Una barca di dollari elargita dalle generose casse della Open Society Foundations griffata George Soros ad associazioni e sigle italiane.
Il totale ammonta ad 8 miliardi e mezzo di dollari e concerne il biennio 2017-2018. A calcolarli l’Adn Kronos.
Ecco alcuni dettagli sui fortunati beneficiari.
In cima alla hit una misteriosa sigla, Purpose Europe Limited, che “non sembra riconducibile direttamente all’Italia – specifica l’agenzia – ma in riferimento al nostro Paese ha tra l’altro pubblicato nel luglio 2018 il rapporto ‘Attitudes towards National Identity, Immigration and Refugees in Italy”. Purpose Europe Ltd ha ricevuto, per questo suo impegno, la bella cifra di 1 milione di dollari. Un autentico terno al lotto.
Attestata al secondo posto, nella speciale classifica, ASGI, l’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione, che si è vista recapitare da Open Society un bel bonifico da quasi 400 mila dollari, per la precisione 385 mila per il solo 2018.
Al terzo posto – udite udite – i Radicali italiani, che hanno ricevuto un cadeau perfettamente infiocchettato: quasi 300 mila, 298 mila per la precisione. Ma la motivazione li giustifica tutti, fino all’ultimo dollaro: dovranno, infatti, impegnarsi a “promuovere un’ampia riforma delle leggi italiane sull’immigrazione, attraverso iniziative che puntino a fornire aiuto agli immigrati e avanzare il loro benessere sociale”.
Sorge spontaneo un interrogativo: come mai neanche una mancia a + Europa della fedelissima Emma Bonino, che siede nell’international board della Open Foundation?
Al quarto posto si colloca IAI, vale a dire l’Istituto Affari Internazionali, presieduto dall’ex commissario europeo Ferdinando Nelli Feroci. Una sigla che non ha bisogno di grossi aiuti, ed invece fa bingo con la non disprezzabile cifra di 230 mila dollari. Il motivo? Deve continuare nella sua fondamentale azione “per educare e favorire il dialogo con gli attori politici sui nuovi approcci all’immigrazione e alle politiche di asilo europee, a beneficio di migranti, rifugiati e società ospiti”. Menù ottimo e abbondante.
Passiamo agli spiccioli. Tra le prime a beneficiarne alcune università di casa nostra. Come quella di Urbino, alla quale vanno 25 mila dollari per un progetto riguardante la “mappatura dell’informazione politica sui media italiani in vista delle elezioni politiche nel 2018”. Non si capisce bene quale sia lo scopo di tale indagine, ma tant’è: le casse targate Open sono davvero “aperte”.
Lo stesso appannaggio, solo qualche dollaro in meno (24 mila 828) per il Dipartimento di Scienze Politiche dell’ateneo di Perugia, per l’allestimento di “un workshop dedicato ai social media e alla comunicazione politica”.
Una spiccata predilezione – quella dei Soros boys – per le politiche d’informazione, soprattutto in vista delle elezioni.
Last but not least, un pensierino per i cittadini di Ventimiglia, scelto fior tra fiori per un regalino da 83 mila 500 dollari, stanziati nel 2018: si tratta di “revitalizzare il parco pubblico”. All’epoca il sindaco della cittadina, Enrico Ioculano, indossava la casacca del Pd.
In totale, la Open Society che fa capo al magnate di origini ungheresi, ha finanziato nel biennio 70 progetti.
Un miliardario filantropo che nel corso degli anni ha tentato la scalata per comprare non pochi paesi ai “saldi”, prima soffocandoli nelle sue spire finanziarie. Cercò un’operazione del genere perfino con l’Inghilterra inizio anni ’90, che costrinse anche l’Italia alla manovra “lacrime e sangue” decisa dall’esecutivo guidato da Giuliano Amato.
La storia si è ripetuta nel tempo, fino agli ultimi tentativi d’assalto alla Macedonia, in forte difficoltà finanziaria.
Ma il pescecane Soros, a bordo della sua corazzata Open Society, è sempre pronto a soccorrere gli immigrati di ogni Paese. In nome della solidarietà…
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autore: MARIO AVENA
link fonte:http://www.lavocedellevoci.it