Il tweet che vedete qui di seguito mostra il momento in cui ieri l’aviazione russa ha colpito le truppe turche, probabilmente con una bomba KAB500 (qui il resoconto di Stefano Orsi).[su_spacer]
Ciò che è sorprendente è che i jihadisti filo-turchi lasciano immediatamente le loro armi per registrare il video con i loro telefonini. L’unica persona che resta con il fucile in mano è un soldato turco che urla contro di loro di tornare al riparo. Non capiscono che ci sono droni in perlustrazione che li possono individuare e segnalare come obiettivo?[su_spacer]
#İdlib
Rus hava saldırısı sırasında muhaliflerin tamamı video çekmeye koşuyor. Elinde silahla bekleyen bir tek Türk askeri. Buna bir şekilde dur denmesi gerekiyor. Bu videolar hemen telegram gibi mecralarda elden ele dolaşıyor. Rejimin eli de dahil… pic.twitter.com/6mwTLn1DaJ— Mehmet Sabri UĞURBAŞ (@msugurbas) February 21, 2020
[su_spacer]E’ lo stesso problema che i turchi hanno avuto ad Afrin, quando i filoturchi ci hanno messo tre mesi prima di prenderla e poi hanno brillato per indisciplina. L’impressione fu talmente negativa che girarono in rete filmati in cui i soldati turchi parlavano negativamente dei militanti, sia durante gli scontri a fuoco che quando maltrattavano i prigionieri. Si può ragionevolmente supporre che anche oggi siano stufi.[su_spacer]
Ma ovviamente la domanda è legittima come mai tutti i militanti escono allo scoperto per riprendere con i telefonini? Sono veramente così impreparati? La risposta è abbastanza semplice, questa piuttosto che la misura della loro leggerezza e impreparazione è la misura di come questa offensiva su Idlib – ed in genere questa guerra – si giochi sui media. I miliziani sono coscienti di come è importante la reazione che certe immagini susciteranno sul nazionalismo turco quando vedono che la Russia attacca il proprio esercito. Sono altrettanto coscienti di come il pubblico occidentale reagirà a quella che è rappresentata come aggressione alla Turchia e ai civili.[su_spacer]
I filmati serviranno per reclutare altre persone, aiutare a intensificare il conflitto, spingendo la Turchia più a fondo in Siria e garantendo un maggiore sostegno del Syrian Democratic Force (SNA).
E questo modo di fare non è patrimonio dei jihadisti. Fanno la stessa cosa i nostri media quando descrivono il dramma umanitario che si consuma ad Idlib, mentre nulla dicono delle cause e del perché l’esercito siriano fa quello che sta facendo a costo di centinaia di uomini che hanno già combattuto decine di battaglie.[su_spacer]
La stessa reazione dei jihdisti dello SNA e di al Qaeda è quella che l’Unione Europea ha avuto oggi quando ha denigrato l’azione della Siria e della Russia che tende a liberare Idlib, tacendo peraltro il fatto che a nessun civile è concesso di transitare attraverso i corridoi umanitari predisposti a nord ovest ed a est.[su_spacer]
@vietatoparlare