Giordania, martedì 20 luglio 2021, in coincidenza con la festa musulmana dell’Aïd El-Kébir, che celebra la fine dei riti sacrificali cannibali dell’Antichità.
Prima sorpresa, l’intero sistema di difesa aerea siriano, che si credeva ottimizzato per contrastare i raid aerei dalla costa mediterranea e dal sud-ovest, è stato progettato per far fronte a un attacco aereo da Al-Tanf, dove sono presenti un attacco statunitense e base militare. I quattro aerei da guerra israeliani sono stati accesi dal primo secondo in cui hanno sorvolato Al-Tanf. Peggio ancora, degli otto missili aria-terra a lungo raggio di nuova generazione lanciati in direzione di Aleppo, solo uno è scampato alla distruzione in volo ma il suo dispositivo di guida, impossibile da bloccare secondo fonti militari occidentali, è stato danneggiato. Terminerà la sua traiettoria nella località di Safira, nel governatorato di Aleppo, non lontano da un hangar del sito scientifico dell’esercito siriano preso di mira.
È shock e umiliazione per l’aviazione israeliana. Il massimo dei missili aria-terra guidati autonomi assistiti dall’intelligenza artificiale è stato spazzato via dalle versioni aggiornate dei sistemi antiaerei BUK-M2 e Pantsir. Successivamente – incapace di ammettere che 7 degli 8 missili sono stati distrutti, spazzando così via mesi di intensi sforzi di ricerca/sviluppo in stretta collaborazione con i migliori laboratori del complesso militare-industriale statunitense e britannico -, il comando militare israeliano ha ordinato nuovi attacchi aerei. Ma questa volta non si trattava di mettere in pericolo i caccia israeliani che la difesa siriana avrebbe potuto abbattere con sconcertante facilità nonostante le contromisure elettroniche.
Giovedì 22 luglio 2021, due caccia israeliani hanno lanciato quattro missili dallo spazio aereo libanese verso obiettivi militari situati nel governatorato di Homs (Siria centrale). La difesa aerea siriana ha operato con un successo: i quattro missili ostili sono stati tutti distrutti in volo dai sistemi Buk-M2. Vale a dire un tasso di successo del 100%. E’ la prima volta in questo lungo conflitto nel Levante.
In totale, dei dodici missili da crociera israeliani Air-Sol lanciati lungo due assi contrapposti (otto da sud-est e quattro da sud-ovest), undici sono stati intercettati e distrutti dai sistemi Buk-M2 e Pantsir dell’aviazione siriana difesa. . Questa non è solo un’umiliazione per l’aviazione israeliana, ma una conferma del continuo rafforzamento delle capacità difensive della Siria dopo il fiasco dell’attacco quadripartito alla Siria da parte di Stati Uniti, Francia, Israele e Regno Unito nell’aprile 2018, che finalmente porre fine alla chimera del cambio di regime attraverso l’intervento militare straniero e mettere in luce la debolezza dei sistemi d’arma rivelata dal marketing e dalla pubblicità.
Questi sistemi d’arma, principalmente missili da crociera americani Raytheon BGM-109 e MBDA Storm Shadow/Scalp (Regno Unito/Francia) ma anche sistemi di navi di superficie 3C, si erano poi rivelati totalmente obsoleti di fronte ad un avversario con difesa aerea organizzata e dotata di mezzi di guerra elettronica . Questo interessantissimo episodio della guerra in Siria ha consacrato la fine quasi ufficiale dell’egemonia militare occidentale.
In entrambi i casi la Russia ha svolto un ruolo di primo piano, questa volta permettendo ai siriani di avvalersi di sistemi d’arma migliorati che avevano acquisito ma non potevano utilizzare per ragioni legate a considerazioni politiche altamente geostrategiche. Sembra che Mosca abbia aspettato la conclusione del progetto NordStream 2 e l’escalation nel Mar Nero dove Vladimir Putin ha promesso un pugno in faccia al prossimo Paese che avrebbe superato i suoi limiti per mostrare all’avversario cosa può fare un semplice sistema Buk-M2 fare in Siria: umiliare l’IDF e privarlo dell’unico vantaggio strategico che aveva in Medio Oriente. I tempi sono duri.
La restrizione dello spazio aereo e l’efficacia della difesa aerea di un Paese ritenuto in ginocchio da un decennio di guerra ibrida estremamente violenta grazie a una strategia militare di efficienza asimmetrica e discreta ma formidabile, stanno riducendo sempre di più il campo di manovra di un combattimento aggressivo aeronautica militare che si permetteva raid aerei un po’ ovunque con impunità garantita. È tutto finito. Gli strateghi israeliani sono così sbalorditi che non riescono più a spiegare razionalmente una debacle in corso quando pensavano di aver vinto.
Fonte: Strategica 51
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