Dopo il disastroso terremoto in Turchia ed in Siria, viene da chiedersi se i terremoti si possano prevedere o meno.
Probabilmente non è ancora possibile eliminare la distruzione sismica,ma alcuni fatti che vi mostro di seguito evidenziano che sì, è possibile almeno allertare la popolazione di un imminente rischio sismico. Inoltre, vi mostrerò come esista un altro tipo terremoto indotto che ha causato altrettanta distruzione in quelle zone, in Siria. In questo caso un sisma caduto nell’oblio mediatico internazionale.
C’è chi avverte Presagi e chi no
Non è un caso che Frank Hoogerbeets abbia a tutt’oggi ricevuto 46,8 milioni di visualizzazioni, un ricercatore olandese che il 3 febbraio scriveva su Twitter: “presto o tardi ci sarà un terremoto di magnitudo circa 7,5 nella Turchia centro-sud, Libano, Giordania, Siria” (e sulla mappa aveva individuato perfettamente l’epicentro). Hoogerbeets aveva postato questo Twitt il 3 febbraio, esattamente due giorni prima del disastroso sisma che ha colpito Turchia e Siria:
Certo, forse non aveva previsto che la sua ipotesi si sarebbe avverata dopo solo 2 giorni e che l’epicentro sarebbe stato esattamente quello che lui aveva segnato nella mappa. Oppure, come vedremo di seguito, non si è voluto esporre ad eventuali denunce per aver diffuso panico tra la popolazione, se poi tale evento non fosse avvenuto.
Il secondo fatto di cronaca che vi mostro, è molto simile: è la vicenda di un ricercatore dell’Aquila che aveva previsto esattamente il terremoto dell’Aquila che ha poi causato causato 300 morti. Sto parlando di Giampaolo Giuliani, ex tecnico dell’Istituto di Fisica dello Spazio Interplanetario dell’A, noto oggi per i suoi studi sui precursori dei terremoti, nello specifico il gas radon.
Giuliani, che è scomparso il 26 febbraio 2022 all’età di 75 anni per una malattia,
- nei giorni 29 e 30 ottobre 2002 misurò valori eccezionalmente alti e anomali e allertò l’assessore abruzzese alla Protezione Civile dell’imminenza di un forte sisma (vedi qui e qui) che si verificò il 31 ottobre (un terremoto di magnitudo 5.7 colpì il Molise, con epicentro a San Giuliano di Puglia, causando 30 morti – Wikipedia). Ma non fu in grado di indicare con precisione le località dove si sarebbero verificati i sismi perché non disponeva di rilevatori sparsi nel territorio a rischio ma solo di un singolo rilevatore.
- all’inizio di aprile 2009, poco prima del sisma avvertì avvertì la popolazione dell’Aquila che “le sue apparecchiature avevano preannunciato un incremento significativo di radon in associazione a uno sciame sismico, un segnale premonitore della potente scossa di terremoto”. (https://www.fanpage.it/previsione-dei-terremoti/).
- Giuliani il 1 aprile fu denunciato dalle autorità per aver preannunciato che ci sarebbe stato di lì a poco un terribile terremoto, che in effetti si verificò il 6 aprile.
Qui potete visionare l’articolo del Corriere: https://www.corriere.it/cronache/09_aprile_01/terremoto_psicosi_fbd94050-1e82-11de-9011-00144f02aabc.shtml
Successivamente, prima volta nella storia, furono condannati a sei anni di carcere 6 scienziati della Commissione Grandi Rischi per non aver previsto il terremoto dell’Aquila, ovvero per aver “minimizzato” sul rischio sismico imminente.
Di Giuliani la grande cronaca non ne parlo più, anche se la sua teoria si rivelò esatta, ma non mi risulta valorizzata adeguatamente (tranne una proposta del direttore della Protezione Civile Italiana Bertolaso, poi non accolta a livello governativo). Solo alcuni appassionati lo aiutarono e le sue ricerche furono sovvenzionate unicamente da privati.
La pagina Facebook della Fondazione che riportava il nome di Giuliani è inattiva, mentre è ancora operativa la pagina personale del ricercatore: https://www.facebook.com/GiulianiGiampaolo.
Quindi, è possibile che in Turchia non ci siano stati segni premonitori che certo non avrebbero eliminato il danno, ma almeno forse lo avrebbe potuto attenuare, limitando vittime e danni? No
SIRIA: due terremoti, il primo non naturale ma altrettanto orribile
Sì, fenomeni non naturali come rivoluzioni colorate e colpi di stato vengono trattati alla stregua di eventi naturali ed imprevedibili, mentre sono attivamente preparati e supportati.
Lo abbiamo visto in Siria, ove la ricostruzione sotto sanzioni ha eliminato addirittura l’importazione di materiale edilizio necessario per le riedificazioni e ristrutturazioni, con la specifica volontà da parte dei paesi occidentali di evitare la rinascita del paese e far permanere l’instabilità ed il disagio sociale.
Quindi, Osservo con una certa punta di amarezza le mani dei grandi che si tendono in queste ore verso Siria e Turchia quando, in realtà, questi ultimi paesi sono giudicati solo in funzione della utilità nel perpetuare l’egemonia geopolitica mondiale e nell’accettazione di un certo assoggettamento ad interessi sovranazionali.
Sì ora si è verificato un terremoto, un evento naturale di disastrose proporzioni. Ma c’è un altro terremoto che non è durato pochi secondi e che ha fatto altrettante vittime e distruzione, specialmente in Siria. Questo sisma è stato causato dall’esterno e conosciamo esecutori e mandanti che perpetuano coscientemente gli effetti di questo terremoto.
Ricordiamo questa responsabilità enorme nei confronti delle popolazioni siriane, che sono state messe l’una contro l’altra secondo faglie etniche e religiose nonostante avessero trovato un fragile equilibrio, dopo anni di lotte ed un faticoso percorso. La situazione siriana, anche se non in una democrazia compiuta secondo i nostri canoni, rappresentava in Medioriente ciò che di meglio poteva offrire la società araba in termini di tolleranza e convivenza tra diverse religioni e welfare.
Mi rattrista molto che anche adesso, in queste ore drammatiche e sotto sanzioni, l’offerta dell’occidente collettivo verso la Siria sia quella messa in campo dalle Ong, le quali sì, porteranno un aiuto nell’immediato ma quella popolazione – quando i riflettori mediatici saranno spenti – sarà ancora sotto la scure di una cinica volontà che non permetterà loro di rialzarsi mai completamente.
In definitiva: è più facile che dove esistono faglie avvengano terremoti. Ma quando qualcuno “sollecita” le linee di faglia tra la popolazione per scopi di potere, questo non si può definire un fenomeno naturale ma un fenomeno indotto, ove la sismologia è estranea. Questo significa che sussiste un modo iniquo di governare gli stati, dove l’attività politica sembra essere concentrata nell’auspicare terremoti e sollecitarli attivamente.
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per aiutare la popolazione siriana colpita dal terremoto:
Pro Terra Sancta: https://www.proterrasancta.org/it/campaign/aleppo-emergenza-terremoto/#dona