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Devo aggiungere al bollettino l’aggiornamento flash scritto due giorni or sono in modo da proporre un quadro completo degli eventi recenti e recentissimi.
Aggiornamento flash dai fronti siriani del 24-8-2017
Quello che vedete in mappa è quanto rimane della sacca di Arsal, dopo la resa di Al Qaeda e le legnate presa dall’ISIS sia dall’esercito Libanese, che da Hezbollah e soprattutto dall’esercito siriano, una lezione indimenticabile…
In queste ore le residue forze ISIS hanno richiesto di potersi arrendere ed essere trasferite a Deir Ezzour, in questo caso e vista la loro difficoltà opterei per un secco no.
Notizie meno buone arrivano dal fronte della provincia meridionale di Raqqa dove il Califfato tenta di rallentare l’avanzata con controffensive mirate a singoli punti attaccati in forze, la loro vecchia tattica. Siccome è impossibile mantenere ovunque la presenza di truppe d’élite, trovano anche dei fianchi meno duri e vi affondano il coltello. Comunque, anche se fanno danni, non possono modificare il corso della guerra; non appena l’esercito siriano riprenderà l’avanzata con l’iniziativa saldamente in suo controllo, ISIS non potrà che proseguire nella sua ritirata. Le vittime di oggi purtroppo sono decine, una 50ina circa. Tanti certamente, ma non sufficienti a scalfire il dispositivo schierato in campo guidato dalle Unità Tigre.
Gli attacchi sono avvenuti nei pressi di Ma’dan, ultima roccaforte Isis in provincia di Raqqa.
In ultimo vi presento l’attuale situazione nel deserto ad est della provincia di Homs con le forze siriane che stanno avanzando su tre direttrici principale in direzione della città assediata di Deir Ezzour.
Potremo iniziare a parlare della Grande Battaglia per Deir Ezzour da ora in avanti.
Giorno 26 del mese di agosto 2017
Settore di Al Sukhna
Come avevamo da subito valutato e anticipato, questa sacca “di mezzo”, formatasi grazie alla separazione ad est dal corridoio tra al Sukhna e Al Kawn, e ad ovest da quello che collega Itriyah a Palmira, non aveva più alcun tipo di importanza per i comandi dell’ISIS che si sarebbero ritirati man mano.
Con le operazioni di oggi, dopo l’ultimatum siriano dell’altro giorno, stiamo verificando che le truppe siriane semplicemente stiano prendendo possesso di tutto il territorio della sacca. Non sono segnalati combattimenti di alcun tipo e le pattuglie avanzano con la velocità necessaria ai loro mezzi per coprire le distanze, quindi senza che sia opposta alcuna resistenza, ammesso che qualcuno sia rimasto a presidiare i punti fortificati. Anche nei giorni scorsi, per chi avesse visto i video diffusi, i tunnel e le officine dall’ISIS apparivano abbandonate più che conquistate.
Questo ci fa ben comprendere la ragione del tergiversare per un paio di giorni prima di chiudere del tutto la sacca e dell’ultimatum per gli ultimi miliziani rimasti che con ogni probabilità sono stati fatti esfiltrare o lo faranno nelle prossime ora.
Il dato importante è duplice, la veloce liquidazione di questo vasto territorio permette di liberare importanti e vitali energie da utilizzare nelle offensive, e la totale assenza di perdite umane e materiali per la liberazione di tanto territorio ha validità doppia.
Settore di Ma’dan
La controffensiva ISIS è stata davvero forte e diversi villaggi lungo l’Eufrate risultano essere stati liberati dopo gli assalti dell’altro ieri. Risalendo lungo le rive i miliziani del Daesh hanno scompigliato le difese siriane, dove il nerbo era composto da truppe tribali recentemente dispiegate ma che mancano di esperienza e addestramento per affrontare con efficacia gli jihadisti. Tra ieri ed oggi sono giunti molti rinforzi sempre di truppe tribali, ma nel frattempo diversi erano i villaggi abbandonati dalle difese. Oggi sono ritornate sul posto Unità Tigre e SAA che stanno riprendendo in mano la situazione e recuperando alcune posizioni strategiche come le colline vicino a Ghanem Ali, da li stanno cercando di ridare un coordinamento alle truppe presenti.
