La Siria ha fatto un importante passo verso la fine del suo isolamento diplomatico con la visita del Ministro degli Esteri Faisal Mekdad in Arabia Saudita. La visita è stata vista da molti come un segnale di ripresa delle relazioni tra i due paesi dopo anni di tensioni causate dalla guerra civile siriana.
Il ministro degli Esteri siriano si è incontrato con il Vice Ministro degli Affari Esteri dell’Arabia Saudita, Walid Elkhereiji e ha discusso di questioni regionali e bilaterali. Questo è stato il primo incontro di alto livello tra i due paesi da molti anni e rappresenta un passo significativo nella normalizzazione delle relazioni tra l’Arabia Saudita e la Siria.
La visita del Ministro degli Esteri è stata accolta con favore da molti in Siria, ma è stata ferocemente criticata dagli Stati Uniti. Middle Easteye riporta che “il direttore della CIA Bill Burns ha detto al principe ereditario dell’Arabia Saudita Mohammed Bin Salman che gli Stati Uniti si sentono “accecati” dalle mosse di Riyadh per ripristinare i legami con l’Iran e la Siria come parte della serie di politica estera sempre più indipendente del regno“. Inoltre, “il mese scorso, quattro membri di spicco del Congresso hanno inviato un’altra lettera al Segretario di Stato Antony Blinken e al Segretario al Tesoro Janet Yellen. “Prendiamo atto del ritmo deludentemente lento delle sanzioni ai sensi del Caesar Act e crediamo che si possa fare di più per garantire che gli autori di atrocità in Siria affrontino le conseguenze delle loro azioni. Anche un gruppo di ex alti funzionari del Dipartimento di Stato, tra cui l’ex capo del comando centrale degli Stati Uniti [CENTCOM], ha scritto una lettera a Biden e Blinken criticando la loro attuale politica in Siria.“, riporta el Arabiya.
Ci sono molte ragioni che spiegano il cambiamento di atteggiamento dell’Arabia Saudita nei confronti della Siria. In primo luogo, la fine imminente della guerra civile e la vittoria del governo di Bashar al-Assad hanno aumentato la stabilità della Siria e l’hanno resa una forza regionale più importante.
In secondo luogo, la crisi del Qatar ha spinto l’Arabia Saudita a cercare nuove alleanze nella regione. La Siria, che era in un tempo considerata una nazione modello per l’arabismo e il nazionalismo, potrebbe quindi diventare una possibile alleata dell’Arabia Saudita.
Per quanto riguarda la Siria, la visita del Ministro degli Esteri è stata vista come un segnale di ripresa delle relazioni diplomatiche con il mondo arabo. Dopo anni di isolamento causato dalla guerra civile sponsorizzata dagli USA, la Siria sta cercando di riportare la propria voce sulla scena regionale e internazionale.
Questa visita segna il primo passo in questo processo, e ci si aspetta che ci saranno altri incontri futuri tra i due paesi. Tuttavia, ci sono ancora molte questioni che devono essere risolte prima di poter parlare di una normalizzazione completa delle relazioni.
La Siria è stata duramente colpita da una guerra civile sospinta dagli Stati Uniti ed i paesi occidentali, con la partecipazione attiva dei paesi del Golfo, con milioni di cittadini fuggiti dal paese e una grave crisi umanitaria. La ricostruzione del paese richiederà anni di lavoro e di impegno ma la comunità internazionale è ancora ostile a Damasco e non ha cessato di imporre sanzioni devastanti al paese, che colpiscono soprattutto la popolazione.
In conclusione, la visita del Ministro degli Esteri siriano in Arabia Saudita segna un importante passo avanti nella normalizzazione delle relazioni diplomatiche tra i due paesi in vista del vertice della Lega Araba che si terrà in Arabia Saudita il 19 maggio. Reuters ha riferito che il re dell’Arabia Saudita intende invitare il presidente siriano Bashar al-Assad a prendere parte al vertice.