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Siccome da alcuni giorni assisto ad un rallentamento delle operazioni di avanzata da parte siriana, riporto qui gli ultimi aggiornamenti che avevo emesso durante questa settimana. Posso aggiungere oggi alcuni particolari: innanzitutto la supposta decisione del Presidente Trump, di sospendere aiuti e protezione garantiti in questi anni ai “ribelli” siriani, segno, se confermata dai fatti, che questa decisione riconosca la vittoria sul campo da parte siriana. Decisione ed ordine addirittura impartiti ai vertici della CIA, parrebbe, prima del summit con il presidente russo Putin.
Secondo fatto di rilievo: l’esercito libanese ha iniziato nel nord-est del Paese, una serie di offensive contro una sacca a cavallo con il confine siriano, controllata da ISIS e Al Qaeda. Da parte siriana c’è stato un duplice impegno analogo: via terra, supportando dal loro lato l’attacco libanese, e via cielo, bombardando i terroristi anche su richiesta ed indicazione libanese dalla loro parte del confine, un segnale di ulteriori progressi nell’eliminazione di tutte le sacche interne al Paese.
Terzo fatto: è circolata la notizia, a margine dei continui combattimenti tra forze jihadiste di matrice qaedista e non all’interno della sacca di Idlib, di una trattativa in corso da parte siriana per portare dalla loro parte il fronte non qaedista e eliminare quindi tutte le forze di Al Qaeda presenti ancora nel Paese, con esse liquidare per sempre la sacca di Idlib. Attendiamo sia conferme che eventuali sviluppi sul campo.
I fronti al momento:
In provincia di Raqqa le Unità Tigre hanno consolidato i guadagni dei giorni scorsi.
Stesso scenario ad est di Palmira in direzione Al Sukhna, mentre diversi combattimenti hanno avuto luogo davanti alla base T2, nel deserto al confine con l’Iraq.
Nel settore desertico ad est di Damasco l’operazione Grande Alba è in attesa, dopo la chiusura di una consistente parte dello schieramento NSA ( truppe al soldo USA) in una sacca. Probabile, conoscendo la prassi in questi casi, che sia in corso una trattativa per mediare il ritiro dell’NSA dalla Siria senza più combattere.
Aggiornamento dai fronti siriani del 15-7-2017
Devo aggiornarvi su importanti novità in Siria.
Con l’ultima SITREP abbiamo visto della operazione Grande Alba nel sud est del Paese e dell’inizio di un nuovo attacco guidato dalle Unità Tigre nella provincia di Raqqa.
Vediamo come procedono:
Provincia di Damasco settore orientale
Le forze siriane stanno letteralmente travolgendo le difese delle NSA, abbandonate dai loro protettori e padroni statunitensi, nemmeno in questi due giorni si è vista alcuna azione in loro difesa.
Alcuni scrivono che sia stata una violazione siriana del cessate il fuoco concordato tra il Presidente russo Putin e Trump, ma non è così. Il cessate il fuoco riguarda solo la parte occidentale del sud della Siria e non le regioni a sud ovest per cui via libera per le forze di Damasco per fare piazza pulita di molti traditori comprati con ” un dollaro di onore”.
Le truppe siriane si muovono velocemente lungo il confine della Giordania e presto arriveranno in vista di Al Tanf.
Provincia di Raqqa
Procede meravigliosamente anche l’avanzata nella provincia di Raqqa. Le Unità Tigre sono infatti riuscite a liberare importanti giacimenti petroliferi che hanno sottratto ulteriori mezzi di sussistenza di ciò che rimane del Califfato. Le difese ISIS combattono ma non riescono più ad opporre una sufficiente resistenza alle rodate ed esperte truppe siriane.
Col tempo hanno sviluppato contromisure adeguate alle veloci tattiche di attacco del Daesh ed ora riescono a sconfiggerle ovunque.
Osservate in mappa come abbiano aggirato un ostacolo di maggior resistenza procedendo in profondità alle spalle delle prime linee di difesa.
Scendono sia verso Al Kuwam che verso Deyr Ezzour.
Contemporaneamente attaccano la pianura a sud di Raqqa e sottraggono territorio che sarebbe viceversa alla mercé delle truppe curdo americane, ormai molto mal sopportate in questa parte della Siria a maggioranza nettamente araba.
Campagna aerea russa
Le forze aerospaziali russe si sono concentrate con grandissima violenza su questi settori.
Gli attacchi di oggi hanno impegnato tutti i cacciabombardieri di Mosca. Hanno seminato terrore e panico tra le fila delle retrovie del daesh. Le linee di difesa, convogli militari, i magazzini, sono stati martellati per tutto il giorno causando enormi danni in preparazione dell’arrivo delle truppe di terra.
Deduzioni
Analizzando il possibile scenario dell’offensiva siriana, non avrei mai immaginato che ardissero addirittura di chiudere in una sacca le truppe del Califfato comprese tra Hama, Homs, Palmira, Al Sukhna, Itryiah e Resafah. Un piano di tale portata ci dice molto riguardo la sicurezza che i comandi siriani abbiano sulla loro forza e sulla tenuta delle difese dell’ISIS, che sicuramente valutano prossime alla distruzione totale.
Nei prossimi giorni potremmo davvero assistere ad una accelerazione notevole del disfacimento di ciò che resta del Califfato del levante.
Proseguendo la guerra intestina tra le fazioni terroriste in Idlib, anche il loro momento verrà e tra non molto, nel frattempo sono giunte le notizie di 4 ulteriori villaggi che hanno accettato di rientrare sotto la bandiera siriana e proprio dalla provincia di Idlib, terra dello jihadismo qaedista. Anche qui presto finirà la festa….
Allah Suriya Bashar wa bass!!!
Aggiornamento dai fronti siriani del 18-7-2017
Le forze siriane SAA, 5° corpo d’Armata e alleati, dopo l’avanzata di ieri, oggi sono arrivati a 6 Km dalla roccaforte ISIS di Al Sukhna, strategica per la sua posizione. Manca sempre meno alla sua caduta e alla ripresa della marcia verso Deir Ezzour che ancora resiste assediata da 4 anni.
La prima mappa rappresenta le posizioni odierne, la seconda quelle di ieri, come vedete hanno guadagnato ulteriore terreno.
Stefano Orsi
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