Questa è credo la loro più preziosa capacità, quella di presentarsi nel momento della difficoltà, prendere in mano una situazione difficile o disperata e riportare l’ordine dal caos. Ad Hama ad Aleppo, a Palmira, ovunque, dove arrivano si respira aria di vittoria.
Come ho scritto due giorni fa, per quanto ISIS sia ancora capace di mordere e fare male, dove le viene lasciato spazio occorre comprendere che non abbia comunque più le possibilità materiali e di manovra tali da invertire la tendenza generale del conflitto, che li porta inevitabilmente verso una fetta di territorio sempre più stretta lungo l’Eufrate e dalla quale non potranno fuggire.
Nelle mappe potete vedere la situazione alle 15.00 di oggi pomeriggio e quella attuale, ore 20.00 circa.
Sacca di Hama Homs
Le operazioni offensive stanno procedendo come programmato, le linee difensive del DAESH stanno cadendo una dopo l’altra, presto le forze siriane arriveranno al cuore dello schieramento nemico, già oggetto di bombardamenti di ammorbidimento.
Salba, Mukajmin Samali, Salibija, Tel al-Albavi, Jana Aly Albavi, sono nomi che non ci dicono molto; si tratta di villaggi, ma rappresentavano una importante linea difensiva, interamente conquistata dai siriani che ora si trovano in ottima posizione per proseguire sugli ultimi centri abitati presenti in questa sacca. Alle loro spalle infatti c’è deserto e poi nuovamente i siriani schierati ad attenderli in caso scappino. Quando i siriani arriveranno a prendere Uqayribat, la sacca si sfalderà come neve al sole e il sole del deserto è molto caldo.
Anche da sud, le forze siriane risalgono liberando territorio prezioso, al momento stanno combattendo attorno a Abu Lia.
Un fattore è da tenere presente, è stato riportato da diverse fonti che i miliziani Daesh qui dispiegati facciano parte di tribù locali. Questo, potrebbe giocare un ruolo favorevole per una eventuale trattativa di riappacificazione e chiusura delle ostilità, magari in cambio della consegna dei miliziani stranieri o di altra provenienza. Questo sveltirebbe davvero molto le operazioni e sappiamo che la diplomazia siriana e russa hanno chiuso accordi davvero impensabili, che oltretutto si sono rivelati ferrei finora.
Nei giorni scorsi forze ISIS e anche di Al Qaeda hanno nuovamente tentato di chiudere la “supply road” per Aleppo nel tentativo di distrarre l’offensiva siriana dai suoi principali bersagli, ma questi attacchi sono stati immediatamente respinti e resi inefficaci.
Sacca di Arsal
L’avanzata siriana con Hezbollah e l’esercito libanese ( Hezbollah è nel mezzo in quanto funge da prezioso collegamento tra i due Paesi) procede molto bene, i miliziani ISIS avevano richiesto ai libanesi di arrendersi ed essere trasferiti in Deir Ezzour, ma avendo i siriani già offerto la resa ed avendola accettata solo 250 di loro, e prima tutta Al Qaeda in loco, valutata la difficoltà estrema e l’impossibilità di opporre resistenza, i siriani hanno optato per proseguire l’offensiva fino alla totale vittoria.
Come si può notare, a fronte di un nemico, per quanto indebolito, l’avanzata non può avvenire con i tempi visti nelle “sacca di mezzo” ciò chiaramente avvalora le nostre ipotesi di un territorio abbandonato da ISIS dietro offerta e garanzia dei siriani di poter esfiltrare, come garantito a coloro che hanno accettato subito i termini e l’offerta generosa.
Per oggi è tutto.
Domani 27 agosto, mi ritroverò con l’amico Sascha e discuteremo in video-sitrep di tutti questi sviluppi e degli eventuali aggiornamenti.
Stefano Orsi
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